Il suolo è per sua stessa natura una risorsa limitata su cui devono coesistere attività differenti. Urbanizzazione, infrastrutture, agricoltura, boschi e foreste si ripartiscono lo spazio disponibile secondo equilibri molto complessi che variano da zona a zona. Tuttavia ciascuna di queste realtà svolge un suo ruolo ben preciso e può essere compressa solo entro certi limiti. Nelle nostre aree urbane sono sempre più numerosi i siti abbandonati o in disuso che in passato hanno ospitato attività economiche o industriali e che ora potrebbero seguire un percorso positivo di riconversione del suolo. Questo tema è trattato in un nuovo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) denominato ‘Land recycling in Europe‘ che fa il punto su dimensione e impatto del fenomeno.
consumo del suolo
Erosione e cemento minacciano le coste italiane
Una Italia che fatica a proteggere le proprie coste dall’erosione e dalla cementificazione. Ma anche un quadro normativo incerto che negli anni non è riuscito a regolamentare efficacemente il tema del consumo del suolo. Ed ancora un territorio che rischia di trovarsi impreparato ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Sono questi alcuni dei temi portanti del “Rapporto Ambiente Italia 2016 Presente e futuro delle aree costiere in Italia” di Legambiente curato da Zanchini Edoardo, Zampetti Giorgio, Venneri Sebastiano e edito da Edizioni Ambiente.
Consumo del suolo zero nel 2050, primo si alla Camera
Lo scorso 12 maggio la Camera dei deputati ha approvato il testo di una nuova legge sul consumo del suolo che ha come obiettivo quello di regolamentare la materia secondo nuovi criteri. Il provvedimento delinea un percorso di lungo termine per la riduzione del consumo di nuovo suolo in accordo con gli obiettivi europei che ne prevedono l’azzeramento entro il 2050. Nella norma è inoltre definito un contesto favorevole al riuso ed alla valorizzazione del suolo già edificato. Il testo dovrà comunque essere approvato anche dal Senato.
I primi provvedimenti nell’agenda del Ministro Orlando
A due settimane dal suo insediamento al Ministero dell’Ambiente, Andrea Orlando ha finalmente enunciato, attraverso i social network, le sue intenzioni sulla direzione da far prendere al suo ministero. Evidentemente il ritiro spirituale nell’Abbazia di Spineto è servito ad aprirgli gli occhi e, di concerto con gli altri colleghi di Governo, decidere dove c’è bisogno di operare. Per adesso il Ministro si è limitato a fare solo annunci senza entrare nel concreto, ma possiamo accontentarci dato che la strada tracciata sembra quella giusta.