A circa un anno dal sisma che ha devastato parte del Giappone e causato l’incidente nucleare di Fukushima, si contano ancora i danni e si raccolgono (poco o quasi nulla) dei rifiuti. E’ stimato che solo il 5% dei detriti dovuti al sisma siano stati recuperati, inceneriti o smaltiti. A dare la notizia è lo stesso ministro dell’Ambiente giapponese, Goshi Hosono, che chiede un maggior sostegno da parte dei governi locali per arginare il problema.
centrale nucleare Fukushima
Fukushima oggi, la vita e la morte in Giappone dopo il disastro nucleare
Tutto ha avuto inizio l’11 marzo del 2011 quando una violenta scossa di terremoto di magnitudo 8.9 ha fatto tremare le solide fondamenta del Giappone, a torto ritenute incrollabili dal mondo intero che ha assistito contemporaneamente a ben altro crollo, quello della fiducia riposta dai cittadini nipponici nel proprio Governo, poco vigile sull’efficacia dei sistemi di sicurezza previsti per eventi naturali estremi dalle compagnie nucleari, nello specifico la Tepco. Un sisma potente, quello che ha colpito al cuore il Paese del Sol Levante, responsabile di numerosi crolli e morti ma quel che è peggio di un altrettanto e forse ancor più devastante tsunami, tsunami che a sua volta ha mandato in tilt la centrale nucleare di Fukushima, un disastro nucleare di livello 7 che non si vedeva dai tempi di Chernobyl e che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso.
Nucleare Fukushima, indagine Aiea su fusione reattori
A due mesi dal disastro nucleare di Fukushima, avvenuto il giorno 11 marzo 2011, e all’apertura dell’indagine sulla crisi nucleare, la peggiore dal disastro di Chernobyl, promossa dall’Agenzia per la
Nucleare Fukushima, fumo dalla centrale di Daiichi
Mentre il Codacons chiede di indagare sulla societàTepco che gestisce la centrale di Fukushima, coinvolta nel disastro post-terremoto, per i reati di disastro ambientale e per altri reati di pericolo
Centrale Fukushima, fuga di radiazioni letali: è corsa contro il tempo
Occhi del mondo puntati sulla centrale di Fukushima. L’Ente Nucleare USA ha dichiarato che dall’impianto c’è una fuga di radiazioni estremamente forti, potenzialmente letali.
I tecnici giapponesi sono al lavoro incessantemente per cercare di raffreddare i reattori 3 e 4 impiegando ogni risorsa a disposizione, dal cannone che spara acqua agli elicotteri militari.
E’ forte in queste ore la collaborazione tra gli Stati Uniti ed il Giappone: Obama, in una telefonata con il premier nipponico Naoto Kan, ha promesso ogni forma di aiuto possibile da parte degli USA, a partire dall’invio di altri esperti nucleari nel Paese.
Estrema preoccupazione di Cina e Russia sugli sviluppi della crisi atomica giapponese. La Cina ha chiesto al Giappone notizie precise e opportune sull’emergenza nelle centrali nucleari.
Centrale nucleare Fukushima, gli scenari della contaminazione
Ne parla all’Ansa il professor Mauro Liberatore, esperto di medicina nucleare dell’Università La Sapienza di Roma, dei rischi di una contaminazione da fuga radioattiva per gli abitanti nell’area della centrale di Fukushima e zone limitrofe.
Liberatore spiega che in questi casi sono tre gli elementi determinanti: lo Iodio 131 (I-131), il Cesio 137 (Cs-137), e lo Stronzio 90 (Sr-90).
A dosi elevate possono scatenare l’insorgenza di tumori, maggiore è la dose di radiazioni assorbita, più alto è il rischio. In molti si saranno chiesti perché alla fetta di popolazione potenzialmente a rischio siano state distribuite pillole di iodio. A questa domanda risponde il professor Paolo Vitti, dell’Istituto di Medicina Nucleare di Pisa:
La contaminazione da radiazioni avviene principalmente in due modi, per irradiazione diretta o per ingestione di cibi contaminati. Le pillole di iodio stabile servono a saturare la tiroide impedendo che venga contaminata dallo iodio instabile che danneggia la cellula a livello di DNA facilitando così l’insorgenza di tumori.