Una Italia che fatica a proteggere le proprie coste dall’erosione e dalla cementificazione. Ma anche un quadro normativo incerto che negli anni non è riuscito a regolamentare efficacemente il tema del consumo del suolo. Ed ancora un territorio che rischia di trovarsi impreparato ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Sono questi alcuni dei temi portanti del “Rapporto Ambiente Italia 2016 Presente e futuro delle aree costiere in Italia” di Legambiente curato da Zanchini Edoardo, Zampetti Giorgio, Venneri Sebastiano e edito da Edizioni Ambiente.
erosione
Mare Monstrum 2011, i dieci nemici del mare italiano
Mare Monstrum 2011, il report annuale di Legambiente sullo stato di salute delle coste ci restituisce gli scatti amari dell’Italia peggiore, quella che cementifica selvaggiamente il litorale, sostituendo a spiagge libere e sconfinate paesaggi monotoni, porti turistici, campi da golf, parcheggi, ecomostri, erigendo muri divisori tra i lidi che oscurano la visuale e tolgono il respiro persino alla sabbia, deturpata e oltraggiata dagli scempi di un vero e proprio commercio degli elementi. Ma quali sono i dieci principali nemici che minano l’immagine, la conservazione e l’integrità paesaggistica del mare italiano?
Elba, spiagge Argonauti e Napoleone a rischio erosione e furto sassi come souvenirs
Il monito arriva da Legambiente Arcipelago Toscano: due spiagge dell’isola d’Elba sarebbero a rischio per il fenomeno dell’erosione e per la cattiva abitudine dei turisti di prelevare sassi come souvenirs.
Si tratta, nello specifico, della spiaggia degli Argonauti e della spiaggia di Napoleone, ubicate nel centro storico di Portoferraio. Poco è rimasto dell’aspetto caratteristico che le contraddistingueva, rimasto immutato per decenni e che sta mutando radicalmente per via dei due fattori di rischio sopra citati.
Desertificazione
Desertificazione
La desertificazione è un processo di degradazione del suolo nelle zone aride, semiaride e subumide, che può essere causato da diversi fattori, tra cui le attività umane e i cambiamenti climatici. Il terreno sfruttato intensamente per attività agricole, pastorizia o per necessità industriali, perde progressivamente la capacità di sostenere la vita animale e vegetale, non è dunque più in grado di alimentare gli ecosistemi. La desertificazione non riguarda solo la perdita della capacità di risorse di un terreno, ma anche la perdita di offrire servizi per l’uomo.
L’effetto della desertificazione, uno dei primi fenomeni di dissesto ambientale, è stato analizzato per la prima volta a Nairobi nel 1977, nella Conferenza delle Nazioni Unite sulla Desertificazione (UNCOD, United Nations Conference on Desertification). Si decise di intervenire con l’adozione del Piano d’Azione per Combattere la Desertificazione (PACD, Plan of Action to Combat Desertification). Dal 1984 si è attivato anche il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) affinché la desertificazione venisse prevenuta o almeno controllata. Da quella data ad oggi, tuttavia oltre 3590 milioni di ettari di territorio sono stati colpiti dalla desertificazione che ogni anno causa la perdita di oltre 24 miliardi di tonnellate di terra coltivabile.
Basilicata, la spiaggia non c’è più
[Photo| Flickr] Spiaggia scomparsa. Ci siamo giocati una spiaggia in Basilicata – quella che va da Scanzano a Metaponto – e nessuno lo sa o lo dice. Una spiaggia, sì.
Aumenta la temperatura del pianeta: scioglimento dei ghiacciai
