Enel firma accordi in Cina per la riduzione delle emissioni di co2

cina.png

Enel ha firmato ieri a Pechino presso l’ ambasciata italiana in Cina due accordi di cooperazione per l’abbattimento delle emissioni ad effetto serra. I documenti siglati si inseriscono nell’ambito del Piano di Cooperazione italo-cinese avviato già nel 2001 con l’obiettivo di individuare un percorso di sviluppo sostenibile nel paese asiatico. Gli accordi prevedono un Memorandum of Understanding tra il gruppo dell’ad Fulvio Conti ed il ministero delle Scienze e della Tecnologia della Cina al fine di promuovere l’utilizzo di ‘clean coal technologies’ facendo leva sull’esperienza già maturata in Italia. Le tecnologie in questione determinerebbero per le centrali a carbone cinesi il 50% di efficienza in più e la riduzione di un terzo della CO2 prodotta per MWh generato.

Anti-Müllerian hormone: l'”orologio biologico” nella donna

mamma.jpg

Siamo nell’epoca dei contraccettivi, allevare un figlio costa dieci volte in più di cinquanta anni fa, ma, ad un certo punto dell’esistenza, ogni donna (con le dovute eccezioni) sente un desiderio primordiale: diventare mamma. Questa data fatidica si aggira attorno ai trentanni ma in alcuni casi può cogliere anche prima o dopo, tutto dipende se la donna in questione è una manager in carriera (ed in questo caso si può arrivare ben oltre i trenta) o una dolce donzella che ha concluso solo gli studi superiori e ormai lavora come segretaria da più di cinque anni (in questo caso il desiderio materno può cogliere anche prima dei venticinque…).

Ma c’è chi in tema di date è stato più preciso: una ricerca pubblicata dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha scoperto che il modo più preciso per capire a che punto è l”orologio biologico’ (ovvero il tempo che ancora rimane per poter concepire prima di entrare in menopausa) di una donna è osservare i livelli di un particolare ormone chiamato anti-Müllerian hormone (AMH). La ricerca ha portato all’individuazione delle lancette del tempo all’interno del corpo femminile, quelle che regolano l’ora, ovvero il momento, in cui inizierà la menopausa e la donna non sarà più fertile.

La Cina ha bisogno di bacchette d’avorio: uccidiamo gli elefanti!

la-cina-ha-bisogno-di-bacchette-davorio-uccidiamo-gli-elefanti-foto.jpg

La caccia agli elefanti riprende, più crudele e spietata che mai. La tregua è durata solo tredici anni e dico “solo“, perchè non bastano per riportare un equilibrio tra la popolazione dei pachidermi africani.
Ma il governo sudafricano ha deciso, e sembra quasi un paradosso che la decisione sia stata presa proprio mentre dalla Repubblica Democratica del Congo giungeva la notizia della mattanza di ben 14 elefanti, uccisi in due settimane, nel Parco nazionale di Virunga, ai confini con Uganda e Burundi.

Sembra quasi scontata la risposta al motivo della riapertura della caccia: i soldi. E’ attorno al denaro che ruota la storia dell’uomo, e per il profitto si passa sopra anche al rischio estinzione degli animali.

Deforestazione zero: il nuovo monito di Greenpeace

torbiera

Se dico effetto serra cosa vi viene in mente? Probabilmente in molti, se non tutti, penseranno subito ai gas di scarico delle auto. A qualcuno può venire in mente il camino di un’industria.
Ma in pochi sanno che la maggior parte di responsabilità dell’effetto serra ce l’ha la deforestazione.

E’ un effetto al contrario, cioè le piante stanno lì, tra le varie funzioni, anche per diminuire i gas serra perchè esse sono capaci di assorbirli, metabolizzarli, e trasformarli in ossigeno. Ogni albero che viene abbattuto contribuisce a tonnellate di CO2 non assorbito, e quindi all’accumularsi di questi gas nell’atmosfera, fino ad arrivare all’effetto serra. L’effetto viene ancora ingigantito quando, abbattendo gli alberi, si libera il carbonio che loro trattengono nel suolo, sprigionando ulteriori gas tossici.

Aumenta la temperatura del pianeta: scioglimento dei ghiacciai

ghiacciai.jpg

Quello dell’ aumento globale della temperatura è un dato a dir poco controverso, e sono sempre di più gli scienziati che stanno prendendo posizione contro affermazioni che hanno spesso lo stesso valore di un oroscopo: tutto parte da un aumento di temperatura di mezzo grado misurato al suolo nell’ultimo quarto del secolo scorso. Da qui discendono tutti i discorsi sul riscaldamento del pianeta , le previsioni di terribili sconvolgimenti climatici, e i rimedi da adottare per ridurre il tasso di anidride carbonica, causa di questi disastri.

Sviluppo sostenibile: progressi e arretramenti

svil-sost.jpg

Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite nei paesi in via di sviluppo un bambino nato nel 2000 può sperare di vivere 8 anni più di sua madre. Nel 1970 più della metà degli adulti nei paesi in via di sviluppo era del tutto analfabeta, trenta anni dopo gli analfabeti sono scesi a un quarto della popolazione. Negli ultimi 10 anni, secondo le stime della Banca Mondiale, la quota dei poveri si è ridotta: dal 28,3% al 24% la popolazione sotto 1$ al giorno, dal 61% al 56% quella sotto i 2$, anche se per effetto della crescita demografica gli esseri umani ai limiti della sopravvivenza (in gran parte sotto le condizioni minime di sopravvivenza) sono cresciuti di circa 80 milioni arrivando a 2,8 miliardi di persone.

Le piante carnivore e il loro mondo affascinante

piante-carnivore.jpg

Le piante carnivore suscitano sempre curiosità, riportando alla mente raffigurazioni fantastiche di piante “mangiatrici di uomini”, ma rassicuriamoci, queste immagini appartengono solo a una fervida fantasia: alcune arrivano a catturare piccoli vertebrati quali rane e topi di piccole dimensioni, ma le piante carnivore si nutrono soprattutto di insetti. Queste meravigliose piante hanno studiato e messo a punto un sistema di cattura e digestione incredibilmente avanzato, in modo da poter assorbire dalle proprie prede le sostanze nutritive essenziali per poter vivere. Le piante carnivore crescono prevalentemente in torbiere, su terreni estremamente poveri di sostanze nutritive come l’azoto, e sono costrette quindi a nutrirsi grazie alle loro “battute di caccia”.

Molti avranno tentato la coltivazione di queste piante, ma molto probabilmente la morte è sopraggiunta dopo pochi giorni dall’acquisto. La causa principale è la scarsa informazione che viene data e le credenze che vi sono su queste piante. Il 90% delle piante carnivore è fortemente sensisbile all’acqua calcarea o di rubinetto, che le porta nel giro di poco tempo a morte certa. Altro problema spesso è la mancanza di acqua, o la scarsa esposizione ai raggi solari. Le piante carnivore adorano grandi quantità di acqua e abbondante esposizione solare.

Fiera di Varese: tra prelibatezze e florovivaismo

fiera.jpg

La fiera di Varese è da anni l’appuntamento più atteso e visitato della provincia dove più di 300 aziende che presentano, promuovono, vendono direttamente i propri prodotti ad un pubblico di oltre 70.000 visitatori, divisi tra pubblico generico e operatori di settore (dati ed. 2006) che ormai da anni individuano nella Fiera un momento privilegiato per scoprire le novità del mercato ed approfittare delle offerte degli espositori.

Il sindaco Attilio Fontana, l’assessore alle Attività produttive, Salvatore Giordano, e il presidente della Ciesse Servizi, Alberto Capitanio, hanno presentato le novità della Fiera di Varese 2008. La manifestazione sarà anticipata da settembre a maggio per non sovrapporsi ai Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada in programma appunto alla fine di settembre. L’evento si terrà dal 24 maggio al 2 giugno.

Nonostante i tempi ristretti per l’organizzazione, le dimensioni dell’evento saranno quelle dell’anno precedente e si procederà a un’operazione di restyling della manifestazione e di riprogettamento dell’area espositiva per rispondere in modo adeguato alle esigenze del territorio e far incontrare il grande pubblico con le piccole imprese e le istituzioni

precisa Giordano. Quest’anno la rassegna gastronomica si sposerà con il Florivivaismo sia a livello espositivo proponendo alcuni esempi di architettura del verde sia a livello gastronomico con il tema:” Cucinare con i Fiori e le Erbe Aromatiche”.

La Cina è la maggior produttrice di olii contraffatti

ampolla-olio.jpg

Da anni la Cia Puglia denuncia le sofisticazioni e le contraffazioni di olio extravergine di oliva. Il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Puglia, Antonio Barile, ricorda in una nota che

già da inizio anno denunciammo come in Italia su 9 bottiglie che dichiarano di contenere olio extravergine solo 7 lo contengono veramente e 2 non dicono la verità, cioè non contengono extravergine. Delle 7 bottiglie, poi, 4 soltanto sono di olio extravergine italiano e 3 di olio extravergine estero. Il tutto viene venduto per italiano. Il danno per l’economia pugliese è immane.

Sono importanti i controlli come è importante l’etichettatura che di certo se non attuata impedirebbe la trasparenza ed agevolerebbe le lobby che contrastano gli interessi generali dei cittadini consumatori. In contrasto con la sicurezza alimentare, la tutela del prodotto e con la garanzia di qualità dell’olio di oliva pugliese.

Un uso più consapevole dell’acqua per la salvaguardia di un bene prezioso

acqua1.jpg

L’Italia nonostante la favorevole piovosità ( con una media annuale di 1000 millimetri d’acqua contro i 650 millimetri della media europea) sembra caratterizzata da una perenne carenza idrica che, durante il periodo estivo, si manifesta con tale evidenza da costringere gli Enti preposti ad erogare acqua a giorni alterni o a restrizioni ancora più severe in numerose zone della Penisola. Entro trent’anni “la grande sete”, salvo interventi immediati, colpirà anche il nostro Pese, che per la politica dell’acqua si colloca nell’area di Grecia,Spagna e Nord Africa.

Nei paesi industrializzati il consumo di acqua e le quantità utilizzate sono di proporzioni enormi, con l’inevitabile conseguenza di un grave impatto sull’ambiente. A volte basta davvero poco per evitare di arrecare dei danni ingenti, salvaguardando così l’ambiente ed aumentando la possibilità per tutti di usufruire di questo bene prezioso. Forse molti di noi rimangono mezz’ora sotto la doccia per il semplice gusto di farci coccolare, o ci laviamo le mani consumando 10 litri di acqua..

Investimenti nelle rinnovabili per 50 miliardi di euro

rinnovabili.jpg

Dallo studio promosso da AGICI Finanza d’Impresa, sotto la guida di Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, arrivano i dati relativi agli investimenti dei principali gruppi elettrici europei e italiani, nel periodo che va dal 2008 al 2015. Lo studio riguarda tutti i maggiori player europei (Atel, Centrica, Edf, EdP, Enel, E.On, Iberdrola, Rwe, Statkraft, Suez e Gdf considerati sia singolarmente che post fusione, Vattenfall, Verdbund, A2A, Acea, Edison, Erg, Iride, Sorgenia). Con uno sforzo finanziario di oltre 50 miliardi di euro e un tasso di crescita al 285%, i 14 gruppi europei considerati porteranno la loro capacità produttiva da rinnovabili da 13 mila megawatt nel 2007 a 50 mila megawatt nel 2015 (escludendo l’idroelettrico tradizionale).

Anche Bush si schiera contro il gas serra

george_w_bush.jpg

Finalmente una presa di posizione degli Stati Uniti contro il gas serra. Il presidente Bush, uno dei pochi a non aderire da subito al protocollo di Kyoto, evidentemente vuol lasciare un buon ricordo di sè come presidente degli Stati Uniti e, a 9 mesi dalla scadenza del suo mandato, decide di iniziare l’ultima battaglia, quella contro l’inquinamento.

Bush ha dichiarato che le emissioni di gas serra devono essere fermate entro il 2025, e ha invitato i due più grandi produttori di inquinamento del mondo, Cina e India, a fare lo stesso, eliminando le barriere commerciali in materia di energia e di introdurre tecnologie per raggiungere questo scopo.

Petizione di Greenpeace per fermare lo “Sporco Accordo”

giant-suv.jpg

Una delle maggiori cause dell’inquinamento atmosferico, è risaputo, è dovuta agli scarichi delle automobili.
Questi mezzi di cui non riusciamo proprio a fare a meno producono una grossa percentuale di CO2 che, spargendosi nell’atmosfera, va ad aggravare l’effetto serra.

Le sue conseguenze sono visibili agli occhi di tutti. Ad esempio in Cina, nelle grandi metropoli, la gente è costretta a camminare per le strade con una mascherina sul volto perchè il boom economico ha portato ad una densità tale di auto da non lasciare più lo spazio nemmeno per passeggiare, con la conseguente difficoltà nel respirare. Se andassimo su una collina a debita distanza, potremmo vedere come la cappa di smog ha talmente circondato città come Pechino (ma anche molte metropoli europee o americane), da farle sembrare racchiuse in una campana di vetro. Solo che il vetro è fatto di sostanze tossiche.

Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

rifiuti.jpg

I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.