Biodiversità, al via COP10 il vertice di Nagoya

Il vertice di Nagoya, in Giappone, incentrato sulla biodiversità prende il via oggi e vedrà coinvolti 193 Paesi uniti nello sforzo comune di trovare, tempo fino al 29 ottobre prossimo, soluzioni atte a tutelare la diversità biologica, rispettando gli obiettivi firmati dagli Stati membri della Convenzione (Cbd) siglata diciassette anni fa, incentrati su tre punti cardine:

  1. la conservazione della biodiversità;
  2. l’uso sostenibile delle risorse;
  3. la divisione equa dei benefici derivanti dalle risorse genetiche.

La Conferenza delle Parti sulla Convenzione per la Biodiversità (COP10) è, nella definizione del WWF,

il vertice più importante dell’ultimo decennio per la difesa della ricchezza di vita sulla terra.

Biodiversità, approvata strategia nazionale

Il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, rende noto che il piano di sviluppo per la tutela della biodiversità è stato approvato nella Conferenza permanente Stato, Regioni e Province Autonome, divenendo operativo. Il ministro ha dichiarato che la strategia nazionale è un valido

Strumento per affrontare le sfide globali post 2010 per la conservazione della biodiversità.

Il documento sarà presentato nella decima Conferenza della Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversità che si terrà alla fine del mese di ottobre a Nagoya, in Giappone. La strategia si inserisce in un lungo iter di procedure e impegni presi per salvaguardare e tutelare la biodiversità, a partire dal 1992 con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro. Sono tre le tematiche principali su cui è articolato il teso: la biodiversità e i servizi ecosistemici, la biodiversità e i cambiamenti climatici, la biodiversità e le politiche economiche.

Biodiversità

Biodiversità

Con il termine biodiversità si indica la varietà di tutti gli organismi viventi: piante, animali e microrganismi, l’informazione genetica che contengono e gli ecosistemi che formano e di cui fanno parte. La biodiversità è in genere esplorata a tre livelli: la diversità genetica, la diversità delle specie e la diversità degli ecosistemi. Questi tre livelli creano nel loro insieme la complessità della vita sulla Terra.

Diversità genetica.
La diversità genetica è la varietà di geni all’interno di una specie. Ogni specie è costituita da individui che hanno la loro particolare composizione genetica. Ciò significa che una specie può avere varie popolazioni, ognuna con diverse composizioni genetiche. Per conservare la diversità genetica, bisogna preservare le diverse popolazioni di una specie.
I geni sono le unità di base di tutta la vita sulla Terra. Essi sono responsabili sia delle somiglianze che delle differenze tra gli organismi.
Non tutti i gruppi di animali hanno lo stesso grado di diversità genetica. I canguri, ad esempio, provengono da recenti linee evolutive e sono geneticamente molto simili. I marsupiali carnivori provengono da linee più antiche e sono geneticamente molto più eterogenei.