Fiumi italiani, inquinati 26 su 30

L’allarme arriva dal WWF, nell’ambito del Convegno Fiumi d’Italia che si è svolto giovedì a Roma a Palazzo Valentini: 26 corsi d’acqua su 30 nella nostra penisola sono inquinati.
E considerando che la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE prevede che entro il 2015 venga raggiunto l’obiettivo di un buono stato ecologico degli ecosistemi d’acqua dolce, non occorre un matematico per calcolare quanto siamo lontani da questa mèta e quanto si stia facendo poco per perseguire un fine ambizioso, come tanti previsti in sede comunitaria e presi spesso alla leggera dal nostro Paese, che poi ne paga le conseguenze.

Nel suo intervento in apertura dell’incontro, Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, ha sottolineato come sia indispensabile ed urgente, in questa fase, un impegno più deciso di tutte le istituzioni sul fronte inquinamento dei fiumi.

OGM, insetticidi transgenici potrebbero contaminare corsi d’acqua

La polemica sui campi di OGM coltivati in Friuli derivava in misura maggiore dalla preoccupazione per la contaminazione delle colture biologiche da parte delle piante transgeniche, tanto che il blitz di Greenpeace nel campo di Vivaro, in provincia di Pordenone, nel luglio scorso, comportò l’operazione d’isolamento della parte superiore della pianta di mais, per evitare che il polline si diffondesse.

E mentre gli esperti si interrogano sulla possibilità di una coesistenza tra colture biologiche e geneticamente modificate, un nuovo studio analizza un altro genere di contaminazione: quella dei canali agricoli. A realizzarla l’ecologista Jennifer Tank, dell’Università di Notre Dame, che ha accertato, insieme ai suoi colleghi, la presenza di materiali transgenici da sottoprodotti del mais, anche sei mesi dopo il raccolto nel Midwest.