Case dell’acqua, intervista al presidente di TASM Achille Taverniti

La scorsa settimana ci siamo occupati di un progetto innovativo, fiore all’occhiello del settore ecologico italiano, la Casa dell’Acqua. Un’iniziativa importante per abbattere le emissioni di CO2 dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia perché fa giungere lo stesso bene direttamente attraverso l’acquedotto nei punti predisposti, in maniera completamente gratuita.

Per saperne di più abbiamo intervistato Achille Taverniti, presidente del TASM S.p.A., in modo da comprendere meglio l’attività e capire come si può sviluppare anche nel resto del Paese. Vediamo cosa ci ha risposto.

Corrente in movimento: dal Nord al Sud Italia senza emissioni di CO2

Quali sono le idee italiane e quelle degli italiani in materia di fonti rinnovabili e di mobilità alternativa e sostenibile? Ebbene, per scoprirlo c’è “Corrente in movimento“, un tour che parte dal Nord per arrivare al Sud Italia senza emettere nemmeno un grammo di anidride carbonica (CO2).

Il viaggio, che partirà il prossimo anno, sarà promosso attraverso il sito Internet Correnteinmovimento.it, attraverso la partecipazione a fiere e con la pubblicità in radio, in televisione e sulla carta stampata al fine di mettere al corrente i cittadini, le Amministrazioni pubbliche ed i cittadini che sta per partire un tour per la promozione delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

Taglio emissioni CO2: Torino punta ad un abbattimento del 40%

In materia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), a Torino l’Amministrazione comunale punta ad attuare un ambizioso taglio del 40% entro l’anno 2020 rispetto ai valori di emissioni rilevate nell’anno 1991. A darne notizia è stata l’Amministrazione comunale nel sottolineare in particolare come tali target individuino obiettivi ben più alti ed ambizioni rispetto a quelli che sono stati fissati e che sono previsti dalla Commissione Europea.

Per arrivare al -40% di taglio di emissioni dal 1991 al 2020 occorre nello specifico andare a considerare che dal 1991 al 2005 c’è stata una riduzione della CO2 del 18,7% cui poi dovrebbe aggiungersi, in base alle stime ed alle azioni da approntare da qui ai prossimi anni, un altro -21,7% di taglio al 2020 rispetto all’anno 2005.

Emissioni CO2 in calo nel 2009, male Cina, India e Brasile

La CO2, uno dei gas serra imputati del riscaldamento globale ed il cui aumento sarebbe in parte legato all’inquinamento provocato dall’uomo, è in calo. Si tratta di una buona notizia che giunge dalle rilevazioni fornite da uno studio effettuato dai ricercatori del Center for International Climate and Environmental Research di Oslo e pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Environmental Research Letters.

I dati si riferiscono alle emissioni globali di CO2 relative all’anno 2009. Il decremento riportato è pari all’1,3% e fa riflettere il fatto che si sia registrato un più basso livello di anidride carbonica nonostante i tassi si siano elevati notevolmente in molti Paesi in netta espansione economica, in primis la Cina e l’India.

Fonti rinnovabili: il ruolo dell’agricoltura nell’abbattimento dei gas serra

Il futuro e lo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese si decideranno nei prossimi sei mesi, ovverosia quando sarà possibile capire meglio quale ruolo avrà l’agricoltura nel contributo alla riduzione dei gas serra. Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato di recente il Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, in merito al fatto che sugli incentivi gli agricoltori hanno bisogno di certezze al fine di poter programmare il futuro.

D’altronde gli obiettivi al 2020 che riguardano l’Italia in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili si possono raggiungere prima e meglio non solo con gli impianti fotovoltaici e con quelli eolici, ma anche con le cosiddette agroenergie, ovverosia con la produzione di energia da biomasse e da biogas, ragion per cui anche per questi settori c’è bisogno di una programmazione supportata da incentivi che possano essere sia certi, sia stabili.

Fonti rinnovabili: sviluppo sostenibile solo con un’occupazione solida

fonti-rinnovabili-sviluppo-sostenibile-occupazione-solidaLo sviluppo e l’espansione del mercato delle rinnovabili rappresenta una grande opportunità di crescita per l’economia del nostro Paese visto che oltre a garantire un abbattimento delle emissioni si creano altresì tanti nuovi posti di lavoro.

Ma lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili non può non passare che attraverso un’occupazione solida. Questo è quanto, in particolare, hanno sottolineato congiuntamente Fulvio Giacomassi e Gianni Baratta, segretari confederali della Cisl, nel far presente come nel seppur ottimo rapporto dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sulle rinnovabili, manchi la strategia per l’occupazione.

Una foresta di alberi artificiali contro l’effetto serra, le soluzioni al cambiamento climatico proposte dalla geoingegneria

alberi artificiali effetto serraTim Fox, esperto di geoingegneria, ne è fermamente convinto: gli alberi artificiali potrebbero rappresentare una valida soluzione contro gli effetti del riscaldamento globale.

Gli alberi artificiali sono già un prototipo e sono già avanzati dal punto di vista del design dell’automazione e dei componenti che verrebbero usati. Potrebbero, in un periodo relativamente breve, essere prodotti in massa e messi in funzione.

Quella degli alberi artificiali è solo una delle soluzioni inviduate nell’ambito della geoingegneria per far fronte ai cambiamenti climatici in atto.

Carbon tax, cap and trade e cap and trade ibrido, risollevare l’economia tagliando le emissioni

I principali “no” al taglio netto delle emissioni, sostenuti con grande convinzione tra gli altri dal nostro Paese, avevano come principale pretesto la grave crisi economica che sta interessando i mercati internazionali, mettendo a rischio la produzione industriale di numerosi Paesi, soprattutto in alcuni settori, come quello delle automobili. Costringere le industrie, già fortemente provate dall’emergenza finanziaria, ad adeguarsi a parametri più sostenibili, investendo in tecnologie pulite, è per alcuni governi un provvedimento impensabile. Ma è altresì impensabile rinunciare a porre un freno ai devastanti cambiamenti climatici, che hanno conseguenze a dir poco drammatiche, come tutti sappiamo.

Ecco perchè si pone l’esigenza di trovare soluzioni che riducano l’inquinamento, risollevando allo stesso tempo l’economia dei Paesi industrializzati. Alcuni economisti hanno presentato varie proposte per ridurre le emissioni di biossido di carbonio, tramite nuove licenze di inquinamento concesse dai governi, che regolamentino e limitino la produzione di CO2, vendute alle industrie ad un prezzo fisso, che eviti un incremento costante e sregolato del costo.

A Firenze operazione di Terra! contro l’inquinamento dei SUV

Le automobili fanno male: inquinano l’ambiente con le loro emissioni nocive e danneggiano la salute umana. Inoltre, come ci spiega Paola Pagliaro, uno studio del Centro internazionale per la ricerca sul clima e l’ambiente (Cicero) ha evidenziato che le auto hanno una forte incidenza sul riscaldamento globale. Per tutti questi motivi, alcuni attivisti dell’associazione ambientalista Terra! hanno organizzato a Firenze un’azione di protesta contro l’inquinamento da CO2 da auto ed in particolare da SUV. La scorsa notte sono stati piazzati 40 cartelli stradali di divieto di accesso ai SUV nei 20 varchi di accesso alla ZTL della città di Firenze. “Vietato l’ingresso al centro storico per i veicoli con emissioni di CO2 superiori a 120 g/km”, “Vietato l’accesso ai SUV”, “Vietato respirare!” cosi recitano alcuni dei cartelli posizionati dagli attivisti di Terra!.

CO2 per riciclare la plastica

Nell’ultimo periodo è alla ribalta sulle cronache italiane l’emergenza rifiuti che attanaglia diverse zone del nostro paese ed in particolare la Campania. Il problema dello smaltimento dei rifiuti riguarda da sempre tutti i governi nazionali ed ultimamente, con l’aumento dei consumi e dell’urbanizzazione, ha assunto dimensioni colossali portando con se fortissime implicazioni a livello ambientale. Da qui la priorità, che emerge soprattutto in ambito internazionale, di ridurre il volume dei rifiuti urbani attraverso il riciclaggio.

Riciclare, infatti, aiuta a tutelare l’ambiente attraverso il recupero dei rifiuti, il risparmio di risorse ed energia e il minor utilizzo delle discariche. Anche riciclare, però, ha un costo. In particolare, il riciclaggio della plastica richiede ingenti quantità di acqua.

Anche le emissioni di CO2 sulle etichette alimentari

Le etichette sui prodotti alimentari rappresentano un’ancora di salvezza nel mare di merci che inonda, ogni giorno, gli scaffali dei supermercati. Il consumatore, infatti, grazie all’etichetta può conoscere meglio il prodotto che intende acquistare e scegliere quello che più si addice alle proprie esigenze. Sulle etichette sono contenute molte informazioni utili tra cui gli ingredienti, la scadenza, la tabella nutrizionale, l’azienda produttrice e il lotto di appartenenza.

Negli ultimi anni, inoltre, ha assunto sempre maggiore importanza la tracciabilità del prodotto e dal 2003 è entrato in vigore il decreto legislativo 306/02 che dispone, soprattutto per il comparto ortofrutticolo, l’obbligo di indicare la provenienza delle merci. Con la crescente attenzione alle problematiche ambientali è emersa la volontà di aggiungere sulle etichette anche l’impatto ambientale delle merci, in termini di anidride carbonica emessa per la produzione del prodotto.

“Compra locale e mangia locale”: la spesa a chilometri zero per salvaguardare portafogli e ambiente

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L’aumento senza freni del prezzo del petrolio rischia di avere effetti disastrosi sull’intero settore agroalimentare dove i costi logistici incidono notevolmente sul prezzo di frutta e verdura. Per fronteggiare questa situazione Coldiretti ha promosso la cosiddetta “spesa a chilometri zero”.

Si è tenuta, infatti, ieri 8 giugno, a Torino, la domenica ecologica a chilometri zero. L’iniziativa, ideata dalla Coldiretti in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente di Palazzo Civico, si è svolta in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. Tra gli obiettivi dell’evento anche quello di mettere in guardia i consumatori dalle insidie del mercato e di indirizzarli verso acquisti che tengano conto dell’ambiente che li circonda.

Giornata mondiale per l’Ambiente, un buon punto di partenza per salvare il pianeta

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Kick the Habit!Towards a Low Carbon Economy. No, non siamo diventati improvvisamente anglofoni. Questo sarà lo slogan che accompagnerà la Giornata Mondiale  dell’Ambiente 2008, giunta alla trentaseiesima edizione. Lo slogan significa “Cambiamo le nostre abitudini! in favore di un’economia a bassa emissione di carbonio“, e avrà come tema principale la riduzione delle emissioni di CO2.

 

In molti paesi “virtuosi” come la Nuova Zelanda e la Norvegia alcune soluzioni a questo problema sono state già adottate, mentre oggi ci sarà la nostra occasione per dare una mano al nostro pianeta. La scorsa edizione, che aveva come tema centrale lo scioglimento dei ghiacciai (non per altro si tenne in Norvegia) è stata un successone, e così si spera di replicare anche quest’anno spostandosi in Nuova Zelanda, che si è posta come obiettivo di diventare la prima nazione ad emissione zero entro il 2020.

Sconvolgimenti globali a causa delle emissioni di CO2

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Una ricerca finanziata dall’UE ha rivelato che con l’aumento delle emissioni di CO2 il suolo delle foreste tropicali potrebbe rilasciare nell’atmosfera una quantità maggiore del carbonio da esso immagazzinato.

Tali sconvolgimenti nell’equilibrio del carbonio potrebbero rivelarsi particolarmente importanti ai tropici, poiché le foreste tropicali custodiscono quasi il 30% del carbonio globale del suolo, il che le rende una componente essenziale del ciclo globale del carbonio

aggiungono i ricercatori.

Come si spiega questo paradosso? La causa principale si trova nella lettiera.

Poiché la caduta di lettiera rappresenta un importante flusso di carbonio dalla vegetazione verso il suolo, le variazioni nell’apporto di lettiera avranno probabilmente conseguenze di vasta portata per la dinamica del carbonio del terreno. Esistono importanti legami fra i processi che avvengono sopra e sotto la superficie del suolo e occorre comprendere tali legami per poter valutare l’impatto del cambiamento globale e dei turbamenti provocati dall’uomo sugli ecosistemi naturali

spiegano i ricercatori dell’Università di Cambridge del Regno Unito e dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama nel loro articolo pubblicato sulla rivista PLoS One.