Svizzera, dopo l’allarme lanciato per la presenza del Cesio 137 nel Lago di Bienne, e la conseguente e prevedibile reazione di preoccupazione da parte dei cittadini svizzeri, l’autorità precisa: è normale che ci sia. Nel senso che tra centrali nucleari, laboratori medici e altro, si registrano picchi di cesio 137 di questo genere, nel lago di Bienne, ormai da mezzo secolo.
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Altri 10 cinghiali radioattivi scovati in val d’Ossola
All’inizio del mese scorso si era diffuso l’allarme per una trentina di cinghiali che erano risultati radioattivi in Valsesia. Il problema era comunque rimasto circoscritto e, dopo qualche giorno di allerta, sembrava rientrato. Ora però si ripresenta più preoccupante di prima dato che pare essersi allargato. Altri 10 cinghiali sono stati trovati positivi al cesio 137, un prodotto della fissione nucleare, in un’area molto ampia, la val d’Ossola, la quale dista una settantina di chilometri dal punto in cui erano stati trovati i vecchi cinghiali radioattivi.
Cinghiali radioattivi si aggirano per l’Italia
Brutta sorpresa per i carabinieri del Nas e del Noe, impegnati con le ricerche su eventuali epidemie tra gli animali che possono farci notare in anticipo eventuali pericoli per l’uomo. Indagando sullo stato di salute di alcuni animali selvatici, si è scoperto che i cinghiali piemontesi sono radioattivi. Per essere più precisi sono stati riscontrati 27 animali che riportano nei valori della propria saliva tassi troppo elevati di cesio 137, un isotopo radioattivo simile a quello rilasciato dall’esplosione della centrale di Chernobyl.
Fukushima, cesio radioattivo nel latte in polvere per neonati
E’ stata la stessa azienda produttrice del latte in polvere per neonati, la Meiji Holdings, a dare l’allarme per la contaminazione dei suoi prodotti. Un video, passato sulla tv di Stato giapponese da ieri mattina, ha informato sulla positività del test al cesio radioattivo per alcuni campioni di latte in polvere, inferiore rispetto al limite imposto dalla legge, ma comunque presente nell’alimento. La società ha subito ritirato le confezioni vendute, offrendo uno scambio gratuito ai clienti, ma la paura rimane.
Allarme cesio radioattivo nel riso vicino Fukushima
Trovato cesio radioattivo sopra i livelli nel riso coltivato a circa 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima. Vietato il consumo e le esportazioni del cereale contaminato. Il pericolo per l’agricoltura e per la salute dell’uomo, molto temuto in questi ultimi mesi in Giappone, oggi ha messo in allarme i coltivatori di riso nei pressi della centrale del disastro del marzo scorso.
Fukushima, girasoli per ripulire il suolo contaminato
Fukushima, ripulire il suolo contaminato dal cesio utilizzando i girasoli. E’ la proposta avanzata dall’agenzia spaziale nipponica Jaxa, nello specifico dal team di scienziati coordinato da Masamichi Yamashita, esperto in agricoltura spaziale.
Fiori di rinascita, gialli come il sole, vividi come il colore di una speranza, quella di riuscire ad alleviare gli effetti del disastro atomico occorso alla centrale giapponese in seguito al violento terremoto ed al conseguente devastante tsunami che ha scosso il Paese lo scorso undici marzo, evidenziando tragicamente le falle della sicurezza nucleare nipponica e l’incompetenza della Tepco nel gestire l’emergenza.
Giappone, acqua radioattiva in mare: Corea del Sud protesta
Quando si ha a che fare con un’emergenza nucleare come quella che sta interessando la centrale di Fukushima in Giappone, la crisi travalica i confini nazionali ed interessa i Paesi limitrofi ed aree anche molto lontane dal luogo dell’incidente. Seppur marginalmente e pare senza rischi per la salute, la nube radioattiva ha sostato persino sui nostri cieli nei giorni scorsi.
Ben più allarmati sono ovviamente i Governi delle nazioni vicine al territorio giapponese, che patiscono le dirette conseguenze di ogni decisione, sbagliata o azzardata, delle autorità nipponiche. La Corea del Sud, ad esempio, si mostra molto preoccupata dall’autorizzazione a sversare acqua radioattiva in mare, concessa dal Governo nipponico alla Tepco, società che gestisce (male) l’impianto in avaria.
Nei prossimi 60 anni il Mar Glaciale Artico sarà completamente inquinato
Entro 60 anni l’Oceano Artico potrebbe essere una melma ristagnante e inquinata. Senza tagli drastici alle emissioni di gas serra, il Transpolar Drift, una delle più potenti correnti artiche ed un mezzo per disperdere le sostanze inquinanti, rischia di scomparire a causa del riscaldamento globale.
Il Transpolar Drift è una corrente fredda che viaggia in tutto il Mare Glaciale Artico dalla Groenlandia alla Siberia centrale e, infine, verso l’Atlantico. Insieme con la Gyre Beaufort, il Transpolar Drift mantiene le acque artiche ben miscelate, e garantisce che l’inquinamento non si soffermi a lungo.