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Ecologia, biocarburante dal whisky scozzese

biocarburanteUn gruppo di ricercatori dell’Università Napier di Edimburgo ha brevettato un biocarburante di nuova generazione ottenuto con gli scarti della produzione del whisky. Grazie all’accordo con una grande distilleria del Perthshire, tra pochi mesi si potranno vedere in circolazione auto alimentate da…whisky.

Mobilità sostenibile, Venezia inaugura i biovaporetti

Chi ha detto che la mobilità sostenibile riguarda solo il trasporto su strada? Nella città di Venezia anche si pensa all’ambiente e a ridurre l’inquinamento, ma con i biovaporetti che attraversano la Laguna.

I vaporetti ecologici sono alimentati con carburanti vegetali a semi di girasole, prodotti dalla colza, dal mais. Finora il biovaporetto è solo un prototipo di mezzo di trasporto bio ideato dal Settore Bioenergie e Cambiamento Climatico del gruppo Veneto Agricoltura.

Biocarburanti e OGM, impossibile senza

La crescente necessità di energia e l’aumento del costo del petrolio riportano l’attenzione sulle fonti rinnovabili e sui biocarburanti.

La scelta dell’uso di carburanti ecologici è dovuta in parte anche alle politiche ambientali e alle necessità di abbattere le emissioni inquinanti, oggi serio problema per l’ecologia e gli ecosistemi. Ma siamo davvero pronti alla svolta biocarburanti?

Biogas dalla birra, accade in Inghilterra

Una cittadina inglese della contea di Suffolk nell’Inghilterra orientale, da alcuni anni produce biogas con gli scarti di lavorazione della birra.
L’energia prodotta dalla raffinazione della bevanda ambrata riscalda circa 235 case di Southwold. La fabbrica di birra della contea inglese, la brasserie Adnams, sta investendo molto sul biogas, ottenuto attraverso il processo di digestione anaerobica.

La società ha dato vita al progetto Adnams Bio Energy, in collaborazione con il gruppo British Gas, e nel futuro spera di poter alimentare con il carburante ecologico anche i camion per il trasporto della birra. Oltre agli scarti di raffinazione della birra la società inglese produce il biogas con gli scarti alimentari provenienti da sette supermercati locali e altre produzioni alimentari della contea. Anche perché ci vogliono circa 600 pinte di birra per produrre biogas sufficiente a scaldare un’abitazione per tutto il giorno e la sola digestione anaerobica della birra non sarebbe sufficiente a riscaldare tutte le famiglie di Southwold.

A luglio partirà la Mini centrale idroelettrica dell’Environment park a Torino

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Inizierà a funzionare da luglio 2008 la Mini centrale idroelettrica installata all’interno dell’Environment Park della città di Torino. L’impianto idroelettrico per produrre energia sfrutta le acque del Canale Meana, che compiendo un salto di circa 5,5 metri, faranno girare la turbina, di tipo Kaplan, nella centrale per produrre l’energia. Si stima che ogni anno verrà prodotta energia pari a 3.800.000 kWh.

La struttura della centrale, per ridurre l’impatto sul paesaggio circostante, è rivestita all’esterno con delle lamelle di legno. Creata, inoltre, intorno alla turbina, una zona vetrata dalla quale i visitatori potranno osservare e comprendere le varie fasi della produzione di energia. L’impianto idroelettrico verrà utilizzato sia di giorno che di notte.

D’ora in poi l’etanolo ce lo facciamo in casa

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Preoccupati del prezzo dei carburanti? Disperati perchè avete acquistato un’auto ad etanolo (o volete acquistarla), ma non sapete dove fare il pieno? State tranquilli, adesso dagli Stati Uniti arriva il carburante ecologico fatto in casa.

Si chiama MicroFueler ed è un macchinario in grado di trasformare lieviti e zuccheri in etanolo adatto al funzionamento del motore di un’automobile. E l’aspetto positivo è che non costa neanche tanto, solo 10 mila dollari (poco più di 6.000 euro), ed è simile ad una pompa di benzina in miniatura.

Scopriamone di più sul bioetanolo

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Il bioetanolo è un etanolo prodotto tramite un processo di fermentazione delle biomasse. Per chiarire meglio questa definizione, è opportuno specificare che il termine etanolo indica l’alcool, mentre per biomasse si intendono i prodotti agricoli che contengono molti glucidi (zuccheri), quali ad esempio i cereali, gli amidacei, le piante da zucchero e le vinacce.

Si può ricavare dalla canna da zucchero (il Brasile detiene il primato con 6 mila litri per ettaro coltivato); dal tronco delle piante (solitamente l’abete rosso) estraendo il glucosio e ottenendo poi per via fermentativa l’etanolo; dalla cellulosa trasformandola, grazie all’azione di funghi e batteri, in glucosio, e fermentando poi gli zuccheri con microbi e lieviti.