Parma, ideato un nuovo processo per la produzione di celle solari low cost

L’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo, l’Imem-Cnr di Parma, ha annunciato di aver ideato un nuovo processo di produzione di celle solari low cost, celle a base di indio, gallio e seleniuro di rame, utilizzabili entro substrati integrabili negli edifici. La ricerca riguardante il progetto dell’Imem-Cnr è stata di recente pubblicata sulla prestigiosa rivista Applied Physics Letters, e si è guadagnata il supporto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico italiano entro il quadro del programma Industria 2015.

Solare, arriva il casco che produce elettricità

Produrre elettricità semplicemente girando in moto. Impossibile? A fine anno non lo sarà più. E’ stato infatti annunciato il casco solare, realizzato dall’Istituto Fraunhofer, il quale permetterà di ricaricare i piccoli gadget elettronici come lettori mp3 o cellulari, semplicemente collegandoli al casco. Ormai tutto ha celle solari, tanto che l’idea generale è di far diventare una sorta di centrale fotovoltaica tutto ciò che viene esposto al sole. Dopo l’invenzione di tegole solari, pannelli solari per tetti, barche e persino aerei e auto solari, ora è arrivato il momento delle moto. E siccome lo spazio su uno scooter è limitato, si è pensato bene di installare i pannelli direttamente sul casco.

Pannelli solari ultraleggeri da “dipingere” su tetti e finestre

Pannelli solari ultraleggeri da dipingere o stampare in base alle diverse esigenze. Arriva dall’Australia, nell’ambito dei progressi delle nanotecnologie applicate all’industria solare, la notizia della messa a punto di nuovi dispositivi installabili sulla superficie degli edifici, realizzati grazie all’impiego di celle solari minuscole. Minuscole è dir poco: pensate che, dalle prime indiscrezioni che trapelano, si tratta di componenti talmente ridotte nelle dimensioni da riuscire a rimanere sospese all’interno di un liquido. A progettare i pannelli, come anticipavamo, un’équipe di ricercatori australiani, afferente all’Università di Melbourne, coordinata da Brandon MacDonald e finanziata dal Csiro, un ente nazionale di ricerca.

Solare, una nuova tecnologia triplicherebbe l’efficienza dei pannelli

L’energia solare potrebbe fornire, già oggi, un’alternativa ai combustibili fossili, ma l’elevato costo delle celle solari e la loro scarsa efficienza sono stati i principali ostacoli alla loro diffusione. I ricercatori di Stanford hanno scoperto che l’aggiunta di un singolo strato di molecole organiche su una cella solare può aumentare la propria efficienza di tre volte, con la possibiiltà anche di renderla meno costosa rispetto ad oggi. I loro risultati sono stati pubblicati su ACS Nano.

Il docente di Ingegneria Chimica Stacey Bent, ha deciso di dedicarsi ad un nuovo tipo di tecnologia solare due anni fa. Ha così prodotto delle celle solari che utilizzano minuscole particelle di semiconduttori, chiamati “punti quantici”, che le rendono più economiche da produrre rispetto a quelle tradizionali, in quanto possono essere realizzate con semplici reazioni chimiche.

Gli occhi delle falene ispirano le celle solari del futuro

Gli occhi delle falene, che permettono loro di vedere bene di notte, sono anche coperti con un rivestimento idrorepellente e antiriflesso che li rendono tra le superfici meno riflettenti in natura. Questo le aiuta a nascondersi dai predatori nel buio, ma può aiutare anche l’industria del solare a svilupparsi. Per imitare la microstruttura dell’occhio della falena, un team di ricercatori giapponesi ha creato una nuova pellicola, adatta per la produzione di massa, per la copertura di celle solari che possono ridurre la quantità di luce riflessa e aiutare così a catturare più energia dal sole.

In un documento pubblicato su Energy Express, il team descrive come questa pellicola migliora le prestazioni dei moduli fotovoltaici negli esperimenti di laboratorio e sul campo. Essi calcolano che il nuovo prodotto anti-riflesso possa migliorare le prestazioni delle celle solari distribuite su vaste aree in tutto il mondo.

Auto solare più veloce del mondo in Australia

Oggi in Australia si è battuto un nuovo record: un’auto solare ha raggiunto nella prova cronometro gli 88 chilometri l’ora, battendo il precedente record di quasi 10 km e di una velocità di 79 km orari e aggiudicandosi il primato dell’auto solare più veloce del mondo.

L’auto ad energia pulita ha pressappoco la potenza di un tostapane ma da oggi è il veicolo ecologico più veloce al mondo. Il progetto dell’auto solare, la Solar Racer Sunswift IV, anche conosciuta come la IVy è stata ideato e realizzato da studenti e docenti dell’Università del Nuovo Galles del Sud. Anche la precedente auto più veloce del mondo era stata progettata da un’equipe di studiosi di origine australiana.

Collaudato il generatore di energia eolica portatile

generatore energia eolica portatile

L’energia eolica portatile rappresenta nel complesso un fallimento nel mercato dei gadget elettronici. Sono stati davvero in pochi i “vincitori” a fare un prodotto convincente, come l’HYmini, che consiste in delle turbine eoliche talmente piccole, ma funzionanti, da poter essere trasportate ovunque. Esse però solo una buona idea se sei un ciclista e se desideri mantenere il tuo iPod acceso durante i lunghi viaggi.

E anche in quel caso, un caricabatterie classico potrebbe risultare la scelta migliore. Eppure, le idee per le unità portatili di energia eolica continuano a venire fuori, e chissà che per una volta non abbiamo imbroccato quella giusta.

Due invenzioni canadesi renderanno il solare più efficiente e meno costoso

celle solari

Grazie a due tecnologie messe a punto dal professor Benoît Marsan e dal suo team alla Université du Québec à Montréal (UQAM), Dipartimento di Chimica, il futuro scientifico e commerciale delle celle solari potrebbe essere totalmente rivoluzionato. Il professor Marsan ha messo a punto le soluzioni per due problemi che, negli ultimi venti anni, hanno ostacolato lo sviluppo di celle solari efficienti e accessibili a tutti. I suoi risultati sono stati pubblicati in due riviste scientifiche, il Journal of American Chemical Society (OCCAR) e Nature Chemistry.

La prima soluzione riguarda il potenziale non sfruttato dell’energia solare. La Terra riceve più energia solare in un’ora di quanto tutto il pianeta attualmente consuma in un anno. Purtroppo, nonostante questo enorme potenziale, l’energia solare è poco sfruttata. L’energia elettrica prodotta dalle celle solari convenzionali, composte da materiali semiconduttori come il silicio, è di 5 o 6 volte più costosa rispetto alle fonti energetiche tradizionali, come i combustibili fossili o l’energia idroelettrica. Nel corso degli anni, numerosi gruppi di ricerca hanno tentato di sviluppare una cella solare che sarebbe sia efficiente in termini di energia che poco costosa da produrre.

Celle solari a base di silicio per catturare meglio la luce del sole

celle solari silicioLe celle solari a base di silicio potrebbero rappresentare un punto di svolta per l’espansione su vasta scala della tecnologia solare, anche se finora la promessa supera di gran lunga quella che è la realtà. Anche se il fotovoltaico al silicio è infatti disponibile per convertire la luce solare in energia elettrica, il costo di questa energia solare è proibitivo per l’utilizzo su vasta scala.

I ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), tuttavia, stanno sviluppando un nuovo approccio che potrebbe ridurre notevolmente questi costi. La chiave del loro successo sta nella scoperta di un modo migliore per intrappolare la luce del sole.

Abbelliamo gli impianti eolici e solari con le palme

palma solare-eolica

Le torri-cellulare travestite da alberi di rado riescono ad ingannare qualcuno. Ma per quanto riguarda le torri solari travestite da palme, il trucco sembra aver funzionato meglio. Si tratta di alberi a forma di palma, all’esterno, i quali in realtà generano energia pulita e hanno delle vere e proprie turbine, che possono essere installate anche nel vostro giardino.

Questo disegno di Matthew Seibert potrebbe far ricredere anche i più scettici quelli che considerano i nuovi metodi per accumulare l’energia solare per i singoli quartieri o casa per casa, oggetti costosi, ingombranti, brutti e poco affidabili.

Inventato inchiostro solare che ridurrà del 90% il costo degli impianti solari

inchiostro solare

Le celle solari potrebbero presto essere prodotte più a buon mercato con “inchiostri” a nanoparticelle che permettono di essere stampate come un giornale o un dipinto sulle facciate di edifici o sui tetti per assorbire la luce del sole producendo elettricità. Brian Korgel, ingegnere chimico dell’Università del Texas a Austin, spera di ridurre i costi fino ad un decimo del loro prezzo corrente sostituendo il processo di produzione standard per le celle solari (deposizione in fase di gas in una camera a vuoto, che richiede alte temperature ed è relativamente costosa).

Questo è in sostanza ciò che è necessario per rendere la tecnologia delle celle solari e fotovoltaiche ampiamente adottate. Il sole fornisce una risorsa pressoché illimitata di energia, ma la tecnologia esistente per la raccolta dell’energia solare è proibitiva e non può competere con i combustibili fossili

ha spiegato il ricercatore. Negli ultimi due anni, Korgel e il suo team hanno lavorato su questa soluzione a basso costo dei nanomateriali per il fotovoltaico. Korgel sta collaborando con i docenti Al Bard e Paul Barbara, entrambi del Dipartimento di Chimica e Biochimica, e il professor Ananth Dodabalapur dell’Electrical and Computer Engineering Department. Essi hanno di recente pubblicato la loro idea sul Journal of the American Chemical Society.

Perché le energie rinnovabili dovrebbero farci uscire dalla recessione?

Il Nikkei Business Publications ha recentemente annunciato i risultati di un sondaggio condotto in Giappone effettuato su 1.300 ingegneri del settore manifatturiero, l’attuale leader, se così si può definire, della recessione globale. Essi sono stati invitati a rispondere a difficile domande circa l’impatto della recessione e le misure per farvi fronte.

Sorprendentemente (non tanto per noi ma per la classe dirigente odierna) uno schiacciante numero, la maggioranza di essi, pensa che le celle solari, elettriche, a combustibile, i veicoli ibridi e l’energia eolica potrebbero fornire le scoperte di cui abbiamo bisogno per uscire dalla crisi. I risultati hanno mostrato una forte fiducia degli ingegneri di progettazione e di fabbricazione del Giappone della solida infrastruttura industriale e tecnologica di alto livello, la Nikkei:

La chiave per rompere l’andamento della recessione è lo sviluppo di celle solari, veicoli elettrici, e settore agricolo/alimentare, in ordine decrescente.

Idrogeno spray per i pannelli solari del futuro

La nuova frontiera nel campo dell’energia solare è l’idrogeno spray. Una novità che permetterà di rendere il mercato dei pannelli solari più competitivo, economico ed efficiente. E’ quanto messo a punto da un progetto che ha visto coinvolti i ricercatori dell’Australian National University (Anu), gli esperti della Spark Solar Australia nonchè l’azienda finlandese Braggone Oy.

L’idea alla base di quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione nel settore solare è quella di utilizzare un componente fluido, da spruzzare sui pannelli, che essendo molto economico, tenda anche ad abbassare il costo degli impianti e dunque ad incrementarne le vendite su larga scala. Nonchè a diminuire l’inquinamento ambientale e le emissioni, aggiungiamo noi. Per non parlare dei tagli sulla bolletta.

PTB1: il micro-conduttore che alimenterà i futuri apparecchi elettronici

L’azienda americana Solarmer Energy Inc. sta sviluppando delle celle solari di plastica finalizzate ad alimentare apparecchi elettronici portatili che incorporano la tecnologia inventata nell’Università di Chicago qualche mese fa. La società, dichiara Dina Lozofsky, vice Presidente del gruppo di cui fa parte la Solarmer, è sulla buona strada per completare un prototipo commerciale entro quest’anno.

Si tratta di una cella che misura otto pollici quadrati (50 centimetri quadrati), capace di raggiungere l’8% di efficienza e di avere una durata di almeno tre anni. Secondo la Lozofsky, questo 8% non deve spaventare e sembrare un dato troppo basso, dato che ovunque in questo campo non si riesce a superare la soglia del 5-6% di efficienza.