Cina, scomparsi più di 28 mila fiumi dalle mappe

In Cina sono scomparsi più di 28 mila fiumi dalle mappe sulla base del primo grande censimento nazionale da poco terminato. Secondo il Times oltre la metà dei fiumi di cui prima si aveva notizia oggi non esistono più.

europa disastri ambientali

L’Europa non ha imparato dai disastri ambientali del passato, aspettiamocene di nuovi

europa disastri ambientaliL’Europa in passato ha dovuto far fronte ad una serie di disastri ambientali di immane portata. A causa loro migliaia di persone hanno perso la vita, milioni casa e lavoro, e si tratta di lezioni da cui avremmo dovuto imparare qualcosa. Ed invece niente. Stiamo parlando dell’incidente nucleare di Chernobyl, degli insetticidi DDT, della benzina con il piombo ed altri errori umani che hanno comportato conseguenze devastanti. Oggi, anziché imparare da essi, continuiamo a sottovalutare i rischi dei segnali di disgregazione ambientale, come la sparizione delle api, e continuiamo a “provocare” la natura con gli OGM e tanto altro.

greenpeace progetti energetici distruggeranno pianeta

Greenpeace: “14 progetti energetici distruggeranno il pianeta”

greenpeace progetti energetici distruggeranno pianetaSembra di stare in un film di fantascienza in cui il genio del male vuol distruggere il pianeta. Ma è possibile? Secondo quanto affermato da Greenpeace pare proprio di sì. Solo che non c’è un pazzo che si può bloccare. A minacciare la Terra sono 14 nuovi progetti energetici che faranno raggiungere il punto di non ritorno dell’inquinamento. Quello oltre il quale le temperature aumenteranno ad un punto tale da comportare disastri ambientali di proporzioni stratosferiche.

Ancona, per lo scandalo Montemarciano sequestrati altri 5 mila mq di mare

I carabinieri del Noe sequestrano altri 5 mila mq di mare nel territorio di Marina di Montemarciano, in provincia di Ancona, in seguito al procedere dell’inchiesta sullo scandalo delle macerie riversate in mare durante la realizzazione delle scogliere frangiflutto: centinaia di tonnellate di cemento e ferro riversate illegalmente nelle acque dall’azienda incaricata della realizzazione dell’opera, la Simaco di Roma.

emissioni aumento compagnie assicurative allarme

Emissioni in aumento, le compagnie assicurative lanciano l’allarme

emissioni aumento compagnie assicurative allarmeNegli ultimi quarant’anni nel mondo i danni provocati dai disastri ambientali sono aumentati di 20 volte. Soltanto negli ultimi 20 i gas serra nell’atmosfera sono aumentati del 48%. E’ solo un caso o c’è una correlazione? Gli scienziati e persino gli assicuratori sono d’accordo sulla seconda ipotesi. E’ quanto emerso ieri al meeting di Rio+20, dove i personaggi della società civile si sono mostrati molto più attenti e preparati dei potenti della Terra. E questa non è certamente una novità.

Un bunker che è la fine del mondo

Quante volte ci siamo ritrovati a sorridere delle mille e una profezie che dichiaravano più o meno imminente la fine del mondo? Dai segnali intesi da qualcuno come premonitori degli uccelli che cadevano dal cielo, qualche mese fa, a previsioni alquanto improbabili di terremoti così devastanti da cancellare Roma. Il mondo, ad ogni modo, resta in piedi, e la nostra esistenza, per quanto provata da disastri, alluvioni, tsunami ma anche da tutte le sciagure ambientali che ci autoinfliggiamo, non sembra nemmeno in discussione visto il tasso di crescita della popolazione mondiale, al quale, ahinoi, non corrisponde però un miglioramento della qualità della vita. Ad ogni modo, per chi teme disastri da fine del mondo, c’è chi ha pensato di creare dei bunker, a prova di ogni profezia (o quasi).

Ecocidio, una legge contro la distruzione degli ecosistemi per salvare il Delta del Niger da altri disastri

Il Delta del Niger è invivibile a causa, tra gli altri, della Shell, che ha di recente e finalmente ammesso la sua fetta di responsabilità nello sversamento di petrolio costante e massiccio avvenuto ad Ogoniland e Bodo, in Nigeria. Le stime dell’UNEP parlano di ingenti danni agli ecosistemi ed alle popolazioni locali, alla pesca, all’agricoltura, alla salute pubblica, un disastro dalla portata immensa e dagli impatti a lungo termine che potrà essere tamponato in non meno di trent’anni. Ma questa stima vale solo per due degli sversamenti avvenuti, quelli appunto di cui si è assunta la colpa la compagnia petrolifera Royal Dutch Shell.  In realtà nell’area, in cui operano numerose compagnie tra cui aziende nigeriane, Eni, Chevron, Total ed ExxonMobil,  dal 1976 al 2001, secondo quanto conferma un rapporto dell’UNEP, le perdite di greggio si attestano a ben 6.800 incidenti accertati.

Disastri ambientali, Napolitano: colpa non solo dei cambiamenti climatici ma anche dell’uomo

Ieri, nell’ambito della cerimonia di consegna dei premi del concorso di educazione ambientale Immagini per la Terra, Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di disastri ambientali, in riferimento al ruolo dei cambiamenti climatici, a suo dire innegabile, e alle responsabilità dell’uomo che non sarebbero certo da meno:

E’ vero che c’è in atto un cambiamento climatico, che i fenomeni sono più violenti di una volta e che quelli estremi sono più frequenti ma il fatto che se piove un po’ di più crolli parte del grande patrimonio di Pompei, ricevuto dalla nostra Storia e che dovremmo essere capaci di tutelare; o che il centro di Vicenza veda invase botteghe e negozi e si perdano vite umane, ci dice che dobbiamo preoccuparci per quella incuria umana, terribile, che porta al dissesto idrogeologico dei nostri territori.

Gli uomini, prosegue Napolitano, dovrebbero preoccuparsi dell’oggi e del domani, rispettando e facendo rispettare le regole e non pensando solo a quel che fa più comodo fare al momento bensì anche alle conseguenze delle nostre azioni o inazioni sul futuro.

Bill Clinton: “Le calamità naturali aumenteranno con i cambiamenti climatici”

La Clinton Global Initiative 2010 (una manifestazione indetta dalla famiglia Clinton per fare il piano sullo stato energetico ed economico mondiale) è in pieno svolgimento, ed ha messo in comunicazione capi di Stato e gruppi no-profit al fine di unire le forze per creare programmi filantropici per salvare il pianeta.

L’incontro, arrivato quest’anno alla seconda edizione, si è incentrato sul tema delle catastrofi, ed in particolare sulle calamità naturali. Un atto dovuto visto quello che sta succedendo negli ultimi mesi, dalle inondazioni in Pakistan alle ondate di caldo in Russia che hanno devastato il Paese con gli incendi. Bill Clinton ha colto l’occasione per notare il legame tra le calamità naturali e i cambiamenti climatici.

Incendi in Russia, un danno da 238 miliardi di euro

Quello che è accaduto quest’estate in Russia è senza dubbio uno dei peggiori disastri ambientali a livello mondiale della storia. Ancora la stima dei danni precisa è impossibile da fare, e probabilmente non lo sarà mai a causa delle troppe variabili da conteggiare, ma stando ai calcoli degli ultimi giorni, quando pare che il peggio sia passato, il danno quantificabile in termini economici dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 miliardi di dollari, o 238 miliardi di euro.

A stabilirlo sono stati un gruppo di ecologisti russi, i quali si oppongono ai dati forniti dal Governo russo. Anche secondo organizzazioni internazionali come WWF e Greenpeace Russia, le stime del Governo vanno al ribasso di almeno 5-10 volte, e così hanno tentato di stimare i danni con i loro mezzi.

Marea nera, bambini fanno il bagno nel petrolio (video)

foto marea neraSiamo a Destin Beach, in Florida: la marea nera colpisce ancora. Apparentemente è una giornata come un’altra: i bagnanti, gli ombrelloni, persone distese a prendere il sole, bambini che giocano sulla spiaggia. Eppure basta zoomare un po’ sulla sabbia per rendersi conto che c’é qualcosa che non va. Lo ha fatto un uomo registrando un video (lo trovate in coda all’articolo) che mostra innumerevoli tracce di contaminanti portati a riva dal mare.

Le palle di catrame, pur non essendo tossiche come il petrolio grezzo puro, sono comunque pericolose, e possono causare problemi seri se ingerite. Morale della favola: i bambini non dovrebbero giocare sulle spiaggie contaminate dalla marea nera.

Greenpeace lancia il concorso “disegna il nuovo logo della BP”

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Scandalizzati da quello che sta succedendo nel Golfo del Messico, dove migliaia di litri di petrolio vengono dispersi ogni giorno senza che nessuno riesca a far nulla? La risposta sarà sicuramente affermativa, e se volete sfogarvi in maniera “artistica”, Greenpeace ve ne dà la possibilità.

Anziché prendere il telefono e gridare migliaia di improperi nella segreteria telefonica della compagnia petrolifera britannica responsabile di uno dei più gravi disastri ambientali della storia, potreste prendere carta e penna virtuali, e disegnare il logo che la BP (se dovesse sopravvivere al rimborso miliardario richiesto dagli Usa) potrebbe adottare per il suo futuro.

Muschio di torba per assorbire perdite di petrolio

muschio di torba assorbe petrolioKallak Torvstrøfabrikk in Trøgstad nella parte orientale della Norvegia ha messo a punto una miscela di muschio di torba con una qualità assorbente straordinariamente alta. Il materiale potrebbe essere uno strumento utile per limitare gli spargimenti di idrocarburi dopo incidenti di minore entità o gravi calamità.

L’azienda di Torvstrøfabrikk che conta tre soli uomini si occupa da anni della vendita di torba come componente per la terra per piante da vaso e come mezzo di crescita e fertilizzazione. Ma rendendosi conto che la torba ha anche uno straordinario potere assorbente, hanno cominciato a provare altri potenziali usi.
Leif Estensen della SINTEF ha stretto un sodalizio con l’impresa di Torvstrøfabrikk, con l’obiettivo di testare diversi tipi di torba e documentarne le proprietà.

Disastro Exxon Valdez, vent’anni dopo si contano ancora i danni

disastro exxon-valdez24 marzo 1989: la petroliera Exxon Valdez, di proprietà della Exxon Mobil, si incaglia in una scogliera dello stretto di Prince William, riversando nelle acque oltre 38 milioni di litri di petrolio. I 42.000 m³ di greggio si disperdono nel mare inquinando 1.900 km di coste. L’impatto immediato fu la morte di 250.000 uccelli marini, 2.800 lontre, 300 foche, 250 aquile di mare testabianca, circa 22 orche e miliardi di uova di salmone e aringa.

Nel 1991 la Exxon Mobil fu condannata ad un risarcimento di un miliardo di dollari. A distanza di oltre vent’anni dal disastro, un team di scienzati dell’Alaska ha scoperto che il petrolio fuoriuscito dalla Exxon Valdez viene ancora ingerito dalla fauna selvatica. La ricerca, pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Environmental Toxicology and Chemistry, ha utilizzato biomarcatori per rilevare l’esposizione a lungo termine al petrolio nelle anatre arlecchino e dimostra come le conseguenze delle fuoriuscite di petrolio siano ancora visibili anche a distanza di decenni.