Incredibile ma vero: a Copenhagen ci sono troppe biciclette!

Non pensavamo di poter mai dire una frase del genere, ma nella città di Copenhagen ci sono troppe biciclette. Abbiamo sempre promosso la diffusione delle due ruote perché è la scelta più ecologica per spostarsi in città, e fa bene alla salute e al pianeta, ma la capitale danese, che probabilmente è la città con più biciclette al mondo, non riesce più a gestirle tanto che ora ha un problema di sicurezza.

Copenaghen: “cittadini più sicuri in bicicletta che sul divano”

“Non ci crederete, ma siete più al sicuro sulla bicicletta che sul divano!”

Questo è lo slogan ufficiale della campagna con cui la città di Copenhagen, una delle più bike-friendly al mondo, ha deciso di pubblicizzare la sicurezza del trasporto in bicicletta, ideata dall’ufficio di sanità pubblica. La Capitale danese è da sempre in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici, e per farlo ha promosso in passato una serie di iniziative a favore delle rinnovabili, del trasporto sostenibile, e recentemente ha anche lanciato un importante programma di bike sharing. Un programma affiancato dal sostegno delle biciclette personali con cui i residenti sono invitati a spostarsi per eliminare le automobili dalle strade.

Riscaldamento globale, la risposta non è solo ridurre le emissioni, ma anche diminuire la deforestazione

forestaIl professore del Georgia Tech City and Regional Planning, Brian Stone, ha recentemente pubblicato uno studio dell’Environmental Science and Technology, che suggerisce ai politici di affrontare il problema della deforestazione ed urbanizzazione mondiale per risolvere i cambiamenti climatici, oltre alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

Secondo il documento, che verrà esaminato dalla comunità internazionale che si riunirà a Copenhagen a dicembre, esso servirà per far capire ai decisori che il problema va affrontato da diversi punti di vista.

In tutti gli Stati Uniti, circa il 50% del riscaldamento che si è verificato a partire dal 1950 è dovuto ai cambiamenti nell’uso del territorio (di solito sotto forma di compensazione per le colture forestali o città), piuttosto che per l’emissione di gas ad effetto serra. Le più grandi città degli Stati Uniti, tra cui Atlanta, si stanno riscaldando a più del doppio del tasso del pianeta nel suo insieme, un tasso che è principalmente riconducibile al cambiamento nell’utilizzo del suolo. Di conseguenza, i programmi di riduzione delle emissioni – come il cap and trade sotto esame da parte del Congresso degli Stati Uniti – non può sufficientemente rallentare il cambiamento climatico nelle grandi città dove la gente vive per la maggior parte ed in cui il cambiamento dell’uso del suolo è il fattore dominante del riscaldamento.

Il cammino verso Copenhagen 2009: per i governi più che un percorso è un ostacolo

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Il summit sul clima che si terrà a Copenhagen nel 2009 è terribilmente vicino, troppo per i progressi che restano ancora da fare nelle negoziazioni tra i Paesi aderenti.
Le trattative “preliminari” di Bonn sono insufficienti a garantire un’apertura verso la soluzione dei problemi ambientali.
Non c’è, infatti, abbastanza impegno e convinzione da parte dei governi nella riduzione delle emissioni.
E’ stato fatto pochissimo e il dialogo è risultato infruttuoso e insoddisfacente.

E’questa l’opinione espressa dal comitato del Wwf International, relativamente all’andamento e ai risultati dei colloqui tra i vertici dei governi a Bonn.
Usando una metafora gli ecologisti del Wwf hanno definito il cielo sopra Bonn “nuvoloso”, giudicando troppo lento il dibattito ed il cammino che dovrà portare il mondo a trovare una soluzione definitiva e condivisa a Copenhagen.