Batterio killer, microbiologa avanza ipotesi bioterrorismo

Batterio killer, vi abbiamo appena aggiornato sui risultati, ancora parziali specifichiamo, delle analisi effettuate sui campioni di soia. Risultati che, al momento, con 23 campioni su 40 analizzati, scagionerebbero i germogli, fino a ieri indicati dalle stesse autorità sanitarie tedesche come i potenziali responsabili dell’epidemia di Escherichia coli che ha mietuto almeno 22 vittime in Germania, con circa 1.220 persone rimaste sinora contagiate.

E se dietro il dilagare del contagio ci fosse un atto di bioterrorismo? Chi può escluderlo? Ad avanzare questa ipotesi è la microbiologa Maria Rita Gismondo, a capo del Laboratorio di microbiologia dell’ospedale universitario Sacco di Milano.

Batterio killer, in via di assoluzione anche la soia

Batterio killer, dopo cetrioli, salame, imballaggi e verdure varie, è il turno della soia di essere prima incriminata e poi puntualmente assolta a distanza di poche ore. Le preoccupazioni della Coldiretti sulla psicosi che altro non porta che ad un calo dei consumi del mercato ortofrutticolo, con perdite di milioni e milioni di euro, sono dunque più che fondate.

I vegetariani tireranno un sospiro di sollievo. Ora però ci chiediamo: a quando il prossimo imputato? E quanta frutta e verdura dovrà ancora finire nella pattumiera prima che si individui, magari in un altro cibo, solido o liquido che sia, il responsabile dell’epidemia di Escherichia coli che sta mietendo vittime in Germania? Sono almeno 22 i morti accertati sinora per un totale di circa 2.220 persone contagiate.

L’etanolo modificato geneticamente porterà ad un enorme aumento di produzione di combustibile pulito

paglia di grano

Con l’introduzione di un singolo gene batterico nel lievito di birra, i ricercatori della Delft University of Technology in Olanda, hanno realizzato tre miglioramenti nella produzione di bioetanolo da materiale di scarto agricolo: più etanolo, meno acetato e l’eliminazione dei principali prodotti del glicerolo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Applied and Environmental Microbiology.

Il bioetanolo è ricavato dal lievito di Saccharomyces cerevisiae, zuccheri ottenuti dalla biomassa vegetale. Questo microrganismo converte anche zuccheri in etanolo (alcool) in birra e vino. La produzione di bioetanolo è in rapida crescita a causa del crescente uso come carburante per auto. Con una produzione annua mondiale di 65 miliardi di litri, il bioetanolo è il prodotto più grande del settore della fermentazione.

“Oil 2.0”: il petrolio del futuro prodotto dai batteri

Il petrolio, come si sa, non è una fonte di energia inesauribile. Presto ci ritroveremo senza e dovremo fare i conti con la perdita del pilastro alla base dell’approvvigionamento energetico mondiale. Per far fronte a questa situazione, ricercatori e scienziati, negli ultimi anni, si stanno adoperando al fine di trovare un’efficace fonte di energia alternativa al petrolio.

Muovendosi in questa direzione, Greg Pal, ricercatore e direttore dell’istituto di ricerca Ls9 di Silicon Valley, è riuscito ad ottenere un biocombustibile simile al petrolio tramite l’utilizzo di alcuni microrganismi modificati geneticamente.