Enel, le manifestazioni di operai contro Greenpeace manovrate dall’azienda

greenpeaceEnel, le manifestazioni spacciate per spontanee degli operai e tenutesi nel 2008 non sarebbero affatto state spontanee. Da un’indagine su Calogero Sanfilippo, all’epoca responsabile per il carbone, vengono fuori tutta una serie di chiarissime email che dimostrano come le manifestazioni contro Greenpeace fossero chiaramente pilotate.

Centrali a Carbone, in Italia due dei peggiori mostri d’Europa

AFGHANISTAN-ECONOMY-CONSTRUCTIONCentrali a Carbone, il WWF nel dossier “Il carbone in Italia” ribadisce come, al momento, nel nostro paese siano in funzione due dei peggiori mostri d’Europa, siti rispettivamente a Brindisi sud e a Civitavecchia. Sono entrambi nella top 15 degli impianti più inquinanti di tutto il continente.

carbone uccide europei

Il carbone uccide 22.300 europei ogni anno

carbone uccide europeiMolte volte ci concentriamo sugli altri Paesi, criticando il livello di inquinamento in cui vivono, dimenticandoci che in casa nostra la situazione non è che sia delle migliori. Lo dimostra un recente studio commissionato da Greenpeace che ha dimostrato che nella nostra vecchia cara Europa l’inquinamento è pericoloso quanto in Cina, negli Stati Uniti o negli altri Paesi che normalmente critichiamo. Talmente pericoloso da costare 22.300 morti all’anno.

Greenpeace, campagna Enel carbone

Compleanno? Greenpeace: Nessuna festa, il vostro carbone uccide

Greenpeace, campagna Enel carboneContinua la protesta degli attivisti di Greenpeace verso Enel in occasione del cinquantenario della nascita dell’azienda. Proprio nel museo multimediale dell’energia, allestito a Roma, in piazza del Popolo, 120 attivisti di Greenpeace provenienti da tutta Europa si sono riuniti per dire “No al carbone”.

combustibili fossili moratoria

Combustibili fossili, scienziati chiedono una moratoria

combustibili fossili moratoriaCome riportavamo qualche giorno fa, sono oltre mille gli impianti a carbone in costruzione in tutto il mondo. Nel 2012, con le tecnologie avanzatissime per prelevare energia dal sole, dal vento, dal mare e persino dalle profondità terrestri, ancora c’è chi utilizza il vecchio ed inquinante carbone per creare energia. Ma le emissioni, ed il fatto che i fossili potrebbero stare per finire, stanno facendo insorgere il mondo scientifico.

carbone 1000 centrali

Carbone, pianificate più di 1000 centrali in tutto il mondo

carbone 1000 centraliSembra che il mondo non abbia capito che la prima causa di inquinamento, con tutto ciò che ne consegue, è l’energia del carbone. Anche se quasi tutti i Paesi del mondo, almeno a parole, affermano di voler puntare sulle rinnovabili, ecco che viene alla luce tutta un’altra verità: si continua a puntare su una tecnologia di 200 anni fa.

Greenpeace assolta, i dati sull’Enel sono conformi a verità

Greenpeace è stata assolta per il ricorso dell’Enel contro la campagna Facciamo luce su Enel, a suo dire diffamatoria. Il giudice non è d’accordo: non è diffamazione, i dati diffusi sono conformi a quanto rivelato dalle ricerche scientifiche effettuate. La campagna di Greenpeace contro le centrali a carbone dell’Enel, dunque, non si fermerà.

energia carbone bolletta

Greenpeace invia 100mila vere bollette Enel per emissioni di CO2

energia carbone bollettaGreenpeace da diverso tempo si batte nel sostenere le fonti rinnovabili contro il carbone e il nucleare. Secondo i dati raccolti dall’associazione ambientalista, chiaramente contestati dall’Enel, il carbone “uccide un italiano al giorno“. Una morte prematura e circa 1 miliardo e 800 milioni di euro di danni all’anno. Come si legge nel rapporto Greenpeace “Enel, il carbone costa un morto al giorno” questi sarebbero i costi reali dell’energia elettrica in Italia. Costi che non si trovano di certo sulla bolletta dei consumi. Per questo l’associazione ha inviato 100mila bollette a 100mila italiani con i veri costi nell’energia per emissioni di CO2.

unicredit finanzia carbone smettere

Unicredit finanzia il carbone? Digli di smettere

unicredit finanzia carbone smettereNonostante in tutto il mondo ormai sia risaputo che le centrali a carbone siano tra le principali cause dei cambiamenti climatici, c’è ancora chi continua ad investire in questa fonte di energia sporca. Sono le banche, senza le quali nessuna impresa può sopravvivere. Ma avendo il coltello dalla parte del manico, proprio le banche potrebbero indirizzare gli investimenti in modo più sostenibile. Peccato che non lo facciano. Per questo la Coal Financing Campaign ha realizzato un video animato molto divertente ma che ci fa anche riflettere su questo aspetto.

Greenpeace contro Facebook, “togliere l’amicizia” al carbone

Nella sua battaglia contro le energie sporche, Greenpeace sposta ora l’attenzione sul carbone, la fonte energetica più inquinante in assoluto. Stavolta a finire sotto la lente d’ingrandimento dell’associazione no-profit è Facebook il social network più famoso del web, accusato di “sporcare” con i suoi server.

In particolare sotto accusa è il nuovo data center di Prineville, in Oregon, grande il doppio rispetto all’attuale, e che è completamente alimentato da una centrale a carbone. La richiesta degli ambientalisti è chiara: fare come fanno altri colossi dell’informatica come ad esempio Google, e cioè passare dalle vecchie centrali inquinanti a quelle più moderne alimentate da fonti rinnovabili. Se non completamente, già una parte del totale dell’energia che serve per far funzionare tutto il sistema sarebbe una grossa mano all’ambiente.

Gli Usa chiedono alla Banca Mondiale di non finanziare più le centrali a carbone

centrale a carbone

Nel tentativo di intensificare le pressioni sui Paesi in via di sviluppo ad assumere ambiziose riduzioni delle emissioni e costringendoli a passare alle fonti energetiche rinnovabili, un importante funzionario degli Stati Uniti ha scritto alla Banca Mondiale per raccomandarla di fermare i finanziamenti per le centrali a carbone nei Paesi in via di sviluppo.

In una lettera scritta alla Banca mondiale, il direttore esecutivo presso il Gruppo della Banca mondiale, Whitney Debevoise, ha spiegato che alcune banche hanno la responsabilità di costruire un quadro di finanziamento che garantisce l’attenuazione delle emissioni di gas a effetto serra e rafforza le economie dei Paesi in via di sviluppo economie contro i cambiamenti climatici.

Stop al carbone 2009 o il conto dell’Ue per l’Italia sarà salato

Stop al carbone 2009. Questo il titolo, che è tutto un programma, del dossier stilato e diffuso da Legambiente, nell’ambito della Settimana amica del clima (13-20 febbraio). Un documento che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inutilità e l’arretratezza, per quanto riguarda il risparmio e l’efficienza energetica, delle centrali a carbone attive sul territorio italiano.

Ma vediamo quali sono i principali argomenti tirati in ballo dalla nota associazione ambientalista contro lo sfruttamento delle centrali a carbone per produrre energia: prima tra tutti, l’ingente quantità di emissioni provocata da questo genere di impianti. Un’immensa mole di CO2 che si riversa nell’atmosfera che, al di là delle conseguenze drammatiche sul riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, rappresenterà anche un conto salato da pagare per l’Italia.