Riduzione emissioni, riciclo e riutilizzo meglio delle centrali elettriche e dei trasporti

riciclatore

Quando si tratta di ridurre le emissioni di CO2, abbiamo quasi sempre parlato di centrali elettriche e veicoli. Ma un nuovo studio della EPA (l’Agenzia per la Protezione Ambientale americana) dimostra che, se si considera l’intero ciclo di vita, un pezzo enorme di emissioni di gas a effetto serra (circa il 42%) è causato dal modo in cui le persone nei Paesi ricchi “si procurano, producono, distribuiscono e smaltiscono i beni e servizi “.

Si conclude che la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio sono strumenti molto potenti per ridurre le emissioni di CO2. Secondo le proiezioni del rapporto, se dovessimo ridurre gli imballaggi in generale del 50%, ridurre i prodotti di carta da imballaggio del 50%, prolungare la vita dei computer del 25%, aumentare il riciclaggio di costruzione e di detriti da demolizione al 50%, e aumentare il compostaggio dei rifiuti solidi urbani e il riciclaggio al 50%, si potrebbe tagliare enormemente le emissioni di CO2, più che trasformando una centrale elettrica da carbone ad energia pulita.

Emissioni gas serra: quarto anno consecutivo di calo nell’Unione Europea

unioneuropea

Le emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea sono scese per il quarto anno consecutivo nel 2008, purtroppo però, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (CEA), è solo grazie alla recessione economica. L’indice di stima ufficiale EEA ha mostrato un calo dell’1,5% delle emissioni del 27 paesi dell’Unione Europea nel loro complesso ed un calo dell’1,3% dei suoi 15 membri più “anziani” e ricchi.

La stragrande maggioranza del calo delle emissioni nel 2008 è stato a causa della riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dai combustibili fossili nei settori dell’energia, dell’industria e dei trasporti

si legge sul comunicato dell’Agenzia europea per l’ambiente. Le riduzioni

riflettono gli effetti della recessione economica globale che ha avuto inizio nel 2008, la quale ha provocato una diminuzione della produzione industriale e ridotto il consumo energetico da parte dell’industria, e di conseguenza ridotto il trasporto di merci.

La Cina fissa al 2050 il limite per il taglio delle emissioni

emissioni cinesi

Finalmente anche la Cina ha deciso di aderire seriamente al taglio delle emissioni, e non soltanto a parole come ha fatto fino a questo momento. Il problema è che inizierà le operazioni per diminuire le proprie emissioni di carbonio entro il 2050. A stabilirlo è stato il maggiore consigliere sul cambiamento climatico cinese, Su Wei, uno dei politici più influenti, intervistato sabato scorso dal Financial Times. E’ una data molto remota, ma almeno si tratta della prima volta che la nazione ha fisstato un periodo di tempo.

In Cina le emissioni non continueranno ad aumentare dopo il 2050

ha detto Wei, direttore generale dell’Istituto nazionale per lo sviluppo e la riforma del dipartimento della Commissione sui cambiamenti climatici. La Cina attualmente è in concorrenza con gli Stati Uniti per il posto in cima alla classifica mondiale sulle nazioni che sono le maggiori produttrici di emissioni di gas a effetto serra, e per questo la sua posizione al riguardo sarà al centro dell’attenzione ancor prima dell’inizio dei negoziati sul clima che si terranno a dicembre a Copenaghen (Danimarca).

Inquinamento da spam, ne risentono la casella e-mail ed il buco nell’ozono

La relazione annuale, presentata dalla società di software di sicurezza McAfee, sull’energia usata per trasmettere, elaborare e filtrare la posta indesiderata ammonterebbe ad un totale di 33 miliardi di chilowattora (kWh). Questo è l’equivalente a quello dell’energia elettrica utilizzata in 2,4 milioni di case, e rappresenta, in termini di quantità di emissioni di gas serra, ben 3,1 milioni di automobili che usano due miliardi di galloni (7 miliardi e mezzo di litri) di benzina.

Jeff Green, vice-presidente senior e responsabile dello sviluppo del prodotto ai McAfee Avert Labs, ha dichiarato a tal proposito:

La spam è un immensa spesa finanziaria, personale e di impatto ambientale per le imprese e gli individui. Fermare la spam alla fonte, investendo in tecnologie di filtraggio, risparmierebbe tempo e denaro, e farebbe guadagnare anche il pianeta stesso grazie alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.