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Capodanno, come evitare sprechi ed essere green

capodanno ecologico sprechi ciboDopo il pranzo del Natale sarà il veglione di Capodanno ad essere l’evento meno sostenibile per l’ambiente negli ultimi giorni del 2012. Secondo una stima di Coldiretti nella sola serata del 31 dicembre verrà sprecato cica 1/3 del cibo presentato a tavola, con un danno economico di circa 1,2 miliardi di euro. Solo con una ragionevole spesa e attraverso il riciclo è possibile evitare gli sprechi e rendere anche il veglione di Capodanno sostenibile e green.

Anche i videogiochi possono diventare ecologici

Da anni ormai in tutto il mondo si portano avanti delle crociate contro gli sprechi. Uno di essi, molto spesso portato ad esempio, è quello della lucina del televisiore, che rimane accesa per ore e ore senza che nessuno la stia effettivamente usando. Questo è uno dei principali motivi di spreco nella società odierna, ma ce ne sono tanti altri in campo tecnologico.

Uno è rappresentato da uno dei pochi settori che non conoscono crisi: i videogames. Secondo recenti statistiche, il campo dell’informatica, ed in special modo quello dei videogiochi è, insieme a quello degli alimentari, l’unico mercato che è andato crescendo in un periodo difficile per tutti gli altri. Ma se ciò è vero, significa che è aumentato anche lo spreco di corrente elettrica dovuto all’utilizzo di questi oggetti elettronici. Oggi ecologiae vi dà qualche consiglio per rendere sostenibile anche il vostro divertimento.

Landshare, il nuovo metodo per produrre cibo a basso costo arriva dalla Gran Bretagna

In un momento particolare come questo, l’ultima cosa che si dovrebbe fare è sprecare ciò che si ha. Noi italiani siamo tra i popoli più spreconi al mondo, e per questo dovremmo dare un’occhiata oltremanica, dove hanno avuto un’idea niente male.

Hugh Fearnley-Whittingstall è considerato una sorta di eroe nazionale, dato che grazie al suo ingegno i britannici hanno migliorato il loro stile di vita. La sua ultima invenzione si chiama “Landshare“, ovvero la condivisione della terra, e si basa sul concetto che chi ha del territorio inutilizzato non lo deve sprecare, abbandonandolo a sè stesso, ma metterlo in condivisione con la comunità, dando la possibilità a chi ha abbastanza buona volontà, di renderlo produttivo. Attenzione, non stiamo parlando di grandi appezzamenti di terra, ma anche di piccoli giardini domestici.