Londra, case scaldate con il calore della metropolitana

londraLondra città intelligente: 700 case sono già riscaldate con il calore della metropolitana della capitale inglese. L’esperimento è andato così bene che su altre 500 abitazioni di Islington verrà convogliato il calore sprigionato dalla metro: si riducono gli sprechi, si riducono i costi, si tagliano le emissioni di CO2 per 500 tonnellate ogni anno.

Global Warming approfondimento

Global Warming, ecco gli scenari catastrofici dell’ultimo rapporto ONU

Global Warming approfondimento

Non sembrano esserci vie d’uscita per fermare il Global Warming e per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo quanto trapelato dal rapporto del progetto intergovernativo che ha impegnato 100 scienziati provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di far luce sul riscaldamento terrestre, il fenomeno potrebbe essere “irreversibile”.

riscaldamento globale polo sud foresta

Riscaldamento globale, il Polo Sud diventerà una foresta?

riscaldamento globale polo sud forestaUna ricerca neozelandese ha messo in mostra oggi, di fronte agli occhi del mondo, come sarà il nostro pianeta di qui a qualche anno, se le emissioni di anidride carbonica dovessero continuare al ritmo attuale. L’aspetto più clamoroso riguarda una recente scoperta: milioni di anni fa l’Antartide assomigliava alle foreste presenti oggi nel Queensland, nella parte settentrionale dell’Australia.

sostituire carbone gas naturale riscaldamento globale

Sostituire il carbone con il gas naturale riduce il riscaldamento globale

sostituire carbone gas naturale riscaldamento globaleSappiamo che, almeno per i prossimi cento anni e oltre, dire addio ai combustibili fossili sarà impossibile. Il nostro sogno è che il carbone, il fossile più inquinante che esista, venga sostituito dalle rinnovabili, ma siccome appunto si tratta di un’utopia, forse saremmo più realisti se pensassimo che fosse sostituito dal “meno peggio”, cioè da un altro combustibile fossile meno inquinante. L’identikit perfetto corrisponde al gas naturale, come dimostra un recente studio pubblicato su Geochemistry Geophysics Geosystems.

Inquinamento, pronti progetti per dimezzare la CO2 degli aerei entro il 2050

La riduzione dell’inquinamento è diventata la priorità per la maggior parte delle organizzazioni e dei Governi mondiali, e così non poteva mancare l’apporto di uno dei settori a più alto tasso di emissioni di CO2, quello aereo. Nell’attesa di poter testare finalmente i velivoli puliti, come quelli solari in fase di sperimentazione in questi ultimi tempi, oppure quelli alimentati da biocombustibile, l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile ha stabilito nuove norme a cui tutte le compagnie aeree dovranno adeguarsi.

L’aspetto più importante è che si punta alla riduzione delle emissioni di CO2, la quale mira a dimezzarsi entro il 2050 rispetto ai dati del 2005. Per raggiungere tale obiettivo, i responsabili del settore hanno deciso di puntare principalmente sull’efficienza dei carburanti che devono migliorare le loro prestazioni dell’1,5% all’anno fino al 2020, per poi tentare lo sprint finale negli ultimi 30 anni.

Rinnovabili, in Europa +54% in 10 anni

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Ottime notizie: l’industria delle rinnovabili non conosce crisi. Secondo i dati elaborati dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), e presentati martedì a Roma, negli ultimi 10 anni nell’area Ue la produzione di energie rinnovabili è aumentata del 54%, raggiungendo nel 2008 un invidiabile 16,4% di copertura del fabbisogno totale.

Ottime notizie, le quali si inseriscono in un contesto di ritorno al ricorso alle energie inquinanti (petrolio e carbone) o potenzialmente pericolose come il nucleare. Se negli anni passati, in cui la coscienza verde era pressoché inesistente e i costi delle tecnologie pulite erano piuttosto alti, la produzione è salita, vuol dire che ora che la situazione è cambiata, c’è la possibilità di aumentare quel 16,4% fino al superare il 20, 30 o anche il 50% del fabbisogno. Dunque che bisogno c’è di tutte queste energie sporche?

Calcola l’impatto ambientale di ciò che mangi

Tre studenti danesi dell’Interaction Design Institute di Copenaghen hanno sperimentato, in rappresentazioni fisiche, gli impatti ambientali dei prodotti alimentari. Il loro progetto, intitolato “incontra il cibo che mangi” misura le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto degli alimenti e l’importo delle compensazioni necessarie per rimpiazzarle, nel corso di un anno, attraverso altri prodotti alimentari.

Destinato  ad un pubblico vasto e concentrata su un controverso settore di un ciclo di vita della produzione alimentare, questo progetto è stato pensato per far riflettere le persone di tutto il mondo, ma non per dare dati scientifici che sarebbero troppo complicati da calcolare. I ricercatori hanno specificato sul loro sito che:

Questa scala solleva interrogativi sul cibo che si acquista, da dove proviene e come è trasportato. Con un argomento così complesso come le emissioni di anidride carbonica e l’economia globale del cibo, la nostra bilancia è solo un punto di ingresso ed è destinato a sollevare più domande che risposte.

Ma come funziona?

Google inquina, le ricerche pesano 7 grammi di CO2

Mea culpa. E colpa anche di milioni di persone in tutto il mondo. Cercare su internet informazioni, dati, notizie, inquina, ed è una fonte non indifferente di emissioni di gas serra. Il motore di ricerca più famoso al mondo è stato messo sotto accusa da una recente ricerca condotta dal fisico Alex Wissner-Gross, della Harvard University di Boston.

A quanto pare anche soltanto due semplici ricerche producono tante emissioni quanto quelle generate da un bollitore elettrico per il té per riscaldare l’acqua. Il che corrisponderebbe, secondo i calcoli dello scienziato americano, a 7 milligrammi di CO2. Se pensiamo a tutte le parole immesse nel motore di ricerca ogni giorno, già soltanto a persona, si arriva a una quantità di emissioni inestimabile.

Una casa emissioni zero, novità e sviluppi nella micro-trigenerazione

Una casa emissioni zero è il sogno di tutti gli ambientalisti, ma anche delle persone attente agli sprechi energetici e sensibili alle tematiche del degrado ambientale causato dai gas serra. Gli sforzi della scienza si stanno moltiplicando in questa direzione, cercando nuove soluzioni per far fronte all’approvvigionamento energetico di una casa, provenienti proprio dalle energie pulite e da risorse energetiche alternative. A questo proposito, un super efficiente sistema energetico è in corso di sviluppo presso l’Università di New Castle, in Inghilterra.

Il suo potenziale successo prevede che possa fornire energia per il riscaldamento, la ventilazione e l’illuminazione delle case in tutto il regno Unito, divenendo l’alternativa ecologica ai tradizionali sistemi energetici, che generano emissioni di CO2. Il nuovo impianto funzionerebbe grazie alla combustione di olio vegetale, in grado di alimentare un generatore di energia elettrica e di fornire luce e calore alla casa.

Berlusconi contro l’ecologia e alleato dei comunisti

Il nostro Premier Silvio Berlusconi ha perso un’altra occasione per dimostrare un pò di attenzione all’ecologia da parte del suo Governo. Al summit sul clima tenutosi a Bruxelles nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio italiano era in prima fila tra quei leader che si sono opposti all’obiettivo del 20-20-20 imposto dall’Unione Europea già dall’anno scorso.

L’obiettivo del 20-20-20 significa ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 e contemporaneamente potenziare l’utilizzo delle energie rinnovabili fino al 20% del fabbisogno nazionale (più un 10% della quota del biocarburante).