Eco-dieta, dimagrire rispettando l’ambiente si può

A dieta, non una dieta qualunque bensì un regime alimentare che preveda l’introduzione di cibi freschi e genuini, frutta e verdura rigorosamente di stagione e proveniente da produzione locale, un basso consumo di carne e formaggi.

Spopola l’eco-dieta, lanciata dall’ormai famosa doppia piramide alimentare del Barilla Center for Food and Nutrition, perché i cibi che fanno bene alla salute del Pianeta, si è scoperto, sono anche quelli più salubri per l’organismo umano.
Se n’è parlato oggi a Milano, nell’ambito della 23esima edizione del Congresso nazionale dell’Andid, l’Associazione nazionale dietisti.

Menu estivi sostenibili, dimagrire rispettando l’ambiente

dieta dimagranteQualsiasi attività umana produce CO2, anche quella apparentemente innocua come il mangiare. La dieta Mediterranea, oltre a fare bene al corpo, fa bene anche all’ambiente, dato che essendo basata quasi esclusivamente sui prodotti della Terra, produce una quantità di carbonio davvero minima, se paragonata ad altri tipi di abitudini alimentari come quelle del Nord Europa o alla dieta americana.

Di questo si è parlato al Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn), un convegno che si è tenuto ieri a Milano, in cui alla classica Piramide Alimentare, una sorta di “classifica” degli alimenti disponibili in natura stilata nel 1992 dall’Us Department of Agricolture, è stata affiancata una nuova graduatoria, chiamata appunto Doppia Piramide, che riguarda la produzione di CO2 per ogni alimento.

Dimagrire, pagare meno la benzina e rispettare l’ambiente in una sola mossa: ecologia del sovrappeso

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Un’interessante ricerca, realizzata da Phil Edwards e Ian Roberts della London School of Hygiene and Tropical Medicine, e pubblicata sulla rivista Lancet, mette in relazione risparmio energetico, rispetto dell’ambiente con la perdita di peso.

Benchè possa sembrare strano, il rapporto di causa/effetto tra questi fattori è abbastanza semplice, come spiegano gli autori della ricerca:
Il trasporto motorizzato è dipendente per oltre il 95 per cento dal petrolio e rende conto di circa metà dell’uso mondiale di petrolio. Poiché inoltre, il prezzo del petrolio influenza la produzione agricola, anche i prezzi delle derrate alimentari possono in definitiva aumentare in dipendenza dell’utilizzo delle automobili (anche per il ricorso ai biocombustibili). Ma l’uso dell’auto e la minore attività fisica favoriscono il sovrappeso, che a sua volta incrementa il fabbisogno calorico e di conseguenza la domanda globale di cibo.