nucleare gran bretagna prolunga vita centrali

Nucleare, la Gran Bretagna prolunga la vita delle centrali

nucleare gran bretagna prolunga vita centraliLe tante proteste seguite al dopo-Fukushima avevano portato in un primo momento la Gran Bretagna a ripensare alla propria politica nucleare. Una volta che si sono calmate le acque però, ecco che sono state annunciate 10 nuove centrali. Di nuovo la gente è scesa in piazza per protestare, ma per calmare gli animi i responsabili della politica energetica avevano affermato che queste centrali servivano per rimpiazzare le centrali vecchie che non erano molto sicure. Entro 10 anni le vecchie centrali dovevano chiudere, ma ecco che nei giorni scorsi, quasi di nascosto, il Governo ha deciso di prolungare la loro vita utile.

Giappone senza energia nucleare (temporaneamente)

Vivere senza il nucleare si può, anche se sei una nazione fortemente dipendente da questa fonte energetica. La dimostrazione è il Giappone che ancora non è uscito dal tunnel di Fukushima e che sta ora effettuando gli stress test su tutte le centrali nucleari del Paese. In questo momento in cui scriviamo, su 54 reattori in tutto il territorio nazionale, ne sono attivi appena 2, ed entro un paio di mesi anche quei due verranno spenti.

Il Giappone dice addio al nucleare

Continuano a crescere le nazioni atomo-dipendenti che hanno deciso di abbandonare l’energia nucleare. Oggi tocca al Giappone, la nazione simbolo del problema nucleare dopo ciò che è accaduto a Fukushima. Ad annunciare l’uscita dal programma atomico è il presidente Naoto Kan, l’uomo più criticato d’Asia per come ha gestito il disastro dell’11 marzo scorso, sottovalutando i rischi e non raccontando a pieno la verità. Per questo ha deciso di recuperare un po’ di credibilità annunciando un piano per far uscire il Giappone dal nucleare.

Nucleare, la Germania chiuderà tutte le centrali entro il 2022

Gli italiani guardano alla Germania e sognano che un giorno i nostri governanti possano comportarsi come quelli tedeschi. E’ bastata una mega-protesta con 160 mila persone scese in piazza per far decidere al Governo tedesco la chiusura definitiva delle centrali nucleari. Le prime già cominceranno a spegnere i reattori quest’anno.

E’ questa la decisione del Ministero dell’Ambiente che, per bocca del ministro Norbert Rottgen, l’ha definita una decisione “irreversibile”. Ed ha fatto bene Rottgen a precisare questo che non è un dettaglio insignificante in quanto, sin dall’incidente di Fukushima, le decisioni di Angela Merkel sono sempre state altalenanti, con un giorno in cui manifestava la volontà di smetterla con il nucleare, ed il giorno successivo che prolungava la vita delle centrali già in funzione.

La Germania rimanda la chiusura delle centrali nucleari, ma solo per dare tempo alle rinnovabili

nucleare tedesco

Il piano sul nucleare voluto dal presidente Schroeder, ed inizialmente confermato anche dalla Merkel, era il migliore d’Europa. Nel 1998 l’ex cancelliere tedesco decise di chiudere le centrali nucleari, con una media di circa una ogni 2-3 anni, accelerando man mano che le rinnovabili potevano sostituirle, fino a spegnere l’ultimo reattore nel 2022.

Oggi arriva la notizia che Angela Merkel ha deciso di bloccare l’iter. Ma i fans del nucleare non possono esultare: la decisione è stata solo rimandata. Ad aprile e a maggio di quest’anno erano previste le chiusure di ben due reattori, ma è stato deciso di rinviare questa decisione, non per sempre, ma soltanto finché le centrali ad energia rinnovabile non saranno in grado di sostituirle.

Monaco di Baviera ha detto stop al nucleare, 100% energia ecologica entro il 2015

rinnovabili

Fino a questo momento le città che nel mondo avevano deciso di diventare “carbon-free” erano di solito piccole comunità, città da qualche decina di migliaio di persone o addirittura solo quartieri di grandi città (come avvenuto a Londra). Ma mai era capitato che una metropoli decidesse di abbattere definitivamente le sue emissioni e darsi completamente all’energia rinnovabile.

Ci proverà Monaco di Baviera, a rappresentanza della nazione che più di tutte le altre, in Europa, sta facendo per i salti mortali per l’ambiente. La città tedesca, sede di colossi come Siemens e Bmw, ha deciso di affidarsi alla Stadtwerke Muenchen (SWM), l’azienda elettrica cittadina, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha deciso, stando al piano di rientro dal nucleare, che la megacentrale che dà energia ad un quarto della città dovrà essere chiusa entro il 2020.