Legge di Stabilità, sui rifiuti in discarica si chiude un occhio, anzi due

legge stabilitàLegge di stabilità o legge di cecità? Una delle ultime proposte di modifica alla Legge di stabilità del Governo Letta lascia basiti gli ambientalisti: le sanzioni per i comuni che non hanno raggiunto una quota di raccolta differenziata pari al 65% spariscono magicamente, se ne riparla forse nel 2017. In barba ai comuni virtuosi e alla legge di 7 anni fa che obbligava i comuni a ridurre le quote di rifiuti in discarica in favore della differenziata.

Malagrotta, finisce un’epoca, ora si guarda a Falcognana

clini-malagrotta-chiudeCambia mese sul calendario e finisce l’epoca di Malagrotta, con grande sollievo dei comitati che contro di essa si sono sempre battuti. Il ministro dell’ambiente Andrea Orlando intanto prende tempo sulla firma del decreto sul Falcognana, con l’intento di limitarne l’utilizzo.

Ilva, discariche interne approvate, scoppia una nuova bufera

A view of the ILVA plant in the southernVicenda Ilva, il 26 agosto sono state approvate con decreto legge dal Consiglio dei ministri due nuove discariche interne all’impianto siderurgico di Taranto, due discariche per rifiuti speciali. Forti le proteste non solo degli ambientalisti, ma anche del sindaco di Taranto e dell’assessore all’ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro.

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Rifiuti, Italia deferita a Corte di Giustizia europea

rifiuti italia corte di giustiziaEra un provvedimento inevitabile, ed infatti non è stato evitato. Arriva oggi la conferma che l’Italia ed il suo Ministro dell’Ambiente Corrado Clini sono stati deferiti presso la Corte di Giustizia europea per il caos rifiuti. Sotto accusa essenzialmente ci sono i ritardi nelle politiche di smaltimento corretto dell’immondizia da parte del nostro Paese che, di conseguenza, portano ancora ad ingrossare le discariche, le quali anziché essere chiuse devono essere sempre più ingrandite.

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Rifiuti, l’Italia rischia sanzioni per 280 milioni di euro

gestione rifiuti multe ueRaccolta differenziata, si o no? Inceneritore, si o no? Malagrotta, si o no? Per la pessima gestione dei rifiuti il nostro Paese rischia dall’Europa multe per 280 milioni di euro. Ma le cifre non finiscono qui: negli ultimi anni le discariche in Italia sono passate da 5.000 a 214, ma quante di queste sono a norma? Quando verranno affrontati i problemi relativi alla gestione dei rifiuti?

Rifiuti, Italia deferita dall’UE, chiesta multa di 56 mln di euro

La situazione in Italia, per ciò che concerne le discariche di rifiuti illegali e non a norma  non è migliorata: l’Italia è stata deferita dall’UE, e la commissione ha richiesto alla Corte di Giustizia Europea una sanzione di 56 milioni di euro per l’Italia. Pessime notizie, quindi, al di là della possibile multa: “I problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane – e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine”, ha dichiarato la commissione europea.

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Ambiente, nel mondo il 70% dei rifiuti finisce in discarica

rifiuti iswaSecondo una recente indagine dell’Iswa (International solid waste association) il 70% dei rifiuti solidi urbani prodotti in tutto il mondo finisce in discarica. Solamente il 19% viene riciclato attraverso il compostaggio o il trattamento meccanico; poco meno dell’11% viene trasformato in energia. Non meglio la situazione nel nostro Paese, dove i rifiuti finiscono in discarica fino all’80% nelle regioni del Sud.

Rifuti: Campania e Lazio le regioni più in difficoltà

Il problema rifiuti affligge in particolar modo la Campania e il Lazio: nelle due regioni i cittadini che lamentano difficoltà legate al problema immondizia sono oltre il 40%. A rivelarlo il rapporto annuale dell’Istat, “Pillole”, nella sezione incentrata  sui rifiuti in Italia.

riciclo rifiuti

Ambiente: dai rifiuti ai fanghi, la sfida di Herambiente

riciclo rifiutiCome ben sappiamo dal riciclo dei rifiuti si possono ricavare nuovi oggetti e materiali, le possibilità di impiego e riciclo sono infinite e a volte curiose ma tutte ugualmente interessanti e necessarie per smaltire nel migliore dei modi materiali e oggetti che altrimenti finirebbero in discarica a marcire per anni se non per secoli; inoltre è questo un modo per non consumare materie prime ma per riciclare le materie prime seconde e ridere ad esse una nuova vita. Una delle aziende virtuose del nostro Paese che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per il recupero e lo smaltimento di fanghi industriali è Herambiente, società del Gruppo Hera (Holding Energia Risorse Ambiente).

Rifiuti, nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per le discariche

L’Ue ci ha concesso tempo, noi lo abbiamo sprecato, e così ecco il risultato. La commissione europea ha aperto un nuovo, ennesimo, procedimento a carico dell’Italia a causa della gestione dissennata dei rifiuti. Ci era stato persino concesso un finanziamento per sviluppare nuovi metodi di smaltimento rifiuti, ed invece noi continuiamo a tenere aperte le discariche. Centodue per la precisione, di cui almeno tre di rifiuti pericolosi e chiaramente illegali, davvero troppi per concederci una proroga.

I rifiuti elettronici provocano il cancro

Le discariche comuni sono sempre state messe sotto accusa in quanto è stato dimostrato che provocano il cancro, ma una recente ricerca effettuata presso l’Università dello Zhejiang, in Cina, ha dimostrato come anche degli apparecchi apparentemente innocui come i rifiuti elettronici possano portare le stesse neoplasie degli altri tipi di immondizia.

Il riciclo dell’e-waste è sempre stato considerato importante per due motivi essenzialmente: il recupero delle materie prime, spesso preziosissime come il rame, e l’evitare che le sostanze chimiche contenute all’interno possano inquinare il terreno e le falde acquifere. Ma la ricerca condotta dal dott. Fangxing Yang ha dimostrato come una discarica a cielo aperto possa irritare le vie respiratorie, infiammarle, generare stress ossidativo, danneggiare il DNA e, infine, provocare il cancro.

Declinazione ecologica a Vortici d’arte, la mostra sullo scempio ambientale di Castellammare

Ancora poche ore e prenderà il via Vortici d’arte, la mostra collettiva di pittura di Castellammare di Stabia che ha come tema la declinazione ecologica, ossia lo scempio ambientale che da anni subisce il nostro Bel Paese.

Sei artisti partecipano con la loro arte per descrivere la situazione dell’ambiente e degli ecosistemi in Italia, e soprattutto nel Meridione, in Campania, dove i rifiuti, le discariche hanno e continuano a contaminare terreni, acqua e quindi animali e uomini. La mostra collettiva, a cura di Rosario Di Nocera, sarà inaugurata oggi presso la galleria Officina Democratica, alle 19.30. Gli artisti che provengono dall’area Vesuviana vogliono sensibilizzare sulla questione ambientale e lanciare un ultimatum al governo:

Stop alle discariche, stop al mancato rispetto per l’ambiente. Stanchi dei luoghi comuni, liberi di creare e di vivere la nostra terra in modo sano e incondizionato.

I rifiuti elettronici diventano arte con le eco-sculture (fotogallery)

moto riciclata

Sapevate che oltre il 70% dei metalli pesanti provenienti dalle discariche provengono da computer? Questi metalli rilasciano fino a 38 diversi elementi chimici nel flusso dei rifiuti, i quali inevitabilmente finiscono per inquinare il terreno e la fauna circostante. Ma se anziché lasciargli provocare un sacco di danni inutili provassimo a riciclarli? Alcuni amici dell’ambiente si sono improvvisati scultori ed hanno prodotto delle opere d’arte degne dell’esposizione in un museo.

Invece di riciclare convenzionalmente i rifiuti elettronici, separando il piombo, rame e oro, alcune persone un po’ più creative hanno trasformato la cosiddetta e-waste in opere spettacolari come ad esempio la Scultura Hard Drive di Miguel Rivera (foto in alto), il quale ha creato

una macchina da 33 hard disk, una mini car che ha impiegato 29 hard disk, una motocicletta con 36 dischi e ha dedicato alle altruiste truppe degli Stati Uniti il suo capolavoro, e cioè un robot fatto da 14 hard drives di laptop, 18 dischi supplementari estrapolati dagli hard disk e pezzi di ricambio.

Tutte queste altre opere si possono ammirare nella gallery alla fine dell’articolo.

Riciclo: in 10 anni ha creato oltre 70 mila posti di lavoro e risparmiato 6,7 miliardi di euro

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Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi meno attenti al problema del riciclaggio, e che se ne fa troppo poco. Questo è vero, se ci confrontiamo con gli altri Paesi europei, ma andando a guardare i numeri ci accorgiamo che questi sono più che incoraggianti.

Negli ultimi 10 anni di progetti di riciclaggio rifiuti, il giro di affari è stato stimato in 6,7 miliardi di euro, ma ciò che più conta è che questo settore ha dato lavoro a 76.700 persone, in controtendenza con i dati economici recenti. Certo, la crisi si è fatta sentire anche qui, ma affermano dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, negli ultimi anni ben 38,8 milioni di tonnellate di vetro, plastica, carta e alluminio sono stati riciclati, il che equivale alla mancata apertura di 325 discariche.