
L’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di gestire i negoziati in vista di un nuovo patto internazionale sul clima, nella giornata di ieri (sabato 4 dicembre) ha rilasciato dei documenti di diversi progetti da prendere in esame per la settimana finale della conferenza. Uno era una bozza di un accordo incentrato su una “visione comune a lungo termine per la cooperazione”, focalizzata su una notevole intensificazione degli sforzi per aumentare la resistenza agli shock climatici, in particolare nei Paesi più poveri e vulnerabili, e per ridurre le emissioni di gas serra.
Peccato che tale bozza contenga molti aspetti provvisori. Una dichiarazione fatta il giorno precedente da Christiana Figueres, responsabile dei trattati per le Nazioni Unite, riassume perfettamente l’atteggiamento nelle sale conferenza:
Onestamente, non si è fatto un lavoro perfetto qui, ok? Nulla di ciò che ci accingiamo a fare a Cancun potrà essere perfetto. Non vi aspettate la perfezione. Niente potrà essere molto ambizioso. Niente. Tutto qui serve per fare un passo, e tutto sta sembrando insufficiente. Ma è il meglio che questo gruppo di persone in queste circostanze, con questi vincoli politici, in questo contesto economico, può fare per il momento. E’ non appena questo finirà che dobbiamo iniziare a spingere per il passaggio successivo. E così che va. Ma ognuno di noi qui ha la responsabilità morale di fare il meglio in assoluto che si possa fare in questo momento, in queste circostanze.