Dove posso riciclare le batterie usate?

Ogni anno in Italia si utilizzano circa 600 milioni di batterie. Mentre il riutilizzo e il riciclaggio delle batterie per le grandi scale da parte dell’industria automobilistica e in altri settori sono relativamente elevati, quasi tutti i tipi più piccoli, insieme ai loro cocktail di sostanze tossiche, come il mercurio, il nickel e il cadmio, sono gettati nella spazzatura indifferenziata e finiscono in discarica.

Il mese prossimo, grazie ad una direttiva dell’Unione europea, si realizzeranno dei regolamenti che legifereranno finalmente sui rifiuti pericolosi per cercare di fermare l’inquinamento dovuto alle sostanze pericolose nel suolo e nei corsi d’acqua. I costruttori, insieme con i dettaglianti, in futuro saranno responsabili dalla raccolta delle pile, il trattamento e il riciclaggio. L’obiettivo è quello di raccogliere il 25% delle pile portatili, comprese quelle ricaricabili dei computer ricaricabile, entro il 2012, passando al 45% entro il 2016. Ovviamente questo risultato è in corso di revisione nel settore industriale, perché porterebbe ad un aumento nel costo delle batterie e dei computer.

La tragedia di Napoli pare doversi ripetere in Cina

L’industria verde sta diventando sempre di più il mercato nero più importante dell’Asia. Con questo gioco di parole si potrebbero descrivere le decine di casi vergognosi che stanno avvenendo in quelle aree, in cui, come a Napoli per la camorra, i rifiuti stanno diventando il nuovo business.

A denunciarlo è un rapporto stilato dal GAO (Government Accountability Office) degli Stati Uniti in cui vengono rivelate le responsabilità di numerose compagnie, soprattutto tecnologiche, che smaltiscono i rifiuti in una maniera poco ortodossa: con la scusa del riciclaggio, inviano la propria immondizia in altri Paesi illegalmente, qualcosa che dalle nostre parti purtroppo si conosce fin troppo bene.