delfino morto cina

Delfino morto per troppe foto, accade in Cina

delfino morto cina

L’assurda storia di un delfino morto per le troppe foto dalla Cina sta facendo il giro del mondo. Eppure la lenta agonia di un giovane esemplare avvicinatosi alla spiaggia di Sanya, è proprio andata così: dopo la segnalazione di un bagnante alle autorità per aiutare il delfino e dargli le giuste cure, altri bagnanti hanno cominciato a scattare foto ricordo.

balene mar tirreno

Ambiente, nel Tirreno balene in aumento del 300%

balene mar tirreno Il Mediterraneo non è solo un mare inquinato e in cui si pratica la pesca intensiva, ma anche un habitat perfetto per le balene che, come mostra un recente studio dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA) sono aumentate del 300% negli ultimi 20 anni. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Marine Ecology, ha preso in esame uno specifico tratto di mare: la tratta  Civitavecchia-Golfo Aranci e bordo dei traghetti di linea della Corsica-Sardinia Ferries e della Grimaldi Lines.

Cetacei in Sardegna del Nord, risultati incoraggianti e splendide foto

La spedizione scientifica del progetto Sardegna Nord Cetacei dei ricercatori del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari riporta dati incoraggianti. La spedizione, effettuata a bordo di una barca a vela con l’intento di raccogliere dati di prima mano sul numero e le condizioni dei cetacei (principalmente tursiopi, balenotteri e delfini), si è conclusa il 4 giugno e di recente ne sono stati divulgati i primi risultati. Il numero e la salute degli esemplari delle specie osservate è, fortunatamente, migliore del previsto.

progetto ricerca cetacei

Sardegna Nord Cetacei, il progetto di ricerca dell’Università di Sassari

progetto ricerca cetaceiPartirà il 25 maggio 2012 Sardegna Nord Cetacei, il progetto di ricerca promosso dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari per monitorare le acque a nord dell’isola e studiare le abitudini, i comportamenti e le interazioni dei cetacei che popolano lo stretto di mare tra i porti di Olbia e Bosa con l’uomo. Inoltre analisi di tipo virologico e parassitologico, potranno informare sullo stato di salute dei cetacei.

animali a rischio estinzione

Ambiente, le balenottere dell’Islanda sono salve per il 2012

animali a rischio estinzioneLa motivazione non è certo ambientale o etica, ma quel che conta è il risultato e in questo caso sarà il medesimo: le balenottere dell’Islanda, grandi mammiferi marini a rischio estinzione, potrebbero non essere cacciate per il 2012. Il motivo reale? il governo non ha rinnovato la deduzione fiscale prevista per i cacciatori dei grandi cetacei che non potranno essere rimborsati per i lunghi periodi trascorsi in mare.

delfini tutela

Ecologia, i delfinari Ue vanno chiusi

delfini tutelaA pochi giorni dal rapporto sui giardini zoologici europei della Born Free Foundation, arriva il dossier sui delfinari presenti in 14 Paesi dell’Unione, e la situazione non è migliore. Sono 34 le strutture commerciali che ospitano delfini in Europa e, secondo lo studio condotto dalla Società per la conservazione di balene e delfini (Whale and Dolphin Conservation Society-WDCS) in collaborazione con la Born Free Foundation, andrebbero tutti chiusi, come spiega Chris Butler-Stroud, amministratore delegato di WDCS

animali rischio estinzione

Ambiente, per salvare le balene nuova app gratis per iPhone e iPad

animali rischio estinzionePer la salvaguardia e la tutela delle balene a rischio estinzione che vivono nel Nord Atlantico è stata lanciata un’applicazione gratuita per iPhone e iPad che fornisce ai marinai e a chi si trova nelle acque dell’Atlantico indicazioni sulle aree frequentate dai grandi mammiferi marini. L’applicazione “Whale alert”, nata dalla collaborazione tra l’Ifaw (International fund for animal welfare), i governi, le università e il settore privato, è uno strumento molto utile per conoscere in tempo reale gli spostamenti dei grandi cetacei e prevenire collisioni e disturbi di vario genere alle balene che incontrano l’uomo.

golfo del messico

Delfini ko per inquinamento Golfo del Messico

golfo del messicoSono passati quasi due anni dal disastro petrolifero del Golfo del Messico: era il 20 aprile 2010 quando la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon ha iniziato a sversare in mare il petrolio proveniente dal pozzo Macondo, posto ad una profondità di oltre 1.500 metri. A distanza di anni i danni all’ecosistema del Golfo ancora si contano. Dopo gli uccelli marini, i pesci, i coralli, anche i delfini sono stati contaminati dal contatto con gli idrocarburi. Anzi, come riferisce l’ultimo rapporto della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) l’inquinamento da petrolio ha avuto un impatto maggiore sui cetacei e sulla fauna marina di quanto si temesse.

Animali, a febbraio tavolo tecnico per Santuario dei Cetacei

Il Santuario dei Cetacei, quel tratto di mare dell’alto Tirreno delimitato dalla costa francese, dalla Sardegna e dalla costa Toscana, dopo 10 anni di iniziative sta per essere davvero protetto. A dare l’annuncio è Greenpeace, una delle associazioni ambientaliste che più hanno contribuito a tutelare e salvaguardare i mammiferi marini e l’ecosistema di questa piccola area del Mediterraneo.

Animali, i cetacei non amano la musica

Secondo l’autorevole People for Ethical Treatment of Animals (PETA) i cetacei sono infastiditi dalla musica ad alto volume. Come spiega il presidente della Peta, Dan Mathews, durante le feste e i concerti i beluga dell’acquario Georgia di Atlanta hanno dimostrato di soffrire e di assumere atteggiamenti aggressivi a contatto con le melodie

I mammiferi marini sono così sensibili ai rumori martellanti che lo stesso acquario li aveva trasferiti altrove durante la costruzione della mostra sui delfini. Alla festa per il Pride festival invece la musica techno della canzone “Firework” di Katy Perry era udibile come fosse un martello pneumatico.

Santuario dei Cetacei sempre più inquinato, la denuncia di Greenpeace

Torniamo a parlare di cetacei dopo aver riportato alcuni dati incoraggianti sulla presenza di specie anche rare nei nostri mari, come i delfini zifi di Civitavecchia, avvistati nell’ambito di una campagna di monitoraggio estivo che ha visto protagonisti i ricercatori dell’Accademia del Leviatano. Stavolta, però, non vi diamo buone notizie sul fronte della tutela di questi animali nelle nostre acque territoriali. Il Santuario dei Cetacei infatti è sempre più inquinato, con gravi rischi per la biodiversità marina e per la salute pubblica. A rivelarlo sono i dati sui livelli di contaminanti registrati nelle acque delle coste liguri e anche di quelle toscane contenuti nell’ultimo rapporto stilato da Greenpeace dal titolo che è di per sé indicativo, Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei, presentato oggi dall’associazione ambientalista.

Monitoraggio cetacei, i delfini zifi di Civitavecchia

Quest’estate volontari e semplici turisti amanti dell’ambiente ma anche ricercatori ed etologi sono stati impegnati nell’avvistamento nelle nostre acque di cetacei, grazie anche ai diversi progetti avviati dalle associazioni ambientaliste con campi estivi dedicati a grandi e piccoli, a studi di appassionati e specialisti ed a partnership che hanno reso possibile anche a chi era privo di molti fondi a disposizione di viaggiare a costi ridotti o gratis sui traghetti per osservare e studiare gli abitanti dei nostri mari. Tanti gli avvistamenti, persino di uno squalo bianco a Capraia. Nel Tirreno Centrale, tra Civitavecchia e la Sardegna, la campagna di monitoraggio promossa dall’Associazione Accademia del Leviatano, e dalla Fondazione CARICIV, ha consentito di avvistare una popolazione di delfini zifi in quel tratto di mare.