Climategate

Climategate

In tal modo è stata soprannominata dai media la controversia del novembre 2009 per la quale gli scenziati del Climate Research Unit CRU, dell’Università di Est Anglia UK, sono stati accusati di aver manipolato i dati delle loro ricerche esagerando la minaccia del surriscaldamento globale. Per molti di loro venne evidenziata la sussistenza di un conflitto d’interessi dovuto al collegamento con movimenti o aziende che avrebbero beneficiato di incentivi economici e ricadute di immagine positive grazie all’imposizione di restrizioni alle emissioni di CO2.

Lo scandalo scoppiò quando alcuni tra email, documenti e software di modelli climatici provenienti dal server del CRU vennero caricate illegalmente su internet da alcuni hacker un mese prima del vertice mondiale sui cambiamenti climatici a Copenhagen.

Climategate: non ci fu nessuna manipolazione dei dati

muir russell

Gli scienziati del clima al centro di una tempesta mediatica per lo scandalo delle email in cui si diceva ci fosse la confessione della “manipolazione dei dati” sul riscaldamento globale (Climategate), sono stati assolti ieri da quasi tutte le accuse.

Sir Muir Russell, l’alto funzionario che ha condotto un’indagine di sei mesi sulla vicenda, ha detto che “il rigore e l’onestà” degli scienziati dell’Università dell’East Anglia (UEA) non sono stati messi in dubbio. La sua inchiesta ha concluso che essi non hanno sovvertito alcun dato né censurato le critiche, e che i dati al centro dello scandalo sono ora liberamente a disposizione di chiunque sia in grado di verificarli.

Gli americani non credono al “climagate” e spingono per una legislazione più verde

americani

Una buona notizia arriva dall’America, dove le lobby inquinanti avevano sguinzagliato uno stuolo di pseudo-scienziati negazionisti per far fallire le trattative sulla riduzione delle emissioni in patria e a Copenaghen. Un nuovo sondaggio ha dimostrato che gli americani credono ancora che il riscaldamento globale sia realtà, e la maggioranza ancora vuole la riforma sull’energia pulita.

Anche a fronte di tutte le rumorose e ridicole accuse scatenate dalle e-mail rubate, le quali smentivano un consenso scientifico formatosi nel corso di decenni di ricerca meticolosa, gli americani sono ancora abbastanza intelligenti per vedere la verità. Un nuovo sondaggio offre a questi ed altri risultati incoraggianti, e ripristina una certa fiducia nel buon risultato a Copenaghen.