Di solito, nel modo di pensare tutto italiano, quando pensiamo ad una casa prefabbricata pensiamo ad un edificio di scarsa qualità, costruito in fretta e furia per risolvere un’emergenza, come accade dopo un terremoto. Alle volte si arriva persino a paragonare una casa prefabbricata con un container. In realtà non è nulla di tutto questo, ed esistono delle nuove tecniche di costruzione di case prefabbricate che garantiscono, nel prodotto finito, una qualità anche migliore rispetto alle case tradizionali.
Casa Passiva
Casa passiva, costi e vantaggi
La casa passiva è un’abitazione che non ha bisogno di riscaldamento “attivo” (o ne ha bisogno solo in piccola parte) che riguarda la combustione di gas, legna, o ricorso all’elettricità, ma mantiene il benessere termico grazie all’esposizione al sole, alle fonti rinnovabili e all’isolamento termico. Ma quanto ci costa? Lo vedremo dopo il salto.
Casa passiva: quali impianti di riscaldamento usare?
Una casa passiva, per definizione, non ha bisogno di impianti di riscaldamento o raffreddamento in quanto, per ottenere il certificato di Passivhaus, deve garantire il benessere termico senza alcun tipo di impianto esterno. Eppure delle volte alcuni sistemi “tradizionali” sono ammessi, anche se in proporzioni ridotte. Teoricamente l’unico sistema di riscaldamento che si può usare in una casa passiva è un impianto ad energia rinnovabile, ma come vedremo, non sempre è così.
La storia della casa passiva
Il termine “casa passiva” deriva dal termine tedesco Passivhaus, che in modo molto simile all’inglese (Passive House) ha praticamente significato identico all’italiano. Questo termine è stato coniato come antitesi dell’abitazione convenzionale, detta casa attiva, in quanto una casa tradizionale attivamente produce riscaldamento o raffreddamento tramite sistemi elettrici come le stufe, ventilatori o caldaie, o sistemi a combustione come i camini, stufe a legna, ecc.. La casa passiva invece non produce riscaldamento con metodi convenzionali perché garantisce un benessere termico che permette di farne a meno.
I requisiti delle case passive
Quali requisiti deve avere una casa per essere considerata passiva? Cerchiamo di capirlo insieme oggi rivolgendoci a chi con questi requisiti ha a che fare tutti i i giorni, gli addetti ai lavori di casepassive.it, un’istituzione senza scopo di lucro che ha come unico obiettivo quello di diffondere la conoscenza sulla casa passiva. Secondo quanto riportato sul loro sito, una casa passiva deve seguire i parametri che sono stati stabiliti dal Passivhaus Institut PHI di Darmstadt, in Germania.
MADE Expo 2011: BLM Domus presenta la sua casa passiva
MADE Expo 2011 è la fiera internazionale dedicata all’edilizia e all’architettura che si terrà a Rho, alle porte di Milano, dal 5 all’8 ottobre prossimi. Per avere un’idea di quello che ci attende all’esposizione, l’azienda BLM Domus ci ha illustrato alcune anticipazioni della sua partecipazione. In particolare ha spiegato i requisiti di una casa passiva, fiore all’occhiello della loro produzione, e le loro tecniche di successo.
Incentivi edifici energia zero: Bando in Piemonte
Nella Regione Piemonte arrivano i contributi a fondo perduto per la realizzazione di edifici ad altissima prestazione energetica, ovverosia ad energia quasi zero. L’Amministrazione regionale, a seguito dell’emanazione di un Bando, infatti, concederà incentivi, sotto forma di contributi in conto capitale, a copertura di un quarto dei costi ammissibili; in particolare, gli edifici ad energia quasi zero dovranno utilizzare energia che in prevalenza dovrà essere prodotta con le fonti rinnovabili.
Bioedilizia, una villa dal cuore di pietra sotto il sole cocente del Messico
Cari amici di Ecologiae proseguiamo il nostro lungo viaggio alla ricerca della casa dei sogni, un rifugio non necessariamente spartano come la tana dell’hobbit né tanto meno mutante come la casa ufo Solaleya, anche se al momento confesso resta la mia preferita a pari merito con l’italianissima quanto originale Kasa Uovo.
Oggi abiteremo virtualmente una villa dal cuore di pietra e dalle membra in legno: Villa Taribini, progettata dallo studio Sanzpont Arquitectura con sedi a Barcellona e a Cancùn, e situata a Playa del Carmen, cittadina del Messico. Un angolo di paradiso adibito ad abitazione privata, perfettamente integrato nel territorio, costruito con materiali locali, tenendo conto dell’impatto sulla flora, ridotto al minimo, e dei parametri basilari di una bioedilizia che si rispetti come l’efficienza energetica, la ventilazione naturale, gli standard della passivhaus.
Casa passiva
Casa passiva
Il termine deriva dal tedesco passivhaus (in inglese passive house) e designa un’abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento “convenzionale” (caldaia, termosifone etc). Il concetto di casa passiva nasce nel maggio del 1998 dalla collaborazione tra Bo Adamson della svedese Lund University, e il tedesco Dott. Wolfgang Feist. Una serie di finanziamenti stanziati dal land tedesco di Hessen hanno permesso che il concetto venisse poi sviluppato.
Una casa si può definire passiva quando la somma degli apporti passivi di calore derivanti dall’irraggiamento solare ed il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono tali da bilanciare le perdite di calore dall’involucro durante la stagione invernale. La casa passiva basa il suo funzionamento su di una eccellente protezione del calore prodotto all’interno dell’edificio (che viene recuperato), sull’isolamento dell’involucro dell’edificio (coibentazione), sullo sfruttamento altamente efficiente dell’energia e su una sistematica aerazione. In tal modo il fabbisogno di riscaldamento dell’abitazione si abbassa drasticamente di 15 kWh/m2a o 1,5 l itri di combustibile/m2a o persino meno.
Quel tronco di casa, succede ad Amsterdam
Se venite assaliti dall’impulso irrefrenabile di abbracciare un albero ogni volta che vi recate in un parco piuttosto che in un bosco, allora la casa progettata dalla FARO Architecten, Woonhuis Weijnen 2.0, è decisamente quello che fa per voi. Siamo ad Amsterdam e quella che stiamo per presentarvi è un’abitazione che coniuga ai parametri chiave della bioedilizia un design accattivante.
Una casa carbon neutral, passiva, con una riduzione di CO2 pari al 100%, dagli interni caldi ed accoglienti. Un ambiente aperto e arioso, in cui vivere abbracciati dalle atmosfere calde dei rivestimenti in legno. Il soppalco è sorretto da un tronco d’albero, i muri sono isolati termicamente grazie ad un intonaco in argilla e la presenza di una grande caldaia garantisce 2 m3 di acqua ed un grande accumulo di energia.
Una scuola emissioni zero, succede a Parigi
Il rientro a scuola, per gli alunni di un istituto di Pantin, alle porte di Parigi, sarà allietato da una verde novità: gli studenti si ritroveranno infatti davanti ad un edificio nuovo di zecca, realizzato in chiave ecosostenibile. L’inizio del nuovo anno scolastico coinciderà infatti con l’inaugurazione di quella che è a tutti gli effetti una scuola ad energia passiva.
Abbiamo parlato spesso di casa passiva/casa attiva e di quale, a conti fatti, sia più conveniente. In breve, con passiva si intende che la costruzione, nei suoi consumi, sfrutta energia passiva e chiude il bilancio energetico quasi in pareggio, in pareggio o in positivo, ossia genera più energia, grazie agli impianti di produzione interni, di quanta non ne consumi. Al contrario di quanto si è portati a credere un edificio passivo non è molto più costoso nelle spese di realizzazione. Prendiamo proprio questa scuola: è venuta a costare 14 milioni di euro, il 25% in più di una scuola normale. Tuttavia si stima che, entro 15-20 anni, il risparmio energetico permetterà di ammortizzare la differenza.
Passivhaus: cos’è e come fare per averla
Nel mondo Occidentale gli edifici storici sono in grave pericolo: l’efficienza energetica dei cosiddetti “antichi” è solo una favoletta, quando in realtà, la maggior parte degli edifici possono essere isolati, chiusi e portati fino ad un livello molto più alto di efficienza, sfruttando anche quei concetti architettonici di una volta, che oggi per la fretta di costruire interi palazzi in una notte, non si osservano più.
Ecco perché questa casa a schiera vittoriana a ovest di Londra è così interessante, i costruttori non solo stanno facendo una ristrutturazione, ma la stanno rifacendo in stile “Passivhaus“, o meglio, casa passiva. Lo standard Passivhaus è difficile da incontrare oggi (si spera non lo sia più tra qualche anno), ma richiede tantissimo isolamento, infiltrazioni d’aria molto basse e una forma compatta. Le vecchie case spesso soddisfano quasi tutti questi requisiti, tranne che il solito punto dolente delle fughe d’aria.
Risparmiare sul riscaldamento senza morire di freddo si può
Gli sprechi quotidiani non provengono solo da luce o acqua, ma soprattutto dal riscaldamento degli appartamenti. Circa il 75% del calore delle case viene disperso attraverso il tetto e i