Eolico, sentenza Tar Sardegna: un nuovo Far West del vento?

Le lobbies delle rinnovabili, il caos legislativo, le speculazioni, quel contrasto sporco tra energia pulita ed investimenti senza regole e criteri troppo arbitrari per garantire uno sviluppo energetico sostenibile. Torniamo sull’argomento per raccogliere le obiezioni sollevate dalla deputata Caterina Pes (PD) riguardo alla recente sentenza del Tar della Sardegna, sentenza che potrebbe riaprire quello che definisce un Far West del vento.

Tutto ebbe inizio il 12 marzo scorso, quando la delibera della Giunta regionale 10/3 bloccò la corsa all’eolico selvaggio, limitando l’installazione di impianti eolici nel territorio regionale, e riservandosi la partecipazione attraverso enti strumentali a capitale interamente pubblico. Le società presentarono ricorso al Tribunale amministrativo. I primi dieci ricorsi sono stati accolti, almeno parzialmente, dal giudice, dal momento che

La produzione di energia anche da fonti rinnovabili è un’attività libera, soggetta ad autorizzazione e non riservata ai poteri pubblici.

Eolico e fotovoltaico: nuovi impianti per Enel Green Power

Sfruttando la fonte inesauribile solare, in provincia di Perugia, e per la precisione nel Comune di Deruta, un nuovo impianto fotovoltaico di Enel Green Power, con una potenza installata pari a 1 MW, sarà in grado di produrre energia elettrica pulita per oltre 1,2 milioni di kilowattora all’anno. A darne notizia è stata proprio la controllata “verde” di Enel nel sottolineare come prosegue per la società, sul territorio nazionale, la crescita nel fotovoltaico con un impianto a terra che, su un’estensione di 2,5 ettari, è stato realizzato con oltre 3.300 moduli in silicio policristallino su un terreno che risulta essere di proprietà dell’Università di Perugia.

In termini di risparmio ambientale, a fronte della generazione di energia pulita in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuo di 450 famiglie, l’impianto a terra nel Comune di Deruta sarà in grado di garantire la mancata emissione in atmosfera di circa settecento tonnellate di anidride carbonica (CO2).

Energie rinnovabili

Energie rinnovabili

Le energie rinnovabili includono qualsiasi forma di energia che, per definizione, è potenzialmente infinita. Si distinguono dalle energie provenienti dai combustibili fossili in quanto questi ultimi sono presenti in quantità limitata sulla Terra e si sa che prima o poi termineranno, mentre le energie rinnovabili sono potenzialmente illimitate, a meno che non si voglia considerare ad esempio il momento in cui il sole si spegnerà. Ma in quel momento non sarà possibile nemmeno la vita sulla Terra, e dunque non è contemplabile nella quantità di energia a disposizione.

Le forme principali di energia rinnovabile sono l’energia del sole (o energia solare), l’energia del vento (eolica), il calore della Terra (geotermia), il movimento delle onde e delle maree, la potenza dell’acqua (energia idroelettrica) e la biomassa.

Tocco da Casauria: ovvero petrolio vs vento

Tocco da Casauria è un paesino dei Monti dell’Abruzzo. da una parte la Majella, dall’altra il mare, il vento non manca mai tant’è che un detto popolare di qui recita “Tocco senza vento, diavolo senza denti” a sottolineare l’inalienabilità della ventilazione. E’ un piccolo borgo rurale, profondamente legato all’agricoltura, in particolare all’olivicoltura ed alla pastorizia.

Vi abitano, oltre al vento, 2.700 anime e molte pecore. Nel 1836 qui venne scavato il primo pozzo petrolifero d’Italia ma  oggi Tocco non cerca più energia nera e profonda tanti metri nel sottosuolo ma cattura quella trasparente, rinnovabile del suo vento a 60 metri d’altezza.

Energia Eolica

Energia Eolica

L’energia eolica è il risultato della conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia, quali l’energia elettrica e la meccanica. Ai nostri giorni l’energia del vento viene convertita principalmente in energia elettrica attraverso una centrale eolica.

L’energia eolica è stata la prima fonte di energia rinnovabile ad essere scoperta e utilizzata dall’uomo, dopo il fuoco. Una prima forma di conversione dell’energia cinetica del vento si è avuta con il mulino a vento, inventato nel VII secolo d.C. circa nella regione del Seistan, nell’odierno Afghanistan. L’uso del mulino a vento come forza motrice per triturare i cereali, per pompare l’acqua dei polder olandesi, e per l’irrigazione, viene abbandonato nel corso del XIX secolo con l’invenzione delle macchine a vapore alimentate a carbone, molto più conveniente, allora. A partire dal 1970 tuttavia, la domanda sempre maggiore di energia e l’aumento dei costi delle materie prime, ha riportato in auge l’interesse per l’energia eolica.

Eolico offshore, a settembre parte in Francia il progetto da 10 mld di euro

La Francia ha messo in atto un grande progetto per l’eolico offshore che partirà il prossimo settembre, con uno stanziamento iniziale di 10 miliardi di euro.

L’iniziativa verde nasce con l’obiettivo di rendere il Paese indipendente dal punto di vista energetico e di dare impulso al business delle fonti rinnovabili e dell’energia pulita, dopo il nucleare di terza generazione.

Rinnovabili, in Europa +54% in 10 anni

parco-eolico

Ottime notizie: l’industria delle rinnovabili non conosce crisi. Secondo i dati elaborati dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), e presentati martedì a Roma, negli ultimi 10 anni nell’area Ue la produzione di energie rinnovabili è aumentata del 54%, raggiungendo nel 2008 un invidiabile 16,4% di copertura del fabbisogno totale.

Ottime notizie, le quali si inseriscono in un contesto di ritorno al ricorso alle energie inquinanti (petrolio e carbone) o potenzialmente pericolose come il nucleare. Se negli anni passati, in cui la coscienza verde era pressoché inesistente e i costi delle tecnologie pulite erano piuttosto alti, la produzione è salita, vuol dire che ora che la situazione è cambiata, c’è la possibilità di aumentare quel 16,4% fino al superare il 20, 30 o anche il 50% del fabbisogno. Dunque che bisogno c’è di tutte queste energie sporche?

Imprenditori, Governo e Confindustria verso l’eolico

Eolico firmato protocollo di Legalità

Lunedì 21 giugno 2010 gli imprenditori dell’eolico italiano, facenti parte dell’Anev (Associazione nazionale energia del vento), hanno aderito al protocollo di Legalità già firmato da Emma Marcegaglia di Confindustria e da Roberto Maroni, ministro dell’Interno.

Gli imprenditori del Paese, riuniti nel PalaEnergia Anev con Pasquale De Vita, presidente di Confindustria Energia, hanno dunque sottoscritto il loro impegno all’iniziativa per

aiutare gli imprenditori della confederazione degli industriali a combattere e respingere ogni possibile malcostume e a denunciare ogni comportamento contrario al dovuto rispetto della legalità.

Global Wind Day 2010, domani si celebra la giornata mondiale del vento

energia eolica fotoL’Italia ne è attraversata in quantitativi inestimabili e lo sfrutta molto più della maggior parte dei Paesi del mondo. Stiamo parlando del vento, una delle principali risorse che la Terra ci concede per produrre elettricità, e che verrà celebrato domani per la seconda edizione del Global Wind Day. Organizzata dall’Unione Europea, dall’Associazione Energia Eolica Europea (EWEA) e dal Consiglio Mondiale dell’Energia Eolica (GWEC), la manifestazione vedrà una serie di eventi che si susseguiranno in tutto il mondo, con un solo protagonista: il vento.

Ad inaugurare la manifestazione ci penserà proprio l’Ue, che a tempo di record ha installato una mega turbina eolica al centro dello European Council Justis Liptus building di Bruxelles. Questa enorme struttura alta quasi 30 metri e dal peso di 4 tonnellate, produrra 1-1,3 Mw di energia pulita, sufficiente per dare elettricità ad oltre 760 famiglie.

Intervista alla BNR Energia: “in Italia per il rinnovabile si è fatto abbastanza, ma si potrebbe fare molto di più”

pannelli solari sul tetto

Il fotovoltaico è in costante crescita in tutti gli indicatori economici mondiali, ed in particolare in Italia dove ci siamo “svegliati” in ritardo rispetto agli altri Paesi Occidentali, ma stiamo recuperando il tempo perso. Non è però da sottovalutare nemmeno il comparto dell’eolico, tra i maggiori in Europa, ed anche ciò che riguarda le cosiddette rinnovabili “emergenti”, come la biomassa, la geotermia, ecc.

Per capire in che direzione sta andando l’Italia, e le difficoltà, ma anche i pregi, di lavorare in questo settore sempre più all’avanguardia, abbiamo intervistato Nicola Rossano Bruno, Presidente del Cda della BNR Energia, società che opera da anni nel settore della distribuzione energetica, e che in particolare si occupa di solare fotovoltaico, ma anche eolico e biomassa, in tutte le sue fasi, dalla progettazione all’installazione, passando per l’intermediazione con gli istituti di credito. Ecco com’è vista l’industria rinnovabile da chi la vive sulla propria pelle.

Valuta soddisfacente il ricorso alle rinnovabili in Italia?

Nelle intenzioni il Nuovo Conto Energia è sicuramente uno strumento efficace per la diffusione delle Energie Rinnovabili. Resta il fatto che è stato fatto pochissimo dal punto di vista della diffusione informativa sul tema. L’informazione sul Conto Energia è stata lasciata pressoché nelle mani di aziende come BNR Energia che hanno fatto del Nuovo Conto Energia il principale strumento di comunicazione commerciale per la distribuzione dei propri sistemi fotovoltaici. Per quanto riguarda gli altri tipi di impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili, in particolare Eolico e Biomasse, la normativa è troppo incerta e cangevole per essere presupposto di una seria diffusione sul territorio. Tirate le somme risponderei alla sua domanda con: abbastanza ma si potrebbe fare molto di più.

Enel: “In Italia è possibile raddoppiare l’eolico e sestuplicare il solare”

eolico e solare

Il ricorso al nucleare non fermerà le rinnovabili. Anzi, siccome per il nucleare ci vuole ancora tanto, probabilmente i prossimi progetti riguarderanno esclusivamente le fonti pulite. Ne è convinto Ingmar Wilhelm, responsabile dell’Area Sviluppo Italia Divisione Energie Rinnovabili dell’Enel, il quale, presentando i dati della sua ricerca a Roma durante il forum “Ambiente e sicurezza”, ha spiegato che in Italia ci sono le potenzialità per raddoppiare il ricorso all’eolico (che già è tra i primi al mondo) e sestuplicare la produzione di energia solare, attualmente la sesta al mondo.

Le potenzialità ci sono perché se l’Italia è davvero il Paese del sole, il Gigawatt di potenza installato al 2010 è troppo poco. Anzi, spiega Wilhelm che per la fine di quest’anno si prevede già di raddoppiare questa potenza, portandola a 2 Gw, ma entro 10 anni le potenzialità ci sono tutte per far arrivare tale capacità a 12,7 Gw.

Nucleare: il 75% degli italiani dice no

centrali nucleari

Qualche mese fa i rappresentanti del Governo continuavano ad ammettere che “gli italiani vogliono il nucleare“. Sin da allora era evidente che la realtà era che solo il Governo voleva il nucleare, mentre gli italiani erano ancora d’accordo con il referendum di oltre 20 anni fa che bandiva le pericolossisime centrali dal territorio italiano.

La prima Regione italiana a ribellarsi è stata la Calabria, seguita dalla Liguria, le quali hanno detto che nel loro territorio non verrà installata nessuna centrale nucleare. Oggi le Regioni “ribelli” sono diventate 11, ed anche la popolazione non è d’accordo. Stando all’ultima indagine effettuata dall’Istituto Format per conto di Somedia, tre italiani su quattro non vogliono le centrali nella propria Provincia.

Greenjob, aperte le iscrizioni al corso di formazione Manager energia del vento

manager-vento-green-job-anevLa crisi dilaga in molti settori dell’economia, ma non sembra conoscere battute d’arresto il neo-arrivato nel campo delle opportunità lavorative: il settore dei greenjobs. In rapida ascesa dovuta in gran parte alle sempre più diffuse preoccupazioni intorno al cambiamento climatico e ad una maggiore attenzione di capitali e investimenti pubblici e privati nelle energie rinnovabili.
Mancano a tutt’oggi figure professionali adeguate a supportare la crescente richiesta di un mercato in espansione.
A questo proposito l’Anev (Associazione nazionale energia del vento), in collaborazione con l’Uil, apre le iscrizioni al  corso di formazione sull’energia eolica, di cui vi avevamo già  accennato  qualche mese fa. Ma è solo dal primo settembre scorso che è diventato accessibile on-line il modulo di partecipazione  alla quattro giorni di formazione (28 settembre/1 ottobre 2009) che si svolgerà a Roma, presso la Fiera Eolica Expo.

Italia, impennata sulle rinnovabili, ma ancora c’è tanta strada da fare

turbina eolica

Gli ultimi dati del GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici, sono piuttosto confortanti. Dopo che nel 2007 l’Italia aveva registrato un calo nella produzione complessiva di energia rinnovabile dello 0,9%, il 2008 è stato registrato come l’anno della ripresa, con un +2,5% che fa ben sperare per il futuro.

A dir la verità questo incremento lo si deve alla natura stessa. Infatti nel nostro Paese la fonte rinnovabile più utilizzata è l’idroelettrico, e le forti e abbondanti piogge che ci hanno accompagnato dall’autunno fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’estate hanno contribuito ad aumentare la quantità di elettricità prodotta dall’acqua. Ma le novità non si fermano solo alle piogge, perché tra gli incrementi c’è da registrare anche quello degli impianti installati, soprattutto eolici e solari.