Da anni Greenpeace sfida le case d’alta moda, responsabili di deforestazione, utilizzo di materiali tossici per i propri capi, sfruttamento eccessivo delle risorse naturali ed altre pratiche scorrette. Ora ha deciso di lanciare un vero e proprio guanto di sfida e, grazie all’agenzia Grey Milano, ha effettuato un controllo sulle 15 principali case d’alta moda europee sulla base di 25 parametri.
ecomoda
Moda, Valentino la firma più green secondo Greenpeace
Moda, la classifica di Greenpeace relativa alla campagna The fashion duel incorona Valentino come firma più green del panorama dell’alta moda. L’unica a impegnarsi concretamente in vista dell’obiettivo zero scarichi in fase di produzione e zero deforestazione.
La Camera Nazionale della Moda lancia il decalogo della sostenibilità
La Camera Nazionale della Moda ha di recente diffuso il proprio decalogo della sostenibilità, che sta già raccogliendo pareri favorevoli tra varie associazioni ambientaliste. L’obiettivo del manifesto è quello di cominciare a definire una via sostenibile anche per la moda, al fine di ottimizzare gli interi processi produttivi per migliorare l’ecocompatibilità delle filiere.
Ecomoda, la nuova collezione autunno-inverno Timberland Keep Moving
Ecomoda è il filo conduttore all’aria aperta che attraversa la nuova linea studiata da Timberland per chi ama trascorrere molto tempo immerso nella natura ed ha bisogno di capi realizzati con materiali robusti, capaci di resistere alla furia degli elementi e di durare a lungo ma nello stesso tempo vivi, funzionali ed il più possibile rispettosi dell’ambiente. L’offerta dedicata all’outdoor del brand Timberland si arricchisce quest’anno, nella collezione Keep Moving, di EarthkeepersTM 2.0 Cupsole Moc Toe Boot e Termotech® Rugged Plaid Gilet.
Charcoal & Chalk, abiti maschili emissioni zero
Abbiamo spesso segnalato le iniziative a favore dell’ambiente lanciate da numerosi marchi e case di moda, al fine di ridurre l’impatto sulla Natura e le emissioni nell’intero processo di produzione di indumenti e accessori.
Dai materiali ecologici all’utilizzo di risorse rinnovabili al riciclaggio, la moda in oggi sembra coincidere con le ultime tendenze green. Oggi torniamo a parlare di eco-moda, rivolgendoci soprattutto agli uomini d’affari, ai manager e a chiunque per motivi professionali è vincolato ad indossare giacca e cravatta per recarsi al lavoro. E’ stato infatti ideato il primo abito maschile ad emissioni zero, l’ideale per chi vuole essere elegante e al tempo stesso contribuire a non inquinare la Terra.
Il merito di questa new entry nel campo della moda green è del designer britannico Austen Pickles, della Charcoal & Chalk.
Alla base della realizzazione di questi completi maschili il meccanismo della compensazione ambientale. Le emissioni prodotte durante il processo di fabbricazione e lavorazione dei materiali vengono infatti quantificate e “pareggiate” piantando alberi e fornendo aiuti economici per la preservazione degli habitat naturali e delle riserve protette.
Espiritu libre, gli accessori evergreen dell’ecomoda
Qualche settimana fa vi avevamo parlato dell’importanza del riciclaggio come modus vivendi necessario per ridare lustro e vita a migliaia di oggetti, carte e bottiglie non più utilizzabili per l’uso primario per cui vengono concepiti, ma ancora utili per servire altri scopi.
La fantasia, a questo proposito, unita a una buona dose di estro creativo, risulta fondamentale per individuare le nuove vite nascoste in un rifiuto o in un rottame.
Gli artisti possono vedere un pezzo d’arte nella ruota di una bici coperta di ruggine, le massaie ingegnarsi a scovare nuovi impieghi per una bottiglia di vetro vuota e così via.
Il concetto alla base del riciclaggio è lo stesso: ridare nuova vita. Ebbene, come si comportano le case di moda e gli stilisti riguardo al problema del riutilizzo e dell’ecocompatibilità dei loro capi ed accessori?