Avevamo parlato tempo fa della relazione tra ansia, depressione ed inquinamento urbano. Chi vive nelle grandi città, specie se in assenza di spazi verdi adeguati, soffre maggiormente di stati ansiosi, attacchi di panico, sindromi depressive. Un recente studio ha appurato come l’aria inquinata accresca il senso di oppressione e favorisca i disturbi dell’umore. Per combattere i sintomi depressivi e l’ansia la migliore arma resta la natura: trovare il tempo per delle escursioni fuori città, in campagna, nella pace dei boschi, lontani da inquinamento acustico, inquinamento luminoso, smog e folla frenetica, può infatti calmarci con effetto immediato.
depressione
Cambiamenti climatici, come incidono sulla salute
Ci siamo occupati spesso di cambiamenti climatici in relazione all’ambiente e agli animali ma oggi trattiamo del cambio di clima in rapporto all’uomo e al suo delicato equilibrio psicologico. Una recente ricerca condotta da due psicologi americani ha evidenziato che gli effetti dei cambiamenti climatici, causati da eventi meteorologi di grande entità, come alluvioni e cicloni, e la consapevolezza che il Pianeta stia cambiando sotto i nostri occhi, e noi ne siamo i principali artefici, può determinare reazioni depressive, una sorta di “ansietà ambientale”. L’aspetto più interessante è che il fenomeno è stato registrato anche con l’aumento della temperatura globale, la causa indiretta potrebbe provocare comportamenti violenti.
Inquinamento collegato a depressione e danni cerebrali
L’inquinamento, si sa, porta il cancro, ma anche diverse patologie, persino neurologiche e psicologiche. Basta solo la vista dello smog, dell’aria inquinata che incombe su un paesaggio urbano, ed è spesso sufficiente a farci sentire un po’ giù di morale. Ma a quanto pare respirare quella roba può solo peggiorare le cose. L’ultimo studio sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sul corpo umano peggiorano ulteriormente il quadro già fosco che avevamo prima, che parlava di aumentato rischio di ictus, infarto e malattie polmonari.
Boschi e psiche, immergersi nel verde per sconfiggere stress e depressione
La qualità della vita nelle città si misura anche in spazi verdi. Non è solo una questione di aria più pura, spazi per giocare, per fare esercizio fisico, per rilassarsi e per uscire dal grigiore di appartamenti monotoni. C’è molto di più. Ce ne accorgiamo quando l’effetto di un parco o dei giardinetti viene potenziato, ad esempio uscendo dalle aree verdi ritagliate nei confini urbani, recandoci in una foresta piuttosto che in un bosco o in aperta campagna: è lì che iniziamo a respirare nel profondo ed arriva una ventata di freschezza anche alla nostra psiche.
Lo diamo spesso per scontato, soprattutto chi gode di questi benefici naturali incosciamente perché vive immerso nel verde da sempre. Da bambina mi bastavano pochi minuti sotto una grande quercia vicino casa per recuperare il buon umore. C’era tutto un mondo alzando lo sguardo fino ai rami più alti: il fruscìo delle foglie mosse dal vento ed il cinguettìo degli uccellini sembravano possedere davvero un potere lenitivo.