L’area archeologica di Crotone rischia di sparire a causa delle trivelle

Oggi è il No Trivella Day, la giornata per protestare contro la trivellazione selvaggia delle nostre coste voluta dal WWF. Mentre le associazioni ambientaliste si riuniscono a Monopoli, in Provincia di Bari, per dire di no alle compagnie petrolifere e del gas che stanno distruggendo i nostri mari, a pochi chilometri di distanza in linea d’aria un altro dramma si sta consumando. Il fenomeno è stato denominato “subsidenza“, e sta avvenendo sulla costa del crotonese, in Calabria.

Vite a perdere, omissione di soccorso per il profondo Sud

navi a perdereTorniamo a seguire la vicenda delle navi a perdere disperse nei nostri mari. Colme di rifiuti tossici, come il relitto della Cunski, ritrovato al largo delle coste di Cetraro (Cosenza, Calabria), nel mar Tirreno. Gli interrogativi restano ancora tutti senza risposta, perchè se uno dei carichi dei veleni è stato individuato, sappiamo quasi certamente che ne restano altri da scovare, dal momento che le rivelazioni del pentito Francesco Fonti fatte nel 1992 parlano di tre navi a perdere.

L’economia già in ginocchio della costa calabrese intanto è messa ulteriormente a dura prova da questa triste, vergognosa vicenda, che ha troppi scheletri, sotto e fuori il mare. Sottovalutare la situazione sarebbe pericoloso, per non dire criminoso. Sarebbe omissione di soccorso a popolazioni che vivono in territori utilizzati come discarica, che pescano in mari contaminati, che mandano i loro figli in scuole con i tetti di amianto, costruite su discariche di rifiuti tossici. Crotone, in questi giorni, è stata interessata dall’ennesimo scandalo sullo smaltimento illecito di scorie pericolose.

Crotone: chiuse due scuole e indagini anche sull’ospedale per smaltimento illecito di rifiuti tossici

crotone

Una vera e propria agonia è quella che sta vivendo in questi giorni la città di Crotone. Tutto è cominciato con casi sospetti di alcuni bambini che hanno cominciato ad ammalarsi per cause inspiegabili. Dalle analisi del sangue effettuate su 290 alunni delle scuole San Francesco (elementare) e Lucifero (istituto tecnico commerciale) è risultato che nelle vene di questi bambini scorrevano cadmio, nichel e arsenico.

Motivo di questo disastro? Le due scuole erano state costruite su discariche abusive di rifiuti tossici. Il materiale nocivo proveniva da scarti di lavorazione dello stabilimento industriale Pertusola, il quale oggi risulta dismesso, che era magicamente sparito.