Con una donazione di 40 milioni di euro riparte da ricerca sull’acqua differenziandosi in cinque ambiti di intervento: riutilizzo e riciclaggio della risorsa idrica; trattamento dell’acqua e delle acque reflue; acqua ed energia; gestione dei possibili rischi relativi all’acqua; servizi ecosistemici. Solo con lo sviluppo e l’investimento nella ricerca e nella gestione sostenibile l’Europa potrà essere più competitiva e far fronte alla domanda sempre maggiore di acqua. Vediamo come.
Commissione Europea sull’ambiente
Biodiversità, una spesa di oltre 50 miliardi di euro all’anno
Questo è il costo che noi europei paghiamo ogni anno per la perdita di specie animali e vegetali, estinte a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Il monito arriva dall’Europa dopo l’esito del vertice di Copenaghen dello scorso dicembre e rilancia la biodiversità e la difesa del patrimonio ambientale perché, come ha dichiarato il tedesco Jo Leinen,Presidente della Commissione ambiente dell’Europarlamento
Se non fermiamo la perdita di biodiversità rischiamo di mordere la mano che ci nutre. L’ Europa deve guidare la lotta per la protezione della biodiversità alla conferenza Onu di Nagoya.
Cambiamenti climatici: l’Italia pagherà le conseguenze maggiori
Un processo lento, doloroso, che cambierà definitivamente la geografia ed il modo di vivere delle popolazioni, soprattutto di quella italiana. Stiamo parlando dei cambiamenti climatici, stimati in qualcosa di simile alla catastrofe dalla Commissione Europea sull’ambiente che sta tirando le somme sugli ultimi risultati delle prime previsioni da presentare dopodomani al mondo intero, e di cui vi diamo già un’anticipazione.
Almeno per quanto riguarda l’Europa, se non dovessero essere prese abbastanza misure per fermare quest’ondata di surriscaldamento che minaccia la Terra, le regioni che pagheranno il prezzo più alto saranno quelle del Mediterraneo, e quindi Spagna, Grecia, ma soprattutto Italia. Anzi il nostro Paese sarà probabilmente quello che pagherà di più le conseguenze, visto che una buona parte dell’economia si basa anche sulla neve, che lentamente sparirà, e sul turismo, spazzato via nel giro di pochi anni.