L’elefante è ormai da molti anni uno dei simboli del rapporto spesso infelice tra l’uomo e l’ambiente. Questa famiglia di grandi mammiferi diffusa con differenti specie in Africa ed in Asia ha spesso subito una riduzione del proprio habitat naturale che ne ha pregiudicato la possibilità di sopravvivenza. A questo già preoccupante fenomeno si è poi storicamente sommato il bracconaggio ed il commercio dell’avorio con effetti disastrosi sulla conservazione della specie. Proprio i grandi elefanti africani sono oggetto dello studio Great Elephant Census di cui da alcune ore sono stati resi pubblici i risultati finali. Come il nome lascia intuire, il progetto si propone come un grande censimento della popolazione di elefanti nella savana africana per poterne meglio comprendere le dinamiche ed individuare le criticità.
elefanti
Traffico di avorio, l’Italia dice no con la prima distruzione pubblica
Anche l’Italia prende una nuova posizione forte contro il traffico d’avorio. Aderendo alla campagna internazionale Ivory Crush a Roma è in programma per domani la prima distruzione pubblica di centinaia di chilogrammi di avorio confiscato dalle autorità italiane.
Avorio, i governi dicono no alle sanzioni contro il commercio illegale
Il commercio illegale d’avorio avrebbe potuto conoscere un duro colpo in occasione dell’attuale Conferenza Internazionale sul commercio di specie minacciate di estinzione (Cites), ma tutto resterà invariato poiché i governi hanno votato contro le sanzioni commerciali nei confronti dei paesi coinvolti, vanificando le grandi attese degli ambientalisti.
Elefanti a rischio estinzione, la caccia va più forte di prima
Non sono bastati tutti gli appelli alla tutela degli elefanti che arrivano da ogni parte del mondo da anni, i bracconieri continuano con la loro caccia senza alcun problema. Anzi, negli ultimi tempi i loro sforzi sembra si siano addirittura intensificati, come a voler cercare di ottenere gli ultimi trofei prima che tutti questi pachidermi si estinguano. Qualche esempio? Secondo quanto riportato dal Washington Post proprio ieri, nel principale porto del Kenya sono stati intercettati 638 pezzi d’avorio provenienti da elefanti cacciati nel territorio dell’Africa Orientale (foto a sinistra).
Bracconieri armati di kalashnikov compiono una strage di elefanti in Kenya
Si continua a parlare spesso delle difficoltà insite nel contrastare il fenomeno del bracconaggio, in tutto il mondo ma specialmente in Africa, per via anzitutto della richiesta di prodotti da parte dei mercati asiatici che continua ad aumentare. E purtroppo talvolta accadono eventi che lasciano esterrefatti, come la recente strage di elefanti compiuta da dei bracconieri in Kenya a colpi di kalashnikov, nel Parco nazionale di Tsavo East.
Birigitte Bardot minaccia di andare in Russia se la Francia ucciderà 2 elefanti
L’ormai ex attrice Brigitte Bardot ha sempre fatto parlare di sé. Ora che la sua bellezza si è affievolita non punta più sulle sue capacità di attrice, ma sulle cause animaliste. E’ celebre in tutto il mondo la sua campagna contro le pellicce, ed ora ritorna a farsi sentire prepotentemente per un’altra questione: l’eutanasia per gli animali. L’attrice francese ha fondato un’associazione per difendere i diritti degli animali, ed ora è impegnata nella battaglia per salvare due elefanti del circo.
Elefanti, ora rischiano l’estinzione
Se il commercio di avorio non si fermerà immediatamente, gli elefanti rischiano l’estinzione. A lanciare l’allarme è uno degli etologi più famosi a livello mondiale, probabilmente la più famosa, Jane Goodall. Secondo la scienziata infatti il fenomeno che ha visto decimare questi pachidermi negli ultimi anni, cacciati illegalmente per le loro preziose corna, potrebbe presto portarli alla definitiva estinzione.
Animali a rischio estinzione: l’elefante di Sumatra si estinguerà in 30 anni
Una recente ricerca aveva stabilito che, negli ultimi 40 anni, la popolazione di elefanti in tutto il pianeta si era dimezzata. Di questo passo, è evidente, questi enormi ma bellissimi animali rischiano di sparire in pochi decenni. Il primo a farne le spese potrebbe essere l’elefante di Sumatra che, secondo il WWF, rischia di sparire in meno di trent’anni.
Animali in via d’estinzione, Leonardo Di Caprio difende gli elefanti
L’avorio alimenta dispute e conflitti. Gli elefanti vengono uccisi dai bracconieri perché le loro zanne possano essere vendute in cambio d’armi e droghe dalle organizzazioni criminali internazionali, prima che queste diventino chincaglieria e gioielli per i consumatori. Le autorità di 85 Paesi hanno sequestrato quasi 400 tonnellate di avorio al mercato nero da quando è stato vietato il commercio di avorio, nel 1989.
Non sono le battute di un film d’azione, Leonardo Di Caprio fa sul serio e si schiera a favore degli elefanti, contro il traffico illegale dell’avorio. L’attore americano sarà il prossimo testimonial di una campagna per salvare gli elefanti promossa dall’International Fund for Animal Welfare (USA).
Animali a rischio estinzione: elefanti dimezzati in 40 anni
Gli elefanti sono protetti nelle savane dell’Africa Centrale e Occidentale, ma, secondo una nuova ricerca, il loro numero è ancora diminuito del 50%, o forse anche di più, negli ultimi 40 anni. L’aspetto più allarmante della vicenda è che le popolazioni di questi pachidermi sono diventate estremamente frammentate, con alcuni gruppi ben al di sotto del limite di ciò che si pensa possa essere sostenibile, mettendo a rischio anche la possibilità di un recupero futuro.
Elefanti e avorio, un binomio a rischio estinzione
L’allarme per la biodiversità e per gli elefanti, massacrati per l’avorio venduto nel mercato nero e diretto in Cina, è lanciato dalla scrittrice Kuki Gallmann, nata in Italia ma naturalizzata in Kenia.
L’autrice di Sognavo l’Africa, il famoso best seller da cui è stato tratto il film con Kim Basinger, denuncia la mattanza degli elefanti e chiede al mondo una risposta
Creando e mantenendo vivo il mercato dell’avorio si è colpevoli allo stesso modo del bracconiere che spara e uccide un animale in Africa. Se volete comprare l’avorio ricordate che avete la stessa reponsabilità di un bracconiere che uccide questi animali. Siete responsabili della morte di un animale africano che un giorno non esisterà più, perché gli elefanti diventeranno come i mammuth.
Quel pittore è proprio un cane!
Gli animali hanno una vena artistica, non lo sapevate? Già nel lontano 1998 due artisti russi provarono ad aprire una scuola d’arte in cui i soli studenti erano gli elefanti.
La Cina ha bisogno di bacchette d’avorio: uccidiamo gli elefanti!

Ma il governo sudafricano ha deciso, e sembra quasi un paradosso che la decisione sia stata presa proprio mentre dalla Repubblica Democratica del Congo giungeva la notizia della mattanza di ben 14 elefanti, uccisi in due settimane, nel Parco nazionale di Virunga, ai confini con Uganda e Burundi.
Le conseguenze della deforestazione nell’isola di Sumatra
Secondo uno studio realizzato dal WWF in una delle province di Sumatra, esiste uno stretto rapporto tra il fenomeno della deforestazione, i cambiamenti climatici e l’estinzione di specie rare come la tigre di Sumatra.
Più di 4 milioni di ettari di foresta tropicale sono stati distrutti negli ultimi 25 anni, e i dati si riferiscono alla sola provincia di Riau!
Il nostro Paese è, purtroppo, uno tra i principali importatori di legname.
Il disboscamento provoca un’alta immissione di CO2 nell’atmosfera, con gravi conseguenze per il clima dovute all’effetto serra.
La distruzione delle foreste comporta la scomparsa degli habitat di alcuni animali, seriamente a rischio estinzione.
Riau ha perso il 65% del totale delle sue foreste e di conseguenza l’84% degli elefanti e il 70% delle tigri.
Attualmente a Riau ci sono soltanto 210 esemplari di elefanti e 192 tigri.