Una spiaggia no smoking a Bibione

Cosa dà più fastidio al mare del fumo che ci toglie il respiro ed il profumo dell’aria salmastra ed intossica i nostri polmoni tutt’altro che passivamente? Probabilmente le cicche di sigaretta che ci ritroviamo sotto i piedi, nell’asciugamano, ovunque e guai a camminare scalzi sulla sabbia perché il mozzicone disgustoso è sempre in agguato, magari con una bella impronta di rossetto che non guasta mai (ma chi si trucca in spiaggia?!). C’è chi ha pensato, bene, ottimamente direi, di testare un’area no smoking al mare. Siamo in Italia, sì, qui da noi, avete capito bene. Precisamente sulla spiaggia di Bibione.

Moria api in Piemonte, stop ai neonicotinoidi in agricoltura

Le api, insetti laboriosi dal ruolo a dir poco cruciale nella catena alimentare, sono da decenni oggetto di un vero e proprio attacco da parte degli insetticidi chimici utilizzati nelle coltivazioni. In Europa molte di queste sostanze sono state messe al bando registrando un calo nella riduzione del numero di api. Un successo in Italia si è avuto proprio nei giorni scorsi quando è arrivata, in merito, una decisione abbastanza confortante nella sua drasticità che porta la firma del Ministero dell’Agricoltura. A seguito della moria di api straordinaria che si è verificata di recente in Piemonte, si è infatti deciso di vietare l’uso agricolo dei neonicotinoidi, prodotti che figurano tra i nemici acerrimi di questi insetti.

Sacchetti di plastica, Tar del Lazio conferma divieto

I sacchetti di plastica, rei di inquinare il Mediterraneo facendo ingoiare bocconi amari ai pesci, incassano un altro no, secco e perentorio. Stavolta è il Tar del Lazio a rilegittimarne, ancora ce ne fosse bisogno, la messa al bando. Lo fa rispondendo in merito alla Unionplast che, insieme ad altre quattro aziende produttrici, aveva chiesto fosse sospeso il provvedimento presente nella Legge Finanziaria del 2007, decreto che aboliva di fatto gli shopper in plastica tradizionale e che di proroga in proroga è entrato in vigore il primo gennaio scorso.

Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dall’Onorevole Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, che vede nella decisione del Tar del Lazio sugli shopper una conferma, anche sotto il profilo giuridico, della scelta del Governo.

Polveri sottili, a Torchiarolo Comune vieta di accendere stufe a legna e caminetti

Nel comune di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, il monitoraggio del PM10 effettuato dall’ARPA Puglia, ha registrato il superamento dei valori soglia di polveri sottili per più giorni all’anno. Pensate che nei primi dieci giorni del 2011, i superamenti sono stati già otto, tantissimi se si considera che in un anno la normativa ne permette in tutto trentacinque.

Lo sforamento, non a caso, ha inizio in concomitanza con l’arrivo della stagione invernale e termina a primavera. A correre ai ripari per tutelare la salute pubblica ci pensa un’ordinanza a dir poco restrittiva del Comune, giunta il 13 gennaio scorso: i cittadini non potranno più accendere stufe e caminetti. Il divieto resterà in vigore fino al 31 gennaio prossimo.

Stop ai sacchetti di plastica, così è se vi pare

Il 2011 si apre all’insegna del caos generato dal Milleproroghe che non contiene traccia alcuna del decreto attuativo della legge 296 relativa alla messa al bando dei sacchetti di plastica nel nostro Paese. Per il senatore Francesco Ferrante, per far entrare in vigore il provvedimento non occorre decreto attuativo.

Dal canto suo la Unionplast, l’associazione di riferimento per i produttori di manufatti in plastica, dà voce, nelle parole del direttore Enrico Chialchia, alle proprie perplessità:

Il 1 gennaio 2011 non entrerà in vigore nessun decreto, per il semplice fatto che il Consiglio dei Ministri non ha adottato nessun provvedimento attuativo. Ad oggi la situazione è questa:  nulla è cambiato rispetto alle disposizioni della legge 296 del 2006, che imponeva come data limite per la commercializzazione dei sacchetti il 1° gennaio 2010 (successivamente prorogato di un anno), che non è mai stata attuata proprio perché i decreti attuativi non sono stati emanati. A questo proposito ricordo anche che la 296 non prevedeva nessun regime sanzionatorio, dunque non si capisce nemmeno sulla base di quali disposizioni dovrebbero essere inflitte le multe.

Televisori al plasma? No, thanks

Impopolare decisione del Governo inglese. Anche a costo di danneggiare l’economia, il Primo Ministro Gordon Brown ha anticipato all’Indipendent che vieterà la vendita dei mega-televisori al plasma, quelli così grandi da occupare un’intera parete, perché più inquinanti di un Suv.

In realtà l’allarme lo avevamo già lanciato noi tempo fa su queste pagine, in quanto è risaputo che la tv al plasma consuma molto di più ed è costituita da parti più inquinanti rispetto alle altre, e così il primo a rendersene conto è proprio il Governo inglese, e pare che nemmeno l’Unione Europea gli sia indifferente. Infatti è allo studio un metodo di valutazione degli apparecchi più o meno inquinanti, in maniera tale da mettere al bando quelli più “spreconi”, e costringere le case produttrici ad attaccare al proprio prodotto un bollino in cui sia scritto chiaramente il consumo. In questo modo l’acquirente può rendersi subito conto sulla convenienza dell’acquisto, non solo in termini ecologici, ma soprattutto ambientali.