conferenza doha accordo finale

Conferenza di Doha, ecco l’accordo finale

conferenza doha accordo finaleSi è chiusa definitivamente la diciottesima conferenza sul clima di Doha con qualche risultato in più di quanto ci si attendeva alla vigilia. I Paesi poveri, che per qualcuno erano “il diavolo” nel senso del maggiore inquinamento emesso, legato all’utilizzo del carbone, hanno ottenuto lo status di Paesi “svantaggiati”, con tutti i bonus del caso. Confermato quindi il famoso fondo da 100 miliardi di dollari da destinare entro la fine del decennio a queste nazioni, che alcuni Stati avevano messo in dubbio, ma che ora invece è stato istituito con formula piena.

Wangari Maathai, Cgil le dedica Conferenza clima del 4 ottobre

In memoria del premio Nobel per la pace e per l’instancabile lotta nel consentire una vita migliore alle donne della sua Africa, la Cgil dedica la conferenza sul clima “Economia verde  Piena occupazione Lavoro dignitoso. Verso le Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile Durban 2011 e Rio +20 2012″ del 4 ottobre, a  Wangari Maathai. Come ha spiegato Oriella Savoldi del Dipartimento Ambiente e Territorio della Cgil

Nell’esprimere tristezza per la morte di Wangari Maathai, la Cgil vuole riconoscere e raccogliere l’impegno di tutta la sua vita nella lotta per la sostenibilità ambientale, dedicandole la propia Conferenza sul clima che si terrà a Roma il 4 ottobre prossimo.

Poche piccole azioni per salvare il mondo

riciclo

E’ vero che tutti gli abitanti del pianeta sono in trepidante attesa della conferenza sul clima che si terrà a Copenaghen nel prossimo dicembre. La politica mondiale dovrà dare una grossa mano al pianeta per evitare il disastro ecologico, ma è anche vero che forse questo potrebbe non bastare.

Secondo quanto affermano gli esperti americani sulla rivista PNAS, le decisioni che potrebbero prendere i grandi della Terra in Danimarca potrebbero risolvere solo parte del problema. Si parlerà infatti di ridurre le emissioni industriali, porre un limite alle emissioni dei veicoli e di Cap and Trade, ma basta un solo dato a far capire che questa è solo la punta dell’iceberg. Pare infatti che, ad oggi, l’8% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera provenga direttamente dalle nostre case. Noi utilizziamo troppi elettrodomestici, e di conseguenza emettiamo troppi gas ad effetto serra. Nell’articolo su PNAS ci sono alcuni semplici gesti quotidiani che potrebbero evitarci guai peggiori.

Manifestazione di Greenpeace a Pechino: “-100 a Copenaghen” (fotogallery)

statue di ghiaccio 1

Mancano solo 100 giorni alla fondamentale conferenza sul clima di Copenaghen, e in Cina sembra non importare a nessuno. Il più grande Paese del mondo, nonché il più inquinante, finora ha fatto tanti begli annunci sui propositi ecologici, ma a conti fatti, non si è prodigato così tanto. A questo punto non poteva che intervenire Greenpeace e manifestare, a modo suo, per porre l’accento su uno dei tanti problemi trascurati dal Governo cinese, la carenza d’acqua.

In Cina abbiamo posizionato cento statue di ghiaccio presso il “Tempio della Terra” a Pechino. Le sculture raffigurano dei bambini e simboleggiano il futuro incerto di oltre un miliardo di persone in Asia la cui sopravvivenza è minacciata dalla mancanza di risorse idriche. I cambiamenti climatici, infatti, stanno causando la perdita dei ghiacciai himalayani che riforniscono i fiumi Gange, Yangtze, Mekong, il Fiume Giallo e altri importanti bacini

spiegano dall’associazione ambientalista, che lancia l’allarme: di questo passo l’80% dei ghiacciai dell’Himalaya andranno perduto nell’arco dei prossimi 30 anni.

Conferenza sul clima, si va verso l’accordo

Berlusconi alla fine (forse) ce l’ha fatta. Pare che mentre il Ministro degli Esteri Frattini parlava alla conferenza sul clima di Bruxelles, il presidente francese Sarkozy si sia avvicinato al Premier italiano, e gli abbia sussurrato sottovoce che l’avrebbe accontentato. Una confidenza non ufficiale, subito sbandierata ai quattro venti, tanto che Berlusconi, appena avuta la notizia, è corso dai giornalisti dicendo

“Si va verso un compromesso, stiamo ottenendo tutto ciò che abbiamo chiesto”.

La minaccia (ridicola, visto che non prevista) di porre il veto ha convinto il presidente francese che forse era il caso di aiutare le industrie in difficoltà, ma più che altro sembra che ciò non sia stato fatto per accontentare solo Berlusconi, ma perchè schierati con lui c’erano Angela Merkel, Cancelliere tedesco, e la Polonia, insieme agli altri Paesi dell’ex blocco sovietico, i quali avevano bisogno di troppi aiuti per poter accettare il trattato senza battere ciglio. Ma anche lo stesso Cavaliere ha esagerato. Infatti non è completamente vero ciò che ha detto.