Alimentazione: gli italiani preferiscono il biologico

Un italiano su tre consuma prodotti biologici. E’ quanto risulta da una ricerca effettuata da Coldiretti e Ismea, in collaborazione con il Censis, nel 2011. Un risultato importante visto che, fino a qualche anno fa, i cibi spazzatura e quelli congelati la facevano da padrona, mentre l’inversione di tendenza attuale è netta. Rispetto allo scorso anno infatti, l’Istituto di Ricerca ha stabilito che c’è stato un incremento del 13% nel cosumo di prodotti biologici, per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro per il settore.

La ricerca è stata supportata dai dati europei del Nutritional quality and safety of organic food. A review, stilata dall’Istitut National de la Recherche agronomique (Inra), che ha confermato il dato anche al di fuori dei confini nazionali. Secondo i 50 ricercatori dell’Inra infatti, latte, frutta e verdura stanno aumentando la loro presenza sulle tavole europee in quanto i cittadini si sono resi conto dell’importanza dell’alimentazione, e che mangiare sano a lungo andare giova alla salute.

Rete Bioregionale Italiana, l’incontro annuale è per il 30 e 31 ottobre a San Severino Marche

Sabato 30 e domenica 31 ottobre si svolgerà a San Saverino Marche l’incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana. L’appuntamento si svolgerà nel podere Pavoni, una collina isolata e tranquilla nel cuore della regione Marche, a circa 50 Km dall’Appennino umbro-marchigiano e dal Mar Adriatico; dove si potrà sostare con la propria tenda, gratuitamente.

Sarà un weekend a contatto con la natura e con gli antichi saperi che da sempre hanno legato l’uomo all’ambiente ma che dagli ultimi anni si stanno spezzando mettendo a rischio la vita degli animali, delle piante, e del nostro ecosistema. L’incontro è aperto a tutti coloro che condividono una vita ecocompatibile ed ecologica, che vivono nel rispetto della natura e delle sue creature, che si rispecchiano insomma nella carta della Rete Bioregionale Italiana.

Festa dell’Equinozio d’Autunno a Spilamberto (MO) tra natura e tradizioni contadine

Ancora pochi giorni per la Festa dell’Equinozio a Spilamberto, che sceglie l’arrivo dell’autunno per riportare in auge le tradizioni contadine e la cultura agreste.

La provincia di Modena e tutta l’Emilia Romagna sono ricche di terreni e di aree verdi e l’occasione non poteva essere migliore per rievocare le antiche feste popolari, e rafforzare l’antica unione tra l’uomo e la natura. Il programma dei festeggiamenti prevede passeggiate nei boschi alla scoperta delle antiche usanze contadine, tavole rotonde a tema ed intrattenimenti musicali, per finire cene a base di prodotti biologici e danze popolari suonate all’organetto.

Una scomoda verità…al contrario, parte seconda

Oggi tenteremo di concludere la confutazione dell’articolo dell’Indipendent dei giorni scorsi, il quale tenta di smontare la maggior parte delle tesi ambientaliste perché ritenute delle false verità dal giornale britannico. Ieri la prima parte (per chi se la fosse persa, basta cliccare qui), oggi invece completiamo il quadro, partendo però dal dar ragione, su un aspetto, al giornalista dell’Indipendent, il quale oggi ci trova d’accordo su molti punti.

Una delle sue tesi infatti è che le auto ibride non facciano risparmiare così tanto in termini di impatto ambientale. Secondo quanto riportato nell’articolo, la prima auto di questa generazione, e sicuramente la più famosa, la Toyota Prius, non farebbe risparmiare del carburante, ma anzi, in termini di emissioni, consumerebbe anche di più di un modello diesel di 10 anni prima. In un esperimento si è misurato quanto carburante viene utilizzato per alimentare entrambi i motori della Prius (anche quello elettrico ha i suoi consumi), confrontandolo su un lungo viaggio con il consumo di una Bmw. Si è notato quindi che l’auto ibrida consumava leggermente di più in termini di carburante, e faceva risparmiare il guidatore soltanto quando pagava la tassa del casello autostradale o quando girava nel centro cittadino. Se i dati sono corretti, potrebbe anche andar bene questa obiezione. Ma stiamo sempre parlando di un auto del 1997, la prima del suo genere. Sono sicuro che se il giornalista provasse una delle auto più moderne, le rilevazioni sarebbero ben diverse.