Eco-guida Greenpeace, HP diventa produttore tecnologico più green

Dopo due anni di dominio incontrastato, Nokia non è più il produttore di prodotti elettronici più green del mondo. La casa produttrice famosa per i telefonini ha un po’ abbandonato la “retta via” e, a causa della poca attenzione alla politica energetica mostrata negli ultimi mesi ha un po’ “declassato” gli sforzi fatti sulla sostenibilità dei suoi prodotti. Per questo non solo perde la prima posizione, ma anche la seconda, facendosi scavalcare da HP e Dell.

Aziende verdi 2010: vincono tra le altre Ikea e Honda

Sul finire del 2010, Greenopia ha pubblicato un rapporto sulle Corporate Leaders più sostenibili dell’anno. Le aziende multinazionali sono state classificate in base a 5 criteri: progettazione di edifici verdi, catena di approvvigionamento, rapporto di sostenibilità, riciclaggio, e comportamento dei dirigenti, suddividendoli in sette categorie. I vincitori sono stati Ikea per la casa, Patagonia nel campo della moda, Pizza Fusion per i prodotti alimentari, Honest Tea nel campo delle bevande, Honda per le automobili, Virgin America per il settore aereo e Dell per l’innovazione.

Secondo Greenopia, ciascuna di queste sette società ha fatto grandi progressi nella sostenibilità, nonostante non si trattasse sempre di grandi realtà industriali. Patagonia ad esempio

renderà più ecologico l’abbigliamento sul mercato e si è confermata leader nel settore ad ogni passo del suo cammino.

Dell eletto produttore IT più verde dell’anno

Newsweek ha scelto le aziende che negli Stati Uniti (ma si sa che hanno riflessi in tutto il mondo) nell’anno si sono concentrate maggiormente in investimenti ecologici, stilando così la classifica delle 100 aziende più verdi. Nel settore più delicato, quello dei produttori elettronici, il primo posto è stato assegnato a Dell, seguito da HP e IBM.

Secondo Newsweek, Dell ha guadagnato un punteggio perfetto al 100% in questo modo:

Dell ha ottenuto un punteggio elevato per le sue politiche ambientali forti, compreso il riciclaggio gratuito dei prodotti in tutto il mondo e un divieto di esportazione di rifiuti elettronici nei Paesi in via di sviluppo. Ma mentre le politiche sul benessere possono conquistare la fiducia dei potenziali clienti, offrire prodotti più efficienti aumenta le vendite. E Dell ha capito come fare entrambe le cose, con la progettazione di computer desktop e portatili che consumano il 25% in meno di energia rispetto ai sistemi di produzione del 2008. Questi sforzi fatti da Dell, insieme ad altri, hanno fatto risparmiare ai propri clienti più di 5 miliardi di dollari in costi energetici nel corso degli ultimi anni.

Dell ancora più ecologico, alcune sue sedi sono alimentate solo da energia rinnovabile

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La compagnia informatica Dell continua la sua politica verde con alcune novità. Ha infatti annunciato nei giorni scorsi che il 26% del suo fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale è attualmente soddisfatto da fonti energetiche rinnovabili, e nove delle sue sedi sono alimentate al 100% da energie pulite. Questa scelta mette Dell in una posizione leader nel grande cammino verso la sostenibilità, anche se ha ancora il 74% di “strada” da percorrere. Certo, è un buon inizio ed un esempio anche per le altre aziende del settore.

Le strutture che Dell ha reso note come alimentate esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili si trovano a Bracknell e Glasgow, nel Regno Unito; Francoforte e Halle, Germania; Oslo in Norvegia, Stoccolma, Svezia; Round Rock, Texas; Twin Falls, Idaho e Oklahoma City, in Oklahoma. Non vi sorprendete se nell’elenco non c’è l’Italia.

E’ Lenovo l’azienda eco-tecnologica dell’anno

I primi risultati nella battaglia di Greenpeace all’inquinamento prodotto dagli oggetti tecnologici stanno arrivando. Cominciata nel 2006, la ricerca, nonché la pressione dell’associazione ambientalista sulle case produttrici, ha ottenuto di anno in anno dei risultati sempre migliori. L’ultimo aggiornamento, quello dello scorso anno, riportato anche su Ecologiae, riportava soltanto tre aziende virtuose (che raggiungevano appena la sufficienza) a livello mondiale, mentre tutte le altre si interessavano poco o per nulla dell’ambiente.

Ma l’ondata verde che ha colpito tutti i settori della nostra vita quotidiana ha contagiato anche loro, e i risultati di quest’anno sono incoraggianti. La ricerca si basa sull’uso di sostanze chimiche pericolose nei prodotti tecnologici come PVC, ritardanti di fiamma, berillio, ecc; sul consumo di energia elettrica, valutato rispetto allo standard Energy Star; sulla durata, capacità di riciclo e l’uso di materiale riciclato; sul periodo di garanzia e la valutazione dell’energia utilizzata durante la produzione. Un bel pò di criteri a cui non era facile rispondere positivamente.

Samsung e Toshiba nuovi leaders nella Greener Electronics Guide

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Nella classifica verde delle multinazionali dell’elettronica, stilata da Greenpeace, Samsung e Toshiba occupano i primi posti, a pari merito.
Nokia ha subito invece delle penalizzazioni che ne hanno provocato la discesa dalle vette delle più ecologiche, Nintendo rimane nelle posizioni più basse, mentre Microsoft e Philips migliorano le loro posizioni, continuando la scalata.

La Greener Electronics Guide è un modo per mettere l’industria elettronica faccia a faccia con il problema dei rifiuti tecnologici. L’intento è far sì che i produttori si sbarazzino delle sostanze chimiche pericolose, impiegate per i loro prodotti, che finiscono in montagne di ammassi di rottami, in cui scavano i bambini poveri senza alcuna protezione. (dei rifiuti tecnologici abbiamo già parlato)