Ambiente, “Scorie tossiche sotto terra” nella fabbrica Marlane di Praia

Non tutti conoscono il caso di Marlane di Praia a Mare nella provincia di Cosenza, forse perché la stampa poco ha parlato della vicenda, una delle tante scomode, o perché il processo contro la fabbrica dei morti, come è stata ribattezzata l’azienda tessile del gruppo Marzotto, va avanti da 13 anni. Questa volta il procuratore capo Bruno Giordano (lo stesso delle navi dei veleni) e la Pm Antonella Lauri, sostituita poi dal Pm Carotenuto, vogliono davvero andare a fondo nella vicenda e fare giustizia per le vittime uccise dal cancro.

Bioedilizia, il paradiso perduto e ritrovato in una fabbrica di carta di Taiwan

Vecchie fabbriche abbandonate, ridotte in rovina, tanto misteriose quanto pericolanti, muri di cemento che cadono a pezzi restituendo spazio dall’incuria dell’uomo alla vitalità dirompente della natura selvaggia.

Rimaniamo in Asia, dopo la tappa virtuale in India. La nostra eco-bussola oggi è puntata su Taiwan, precisamente a Taipei City. La Shilin Paper Factory era un vecchio impianto industriale, poi abbandonato, con quanto ne consegue, alla mano del tempo che tutto trasforma: il tetto cadente, i muri scrostati, la vegetazione che ha iniziato ad impossessarsi dell’area, crescendo spontaneamente e lastricando di verde le pareti, con scorci interamente coperti da rampicanti e fiori a dir poco suggestivi proprio perché angoli di bellezza incontaminata e selvatica, non addomesticabile alle rigide forme estetiche imposte dall’uomo.

Pecore tagliaerba per falciare il prato della fabbrica Whirlpool di Varese

Pecore a lavoro in fabbrica per falciare l’erba. Succede a Cassinetta di Biandronno, a Varese. Nello stabilimento della Whirlpool, alle 8 di questa mattina, un gregge di 1200 pecore ha varcato i cancelli del complesso per tosare il prato nella maniera più nature possibile: brucandolo.

L’azienda aveva bisogno di ripulire dall’erbaccia i cinque ettari di terreno che circondano la fabbrica e le pecore avevano bisogno di straordinari di… cibo. Eh già, perché i pascoli scarseggiano e di aree verdi in cui pascolare liberamente inizia a sentirsi la mancanza. Inoltre, come lamentano da tempo gli stessi allevatori, oltre alla riduzione degli spazi verdi, si sta assistendo ad un progressivo aumento del costo delle materie prima necessarie per nutrire gli animali da allevamento.