Le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera riprendono a salire nel 2010

emissioni

Non ci è voluto molto tempo. Le emissioni globali, dopo una fase di stallo a seguito della recessione mondiale cominciata nel 2008, la quale ha portato come unico beneficio il crollo delle emissioni da parte di molte nazioni, prima delle quali la più inquinante, gli Stati Uniti, sembrano ripartire. Il 2010 infatti ha registrato un nuovo rialzo della concentrazione di CO2 nell’atmosfera, dopo un calo del 2009.

Secondo un rapporto della Reuters,

I livelli del principale gas a effetto serra nell’atmosfera sono aumentati a nuovi massimi nel 2010, nonostante un rallentamento economico in molte nazioni che ha frenato la produzione industriale, hanno mostrato i dati di lunedi. Il biossido di carbonio, misurato alla stazione di Zeppelin, in Norvegia, sull’arcipelago Artico di Svalbard, è salito a una media di 393,71 parti per milione nell’atmosfera nelle prime due settimane di marzo dalle 393,17 nello stesso periodo del 2009, che ha interrotto anni di incrementi.

Scoperte in una grotta le prove dell’innalzamento del livello del mare

grotta di maiorca

Se qualcuno ancora si oppone testardamente all’idea che il livello del mare si sta lentamente (e nemmeno troppo) innalzando, ora avrà le prove che ciò sta accadendo, ed è già accaduto in passato, realmente. Un esame dei giacimenti minerari effettuato in una grotta costiera sull’isola spagnola di Mallorca presenta segni di un rapido aumento e diminuzione del livello del mare, a seconda di come il pianeta si è riscaldato e raffreddato.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, è stata effettuata dai ricercatori della University of Iowa, i quali hanno detto che dagli studi su un particolare minerale, la calcite, depositato dall’acqua di mare all’interno di una grotta costiera, come gli anelli in una vasca da bagno, è emerso che circa 81.000 anni fa il livello del mare era salito di più di 6 piedi (circa 182 cm) in un secolo nel corso di un periodo caldo, e poi è lentamente diminuito durante un ciclo successivo di raffreddamento ad un ritmo analogo: 66 piedi (circa 20 metri) in 1000 anni.

Il Libro Bianco Atradius: la sostenibilità è vantaggiosa

emissioni co2

Sostenibile non vuol dire commercialmente svantaggioso. Anzi. Parola del Libro Bianco Atradius, dal titolo “Is sustainability incompatible with business growth?“: “la sostenibilità è incompatibile con la crescita commerciale?”. E la risposta è: no. Non lo è. Lo dice questo Libro Bianco rivolto ad imprese ed istituzioni, realizzato da Atradius, e cioè una delle principali società sa livello internazionale nel settore dell’assicurazione dei crediti. Oggi c’è stata a Bruxelles la presentazione, presso la sede del Parlamento europeo.

Ed ecco cosa ci racconta il Libro Bianco, che in versione integrale in inglese lo trovate qui: racconta che le aziende in “green”, le imprese che adottano comportamenti dalla parte dell’ambiente e li mettono al centro dei loro affari, hanno, udite udite, dei tanto agognati vantaggi commerciali. Ricavi che vanno a “colmare”, per Atradius, le spese sostenute per andare in questa direzione.

Un’ottima notizia, si direbbe.

CO2 e siccità mettono a rischio le coltivazioni

coltivazioni-siccita-co2La sicurezza degli approvvigionamenti alimentari mondiali è duramente messa alla prova dai cambiamenti climatici in atto. Le vecchie piante non sono infatti abituate a temperature così torride e la mancanza di acqua, con l’avanzare della desertificazione, non fa che rendere ancora più arida la terra coltivabile. Motivo per il quale gli scienziati si stanno adoperando al fine di trovare piante più resistenti al riscaldamento terrestre e meno sensibili all’alta quantità di CO2 immessa nell’atmosfera dalle attività umane e non.

Un nuovo clima esige nuove colture. Continuare ad ignorare il problema potrebbe risultare pericolosamente deleterio, dal momento che gli studiosi hanno scoperto che le piante cresciute in ambienti aridi e/o inquinati, con alti tassi di CO2, avrebbero meno principi nutritivi rispetto alle altre e valori elevati di sostanze tossiche per l’organismo. Un recente studio, effettuato da un team di ricercatori della Monash University di Victoria (Australia), ha infatti individuato un incremento di composti tossici e una diminuzione del contenuto proteico nelle piante coltivate in territori con alto tasso di inquinamento.

Earth Day, concerto di Ben Harper a Roma

Earth Day. Ben Harper, a Roma il 22 aprile in occasione del concerto per l’Earth Day, aprirà le danze insieme alla sua nuova band Relentless7 (Jason Mozersky, Jordan Richardson, Jesse Ingalis) ad aprire il concerto gratuito dell’Earth day a Roma il 22 aprile. Presenteranno in anteprima brani tratti dal loro ultimo album White Lies For Dark Times, in uscita il 24 aprile. Nat Geo Music Live è il concerto organizzato mercoledì prossimo dal canale. Celebrerà la Giornata Mondiale della Terra, e sarà un evento ad Impatto zero con l’adesione di LifeGate.

Perché i 341.000 kg di anidride carbonica, generati dall’organizzazione del concerto, dall’energia elettrica, dalle esigenze dello staff e dall’azione del pubblico che parteciperà – senza dimenticare quanto verrà ed è stato prodotto e distribuito in termini di azioni di comunicazione – verranno totalmente compensati grazie a delle azioni eco-sostenibili. Quali?

Pc lasciati accesi di notte, il grande spreco del mondo moderno

Quasi due anni fa i dati che riferivano sui Pc lasciati accesi durante la notte nelle aziende americane parlavano di un costo di circa 1,7 miliardi di dollari all’anno letteralmente di energia sprecata. Si trattava di tutta quell’elettricità che si consumava non spegnendo mai i computer negli uffici, un’usanza che ai più può sembrare strana, ma che in molte realtà è piuttosto usuale.

A oggi un nuovo rapporto mostra che la situazione non è migliorata ma anzi, nonostante tutte le campagne ambientaliste sullo spreco di energia elettrica basata ad esempio sullo spegnere il led del televisore (figuriamoci un computer), il dato continua a salire preoccupantemente. I dati del 2008 parlano di un salto negli sprechi fino a 2,8 miliardi di dollari (circa due miliardi di euro), anche in un momento in cui l’efficienza energetica (e il risparmio) è nei pensieri di tutti.

Acqua in scatola, Box Water dalla parte dell’ambiente

Se l’acqua è in scatola. Impacchettata in cartone rigorosamente riciclabile. Sì, avete letto bene. Ecco una buona notizia. L’azienda si chiama Boxed Water, e vende un’idea rivoluzionaria: l’acqua in scatola. Scatola dalla parte dell’ambiente, che non ha nulla a che vedere con le tradizionali bottiglie di plastica cui siamo abituati da una vita. Boxed Water usa per il packaging dell’acqua (l’acqua, bene vitale) il 90% di materiale riciclato.

Un prodottino che provoca emissioni di CO2 in maniera sensibilmente inferiore (fino all’80%) rispetto alle classiche bottiglie di plastica. Non solo: l’azienda fa sapere che sta riducendo il suo impatto ambientale. E che intende dare in “sostenibilità” il 20% dei profitti.  Il 10% a fondazioni che si occupano di acqua e ambiente, e l’altra metà a progetti di “riforestizzazione”.

Inquinamento cinese? Colpa dell’Occidente

Sulla scia della visita incentrata sul clima di Hillary Clinton a Pechino, una nuova relazione dettagliata dimostra quanta CO2 l’Occidente “provoca” alla Cina, quando acquista il “made in China”. Circa il 9% del totale delle emissioni cinesi sono il risultato della produzione delle merci per gli Stati Uniti, mentre il 6% proviene dalla produzione di merci per l’Europa. Ma chi è responsabile, e come si può ovviare a questa situazione?

Il dato del 15% totale delle emissioni prima dimostrate dev’essere almeno raddoppiato se consideriamo i costi di trasporto, effettuati nella quasi totalità da imbarcazioni cinesi perché meno costose, e dallo smaltimento dei residui della lavorazione per i prodotti Occidentali. Da questo si evince che almeno un terzo delle emissioni cinesi sono di responsabilità europea e americana. La nuova ricerca, che sarà pubblicata questo mese sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, mostra che circa un terzo di tutte le emissioni di carbonio cinese tra il 2002 e il 2005 sono ampiamente dimostrabili di provenienza Occidentale. Ovviamente non si può pensare che dal 2005 ad oggi la situazione sia cambiata di molto.

Cambiamenti climatici, l’oceano assorbe sempre meno biossido di carbonio prodotto dall’uomo

Nell’Oceano Indiano meridionale, il cambiamento climatico sta portando a forti venti, che mescolando le acque, fanno sì che la CO2 che si trova immagazzinata nella profondità dell’oceano risalga in superficie. Questa è la conclusione di un gruppo di ricercatori coordinato da Nicolas Metzl che hanno studiato le ultime misurazioni effettuate dal CNRS’s INSU, dall’IPEV e dall’IPSL. Di conseguenza, l’Oceano meridionale non può più assorbire la stessa quantità di CO2 atmosferica di prima. Il suo ruolo di deposito di carbonio è stato indebolito, e si stima che in questo importante compito l’Oceano Indiano sia ora dieci volte meno efficiente di quanto stimato in precedenza. La stessa tendenza si può osservare anche ad alte latitudini nel Nord Atlantico.

L’aumento della quantità di CO2 nell’atmosfera, che è la causa del riscaldamento del clima, è il risultato delle attività umane (utilizzo di combustibili fossili e deforestazione). Tuttavia, il riscaldamento è mitigato dagli oceani e dagli ecosistemi terrestri, che sono in grado di assorbire gran parte delle emissioni di CO2. Gli oceani del pianeta sono il principale deposito di carbonio, ma negli ultimi dieci anni sono diventati sempre meno in grado di svolgere questo ruolo, sia nel nord che nel sud del mondo.

San Valentino ecologico: salviamo i rospi innamorati e non regaliamo rose

E’ San Valentino per tutti, anche per i bufo bufo. Come chi sono? Dietro questo nome scientifico in realtà si nasconde una specie molto comune, conosciuta da tutti noi: i rospi. Come ogni anno nella stagione degli accoppiamenti, attraversano le strade, anche in zone particolarmente trafficate del nostro Paese, per raggiungere la propria compagna. Spesso, però, questa marcia d’amore viene interrotta dalle automobili che schiacciano, più o meno inavvertitamente i piccoli animali innamorati.

A lanciare l’allarme è l’ENPA (Ente nazionale protezione animali) di Treviso, che chiede l’aiuto di volontari per salvare i bufo bufo da una morte certa. Come spiega lo stesso responsabile trevigiano dell’Enpa, Adriano De Stefani:

E’ un fenomeno che accade ogni anno in questo periodo e che riguarda soprattutto le province di Treviso, Padova e Verona.

Zolfo per raffreddare la Terra

[Foto| Flickr]. Zolfo nell’atmosfera per abbassare la temperatura della Terra. E’ la proposta avanzata recentemente al congresso di San Francisco dell’Unione geofisica americana. L’idea del Nobel per la chimica, Paul Jozef Crutzen, divide gli scienziati e scatena la polemica sui costi e sulle possibili conseguenze negative sull’ambiente.

I rischi climatici sono, prima di tutto, l’intensificazione di piogge acide e la riduzione dello strato di ozono nell’atmosfera. Però il riscaldamento globale va fermato: su questo sono (quasi) tutti d’accordo. Ma come?

Il cemento non inquina più, anzi diventa ecologico

Da anni gli ambientalisti, tra le tante battaglie, portano avanti anche quella contro il cemento. Da sempre l’industria edilizia, specialmente quella che si concentra sulla produzione del cemento, è stata classificata tra quelle più inquinanti al mondo. Infatti si sa che il cemento è responsabile di una larga parte di gas serra sprigionati nell’atmosfera.

Ora però ci sarà una svolta storica nelle costruzioni, grazie ad un’invenzione inglese: l’eco-cemento. Infatti questo nuovo materiale non solo non inquina, ma addirittura assorbe la CO2 nell’aria. O per essere più precisi, assorbe durante la lavorazione una quantità maggiore di CO2 rispetto a quella che produce. Sembra fantascienza, ma sta per diventare realtà. A prometterlo è nientemeno che il The Guardian, uno dei giornali più autorevoli della Gran Bretagna, che ha intervistato i manager della Novacem, l’azienda che produrrà l’eco-cemento.