tassa verde irlanda green economy

Ecologia per uscire dalla crisi, la storia dell’Irlanda

tassa verde irlanda green economyInvestire nella Green economy e sull’ecologia porta i suoi risultati e permette di uscire dalla crisi finanziaria. Parola del governo irlandese che puntando sull’uso delle fonti energetiche alternative, sula raccolta differenziata dei rifiuti e tassando fortemente l’uso dei combustibili fossili non solo è divenuto il Paese più green al mondo, ma il suo PIL è in crescita del 2%.

combustibili fossili moratoria

Combustibili fossili, scienziati chiedono una moratoria

combustibili fossili moratoriaCome riportavamo qualche giorno fa, sono oltre mille gli impianti a carbone in costruzione in tutto il mondo. Nel 2012, con le tecnologie avanzatissime per prelevare energia dal sole, dal vento, dal mare e persino dalle profondità terrestri, ancora c’è chi utilizza il vecchio ed inquinante carbone per creare energia. Ma le emissioni, ed il fatto che i fossili potrebbero stare per finire, stanno facendo insorgere il mondo scientifico.

greenpeace politici italiani fossili

Greenpeace contro i politici italiani, diciamo no ai fossili

greenpeace politici italiani fossiliI politici italiani sono fossili. E non solo dal punto di vista anagrafico. Sono anche “amici” dei fossili, come ha denunciato oggi Greenpeace che ha tappezzato la Capitale di manifesti per invitare gli italiani a firmare una petizione da destinare al futuro Premier per dire no all’inquinamento da petrolio e carbone per l’Italia. I politici italiani vogliono fare dell’Italia il nuovo Texas, come hanno dimostrato di recente di fronte all’apertura di trivellare tutta la Basilicata e le coste del Mediterraneo a caccia dell’oro nero. Distruggendo in questo modo il nostro ambiente naturale.

energia europa saccheggiare groenlandia

Energia, l’Europa pronta a saccheggiare la Groenlandia

energia europa saccheggiare groenlandiaOrmai le riserve di petrolio e gas facilmente raggiungibili sono quasi esaurite, e allora bisogna trovare nuovi lidi da cui ricavarle. Tra questi ce n’è uno pressoché incontaminato, ma lo sarà ancora per poco: la Groenlandia. Purtroppo in questo periodo di sfruttamento di ogni minima risorsa, gli occhi bramosi dei Paesi europei si sono puntati verso uno degli ecosistemi più fragili del mondo.

sostituire carbone gas naturale riscaldamento globale

Sostituire il carbone con il gas naturale riduce il riscaldamento globale

sostituire carbone gas naturale riscaldamento globaleSappiamo che, almeno per i prossimi cento anni e oltre, dire addio ai combustibili fossili sarà impossibile. Il nostro sogno è che il carbone, il fossile più inquinante che esista, venga sostituito dalle rinnovabili, ma siccome appunto si tratta di un’utopia, forse saremmo più realisti se pensassimo che fosse sostituito dal “meno peggio”, cioè da un altro combustibile fossile meno inquinante. L’identikit perfetto corrisponde al gas naturale, come dimostra un recente studio pubblicato su Geochemistry Geophysics Geosystems.

rio+20 nulla di fatto tutti contenti

Rio+20 si chiude con un nulla di fatto, ma sono tutti contenti

rio+20 nulla di fatto tutti contentiTutti sorridenti alla fine della tre giorni di Rio i capi di Stato e di Governo ed i loro rappresentanti riunitisi per il meeting di Rio+20. Ovviamente si tratta di sorrisi di facciata visto che più che per la soddisfazione di aver trovato l’accordo, la loro felicità sembrava dovuta al fatto che finalmente questa “seccatura” del vertice ambientale era finita. E’ andato tutto secondo i piani, con un testo firmato da tutti in cui ci sono tante belle parole ma nessun fatto concreto. Ed in tutto questo c’è persino lo zampino del Vaticano che rompe l’unico accordo decente che sembrava essere stato trovato.

USA: Santorum o Romney? Per l’ambiente il migliore resta Obama

In questi giorni non si fa altro che parlare dell’ascesa di Mitt Romney come più probabile sfidante dell’attuale presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca Barack Obama tra i Repubblicani, ed il possibile outsider Rick Santorum. A noi ovviamente le questioni di politica, specialmente perché trattano temi americani, interessano poco. Ma essendo gli States uno dei Paesi più inquinanti al mondo, ci interessa conoscere le loro politiche ambientali.

Emissioni record negli ultimi 20 anni

Nelle ultime due decadi il mondo ha aumentato le sue emissioni di gas serra del 49%. Una crescita insostenibile che potrebbe far saltare qualsiasi accordo vincolante sulla loro riduzione. A lanciare l’allarme è un team di ricercatori del Tyndall Centre dell’Università dell’East Anglia, i quali hanno notato come le emissioni provenienti dai combustibili fossili sono cresciute del 5,9% nel 2010 e del 49% dal 1990, l’anno preso in considerazione per tutti i trattati internazionali come il Protocollo di Kyoto.

Rinnovabili: Danimarca annuncia addio ai combustibili fossili entro il 2050

Ieri avevamo pubblicato la classifica delle città più sostenibili del mondo, ponendo Copenaghen in cima alla graduatoria. Il merito della città, oltre che per gli sforzi nei vari settori ambientali, va anche in parte alla decisione della politica nazionale di portare tutta la nazione a sfruttare le energie rinnovabili al massimo. E per massimo intendiamo letteralmente il 100% dell’energia nazionale. E’ questo il piano, varato dal Governo danese nei giorni scorsi, che prevede l’abbandono definitivo delle fonti energetiche fossili entro il 2050.

Biocarburanti più inquinanti dei combustibili fossili? Sugli aerei pare di sì

Da tempo dedichiamo particolare attenzione al mondo dei biocarburanti, sui quali di certo non mancano mai le polemiche. In particolare è l’impatto che hanno sui cambiamenti del territorio ed il metodo di coltivazione che creano problemi in quanto queste tecniche possono incidere sulle emissioni di gas ad effetto serra. Oggi nel dibattito tra chi è pro e chi è contro, si inserisce una nuova ricerca pubblicata su Environmental Science and Technology che dimostra che in estremi casi la combustione di combustibili fossili negli aerei può essere meno inquinante dei biocarburanti. Secondo quanto segnala l’autore, James Hileman del MIT:

Non si può semplicemente dire se un biocarburante è buono o cattivo. Dipende da come viene prodotto e lavorato. In casi estremi il cambiamento della destinazione dei terreni potrebbe far sembrare i combustibili fossili più ecologici.

Rinnovabili: entro 20-40 anni potrebbero fornire il 100% dell’energia al mondo

Il mondo che tutti sogniamo è un mondo alimentato da energia pulita, dove l’inquinamento verrà ridotto davvero al minimo indispensabile e dove non ci sarà petrolio o carbone, ma solo vento, sole e le altre forme rinnovabili di energia. Un’utopia? Forse no, secondo un nuovo studio effettuato dal ricercatore di Stanford Mark Z. Jacobson, che intravede concretamente un mondo in cui le fonti energetiche rinnovabili sostituiranno definitivamente i combustibili fossili.

Sulla base dei nostri risultati, non ci sono ostacoli tecnologici o economici per convertire il mondo intero alle fonti energetiche rinnovabili. La domanda è sapere se abbiamo la società e la volontà politica [per farlo]

spiega Jacobson, che insegna ingegneria civile e ambientale alla Stanford University.

Petrolio: possibile razionamento entro il 2020?

Sono in molti a ventilare da anni la possibilità che il mondo raggiunga il picco del petrolio, ma visto che prima l’Agenzia Energetica Internazionale e poi il Governo degli Stati Uniti hanno ammesso la concretezza di questa possibilità, può essere che ci siamo più vicini di quanto pensassimo. Secondo la IEA in particolare, gli addetti alle statistiche mondiali sul petrolio hanno gonfiato i dati, e per questo ha senso iniziare a pianificare un mondo dove l’energia proveniente da combustibili fossili è molto più scarsa di quello a cui siamo abituati.

Dall’altra parte dell’oceano, un gruppo di parlamentari britannici sta studiando la prospettiva di un razionamento del carburante in un futuro non troppo lontano. Il motivo è chiaro: se, come sembra, il picco di petrolio significa la fine della società dei consumi, o semplicemente che i prezzi dell’energia saranno ancora più elevati di oggi tanto da provocare delle turbolenze economiche, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Per questo pensare al razionamento significa trovare un modo per procrastinare quest’eventualità, dando la possibilità alla scienza di trovare una soluzione in tempo.

La lista della spesa per un mondo 100% rinnovabile

Sognare un mondo 100% rinnovabile è un conto, fare i conti di quanto e cosa occorre per togliere l’etichetta utopia alla completa sostituzione del fossile con le energie pulite da qui al 2030, è un calcolo ben più complesso del semplice fantasticare con occhi verdi. Ci hanno pensato Mark Delucchi dell’Università della California e Mark Jacobson di Stanford, pubblicando sulla rivista Energy Policy la lista della spesa per un Pianeta che vada solo ad eolico, ad acqua e a solare.

Attualmente l’apporto delle rinnovabili si attesta al 13% contro un 80% di energia che ancora proviene dai combustibili fossili. Impensabile quindi sperare in una rivoluzione energetica in chiave rinnovabile di facile attuazione. Eppure visto così, nero su bianco, tutto ciò che serve, non la fa sembrare un’impresa poi così titanica: basta qualche milione di turbine eoliche, un 90 mila centrali solari e la pillola amara del petrolio torna giù, in quegli abissi dove sporco non è.