Le auto elettriche più famose del mondo sono o giapponesi o francesi, ma per l’EPA, l’Agenzia per l’Ambiente americana, la migliore è una italiana. Italiana per modo di dire dato che di nostro ha solo il nome, FIAT 500e, la versione elettrica della 500 che da noi non arriverà mai. A prescindere dalle polemiche sul perché un’auto della FIAT debba uscire solo in America, andiamo a scoprire come ha fatto ad ottenere un riconoscimento di tale portata.
EPA
Inquinamento: Bush sapeva ma ha secretato tutto
Nel dicembre 2007 l’amministrazione Bush ha constatato che i gas ad effetto serra, in particolare quelli emessi dai veicoli a motore, sono un pericolo per la salute pubblica, e quindi dovevano essere disciplinati dalla Clean Air Act. Questo rapporto però è stato secretato, anche se la sua esistenza era ben nota a tutti.
Le 29 pagine del rapporto dall’EPA (l’agenzia per l’ambiente) sono state viste da Bush stesso e solo da pochi altri eletti, ma non sono state autorizzate delle copie, e l’Office of Management and Budget della Casa Bianca ha bloccato un tentativo di renderlo pubblico. Il documento è stato rilasciato solo ora, per la prima volta, al pubblico americano.
Riduzione emissioni, riciclo e riutilizzo meglio delle centrali elettriche e dei trasporti
Quando si tratta di ridurre le emissioni di CO2, abbiamo quasi sempre parlato di centrali elettriche e veicoli. Ma un nuovo studio della EPA (l’Agenzia per la Protezione Ambientale americana) dimostra che, se si considera l’intero ciclo di vita, un pezzo enorme di emissioni di gas a effetto serra (circa il 42%) è causato dal modo in cui le persone nei Paesi ricchi “si procurano, producono, distribuiscono e smaltiscono i beni e servizi “.
Si conclude che la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio sono strumenti molto potenti per ridurre le emissioni di CO2. Secondo le proiezioni del rapporto, se dovessimo ridurre gli imballaggi in generale del 50%, ridurre i prodotti di carta da imballaggio del 50%, prolungare la vita dei computer del 25%, aumentare il riciclaggio di costruzione e di detriti da demolizione al 50%, e aumentare il compostaggio dei rifiuti solidi urbani e il riciclaggio al 50%, si potrebbe tagliare enormemente le emissioni di CO2, più che trasformando una centrale elettrica da carbone ad energia pulita.