Amianto, oggi Giornata Mondiale delle vittime

Sono passati 18 anni da quando nel 1992, con la legge 257, l’amianto è stato bandito dal nostro Paese. Eppure a distanza di anni l’asbesto è ancora presente in Italia e molti siti attendono di essere bonificati. Ogni anno l’amianto miete oltre 4.000 vittime che oggi sono ricordate nella Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto.

In occasione della Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto, Legambiente ha pubblicato un dossier sulla situazione dell’amianto in Italia e sugli effetti sulla salute, ricordiamo che l’asbesto è stato dichiarato “certamente cancerogeno” dall’Agenzia dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e, assieme alla società Azzero C02, ha lanciato la campagna Eternir free.

Quarto Conto Energia: Assosolare, le proposte sui punti irrisolti

Assosolare, riguardo ai punti irrisolti sul Quarto Conto Energia nel corso di un tavolo tecnico di Confindustria, al quale ha partecipato, ha inviato le relative proposte sia alla stessa Confindustria, sia al Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Innanzi tutto Assosolare, al fine di evitare il blocco degli investimenti con il conseguente rischio reale di perdita di posti di lavoro nel comparto, chiede che almeno il 2011 venga salvato permettendo per le tariffe incentivanti una riduzione più graduale rispetto al previsto.

In più, a fronte della tutela della filiera industriale italiana, Assosolare, tra l’altro, chiede l’eliminazione dei tetti annuali per il fotovoltaico, e la contestuale introduzione di obiettivi annui indicativi pari a 3 GW fino all’anno 2016. Il Presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, auspica inoltre che vengano introdotte forme di defiscalizzazione finalizzate ad incentivare sia la crescita, sia lo sviluppo della filiera industriale del solare in Italia; così come andrebbe istituito un tavolo di monitoraggio permanente proprio per l’industria del settore fotovoltaico.

Fotovoltaico e agricoltura, appello dell’Adaf al Ministro Romano

Fotovoltaico e agricoltura, chiedono certezze e tutele i dottori in Scienze Agrarie e Forestali riuniti nell’Adaf. Nell’ambito di un convegno organizzato nei giorni scorsi dalla sezione di Latina dell’associazione l’appello rivolto al neoministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Francesco Saverio Romano, è di garantire lo sviluppo dell’energia fotovoltaica. ​Il dibattito sul fotovoltaico in agricoltura organizzato dall’Adaf Latina cerca di colmare un vuoto su un settore ancora troppo poco omogeneo sul territorio nazionale e che manca di una normativa di riferimento chiara ed unitaria.

Enrico Barcella, presidente Adaf Latina, spiega che, per quanto riguarda l’applicazione del fotovoltaico in agricoltura, oggi ci sono soluzioni tecniche che consentono di non snaturare l’originale vocazione del territorio e del paesaggio. Il solare fotovoltaico può trovare una facile collocazione su tetti di stalle, di fienili, di serre ma anche su terreni marginali.

Nucleare, Tremonti: “Ci vuole una fase di riflessione e di calcolo”

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti torna a parlare di energia nucleare. A pochi giorni dal disastro nucleare in Giappone e al costante allarme per la salut e e per la contaminazione ambientale, il ministro ha dichiarato al Forum della Confcommercio

Dopo quello che è successo in Giappone è impossibile che tutto proceda come prima. Ci vuole una fase di riflessione e di calcolo, perché c’è anche il costo delle dismissioni delle centrali.

Il ministro dell’Economia sembra fare dietro front sul nucleare e il motivo sono le scorie tossiche e il loro smantellamento. Cone ha ricordato Tremonti

C’è il debito pubblico, c’è il debito privato, ma c’è anche il debito atomico da calcolare.

Decreto Rinnovabili: Rete Imprese Italia, 85 mila imprese a rischio

Anche Rete Imprese Italia, in linea con quanto già comunicato alla vigilia dell’approvazione, rimane fortemente preoccupata in merito ai contenuti del nuovo Decreto sulle Rinnovabili approvato di recente in Italia dal Consiglio dei Ministri in recepimento di una apposita direttiva comunitaria. Secondo Rete Imprese Italia, che rappresenta le PMI ed i professionisti di CNA, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Confcommercio, occorre ristabilire certezze sia per gli investimenti, sia per l’occupazione, altrimenti con il nuovo Decreto Rinnovabili, così com’è, sono a rischio ben 85 mila imprese.

Questa posizione è stata espressa da Rete Imprese Italia, durante un incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che chiede in particolare un’approvazione rapida, per il fotovoltaico, del nuovo Decreto che stabilisca i livelli degli incentivi senza attendere la scadenza fissata in sede di approvazione del Decreto stesso; inoltre, secondo Rete Imprese Italia occorre introdurre una clausola transitoria che mantenga le attuali incentivazioni, quelle del terzo conto energia, fino alla data del 31 maggio del 2012.

Decreto fonti rinnovabili: Forza del Sud minaccia di far cadere il Governo

Nonostante la firma di ieri di Napolitano sullo scandaloso provvedimento del Governo che uccide il mercato delle rinnovabili in Italia, la questione sul decreto Romani non sembra doversi chiudere qui. Diverse voci, sia tra i cosiddetti “responsabili” che nella maggioranza stessa, si stanno inseguendo per mettere in dubbio che diventerà legge.

A fare la voce grossa oggi è Gianfranco Miccichè di Forza del Sud, una delle tante minicorrenti che tengono in vita il Governo, e che si è reso conto che questo decreto sulle fonti rinnovabili non farà altro che favorire le lobby del nucleare e del petrolio, a danno delle migliaia di aziende medio-piccole che puntano sulle rinnovabili, e che rischiano di fallire. Per questo ora la minaccia è che, se non cambia qualcosa, Forza del Sud farà cadere il Governo.

Decreto fonti rinnovabili: le Associazioni incontrano cittadini e imprese

Quali saranno gli effetti, in Italia, sulla green economy dopo il via libera al Decreto sulle fonti rinnovabili approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri? Ebbene, per il Governo il Decreto combatterà le speculazioni e garantirà uno sviluppo sostenibile sotto tutti i punti di vista senza, tra l’altro, andare ad incidere troppo con le incentivazioni sulle bollette energetiche delle famiglie.

Molte imprese della filiera, con in testa le Associazioni che le rappresentano, la pensano diversamente, in maniera diametralmente opposta per l’esattezza, ragion per cui il rischio è che nell’opinione pubblica la confusione regni sovrana. E allora giovedì prossimo, 10 marzo 2011, per fare chiarezza, le Associazioni del settore delle rinnovabili, a Roma, incontreranno le imprese ed i cittadini. L’appuntamento, nello specifico, è a partire dalle ore 9,30 nella Capitale al numero 7 di via Delle Vergini, dove si trova il teatro Quirino.

Decreto fonti rinnovabili: aziende GIFI preoccupate

Sulle rinnovabili ammontano a 40 miliardi di euro gli investimenti programmati che sono a rischio, assieme a ben 10 mila posti di lavoro, dopo l’emanazione, nella giornata di ieri, del Decreto sulle rinnovabili da parte del Consiglio dei Ministri. A farlo presente con una nota emessa in data odierna, venerdì 4 marzo 2011, è stato il GIFI che ha sottolineato come le aziende associate siano preoccupate, anzi sconcertate dal Decreto Rinnovabili dopo aver effettuato un’attenta rilettura dello stesso.

Di conseguenza è stato chiesto con urgenza, presso i Ministeri competenti, l’apertura di un tavolo tecnico visto che, in particolare, preoccupa la decisione di rinviare ad un nuovo decreto, entro la data del 30 aprile 2011, la determinazione della quota annua di potenza da impianti da fonti rinnovabili che può essere incentivata; così come le aziende GIFI sono fortemente preoccupate sull’attuale Conto Energia che, stando a quanto emerso dal Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, si andrebbe ad applicare sono ed esclusivamente a quegli impianti fotovoltaici il cui allacciamento in rete avvenga entro e non oltre la data del 31 maggio del 2011.

Rinnovabili, incentivi più leggeri per eolico e solare

Gli incentivi per la produzione di energia eolica e solare sono ora più articolati. Dopo giorni di proteste e di discussione, i ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e dell’Agricoltura hanno trovato un accordo sul futuro delle fonti di energia pulita in Italia.

I tagli ci sono, purtroppo, perché il tetto massimo viene abbassato a 8mila megawatt, gli incentivi vengono ridotti e il prezzo del ritiro dei certificati verdi per gli anni 2011-2015 si riduce dal 30 al 22%. Ad aprile verrà emesso un nuovo decreto sul sistema dei bonus dal primo di giugno. Solo allora potremo fare il punto della situazione.

Decreto fonti rinnovabili: Aper, un’occasione sprecata

Sono passate poche ore dal via libera, da parte del Consiglio dei Ministri, all’approvazione del Decreto legislativo sulle rinnovabili che recepisce la relativa direttiva comunitaria. Non c’è stato quel “disastro” che la filiera delle imprese delle rinnovabili, ed in particolare del fotovoltaico, aveva temuto, ma in ogni caso proprio per gli impianti solari resta tutto in sospeso e rinviato a giugno 2011 per quel che riguarda nuove regole ancora tutte da definire e che, di sicuro, saranno oggetto di continue revisioni ed aggiustamenti durante per le prossime settimane.

L’APER, Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili, alla luce del nuovo Decreto sulle rinnovabili licenziato dal CdM, parla di un’occasione sprecata al fine di andare a sostenere realmente il settore. In particolare, sebbene siano state accolte alcune istanze formulate dagli operatori, per l’Associazione sul nuovo Decreto poche sono le luci e molte le ombre per un provvedimento che nel complesso ha disatteso le grandi aspettative di tutte le imprese che operano in Italia nella filiera delle fonti rinnovabili.

Decreto fonti rinnovabili: Cigl chiede modifiche

Quella di domani, giovedì 3 marzo 2011, sarà una giornata decisiva per il nostro Paese in merito alla produzione di energia pulita. Per le ore 8,30, a Palazzo Chigi, è stato infatti convocato un Consiglio dei Ministri; all’ordine del giorno, in linea con le attese, c’è anche il Decreto legislativo sulle fonti rinnovabili che dovrà essere esaminato, discusso ed approvato al fine di “allineare” l’Italia alla relativa direttiva comunitaria. Gli ultimi giorni sono stati letteralmente infuocati e non solo a livello politico visto che c’è forte preoccupazione in merito ai paletti che il Governo intenderà fissare in materia di impianti, potenza, incentivi e produzione di energia da fonti rinnovabili, a partire dal tanto discusso tetto degli 8 mila MW sul fotovoltaico che ancora non s’è capito se c’è o non c’è.

Di sicuro è lecito attendersi modifiche dell’ultima ora al Decreto legislativo, altrimenti, almeno stando al giudizio ed alle considerazioni fatte dalle imprese della filiera e dalle Associazioni ambientaliste, in Italia si rischia in tutto e per tutto lo stop, una brusca frenata delle rinnovabili con tutto quel che ne consegue anche in merito agli obiettivi di riduzione delle emissioni da qui al 2020.

Rinnovabili, Prestigiacomo: “Non c’è tetto 8000 Megawatt”

Gli 8000 MW li indicammo come obiettivi per il solare fotovoltaico ma non costituiscono un tetto. Così il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ai giornalisti all’indomani delle polemiche sulla proposta di decreto Romani, subito ribattezzata dalle associazioni e dalle categorie del settore come blocca solare.

La Prestigiacomo ci tiene a sottolineare che l’Italia terrà fede agli mpegni assunti in sede europea di raggiungere al 2020 quota 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Per il Ministro l’equivoco sul tetto di potenza per gli incentivi nasce dagli 8000 MW che al tempo si indicarono come traguardo per il fotovoltaico, dovendo comunicare all’UE come il nostro Paese intendesse raggiungere gli obiettivi concordati.

Rinnovabili, decreto blocca solare accende polemiche

Rinnovabili e decreto Romani: è fiume di polemiche delle associazioni ambientaliste e del settore su quello che è stato prontamente ribattezzato il decreto blocca solare.
La proposta di decreto avanzata dal Ministro dello Sviluppo Economico al Governo, in attuazione della direttiva 2009/28/CE, fissa un tetto di 8.000 MW agli incentivi del Conto Energia al solare fotovoltaico.

Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, è intervenuta ieri ad una conferenza stampa davanti al Ministero dello Sviluppo Economico che ha coinvolto le associazioni ambientaliste più attive in Italia, dal WWF al Kyoto Club, e associazioni di settore come Anev ed Assolare.
La Muroni ha spiegato che il Governo Berlusconi intende sferrare un attacco senza precedenti alle fonti rinnovabili, bloccando solare, biomasse ed eolico per far spazio al nucleare.