Inquinamento: tutte le emissioni settore per settore

Inquinamento: emissioni di gas serra, tra cui CO2, metano, protossido di azoto e gas fluorurati, responsabili dei cambiamenti climatici. Questi gas sono rilasciati da molti tipi diversi di attività. Non solo la combustione di fossili (in particolar modo petrolio e carbone), ma anche dall’agricoltura, la deforestazione e alcuni processi industriali. Per questo non sempre è corretto affermare che per abbattere le emissioni bisogna ridurre solo l’inquinamento proveniente dalla combustione.

Le emissioni globali possono essere assegnate ad ogni attività umana in vari modi. Una delle analisi più precise è quella pubblicata dal World Resources Institute (WRI), organismo del Pannello sui Cambiamenti Climatici dell’Onu, il quale ha calcolato le emissioni mondiali totali a partire dal 2005, suddividendole per settori. Dopo il salto vediamo ogni settore quanto inquina.

Dalla Spagna arriva il giardino verticale che assorbe l’inquinamento

giardino verticale ceracasa

Per chi vuole trasformare il muro del suo palazzo in un giardino verticale, la società spagnola Ceracasa, che si occupa di piastrelle di ceramica, ha messo a punto un sistema modulare super-duo che ha una doppia funzione: si chiama Lifewall (nessuna relazione con il maxi-schermo di Panasonic), ed è una piastrella progettata per supportare una varietà di piante irrigate a goccia, la quale lavora in collaborazione con Bionictile, un’altra piastrella che assorbe l’inquinamento dell’aria e lo converte in concime per le piante del Lifewall.

Creato dall’architetto Emilio Llobat, in collaborazione con gli architetti Maqla, Azahar Energia e Ceracasa, le piastrelle della grandezza di un metro quadrato sono destinate ad essere organizzate in vari modelli dai progettisti per creare un muro vegetale che funziona in simbiosi. Disponibile nei colori bianco, avorio, tabacco, e grigio, il gres porcellanato Bionictile lavora per assorbire gli inquinanti di ossido di azoto presenti nell’aria. Usando i raggi UV del sole e l’umidità, questo materiale speciale brevettato Bionictile, insieme con la componente di polvere di vetro, trasforma le particelle nocive di NOx in concimi azotati, i quali possono essere utilizzati dalle piante che mantengono insieme le “tessere” del Lifewall. Inoltre, le piastrelle Lifewall possono agire anche come assorbitore di carbonio.

Ridurre le emissioni di gas serra tramite incendi controllati

co2 incendiChi lo ha detto che il fuoco deve essere necessariamente un nemico per l’ambiente? Un recente studio ha scoperto infatti che gli incendi controllati sono utili a ridurre le emissioni di carbonio.

Per incendi controllati si intendono quelli utilizzati dai forestali per ridurre il sottobosco e proteggere in tal modo gli alberi più grandi. In questo tipo di incendio il rilascio delle emissioni di biossido di carbonio è risultato notevolmente inferiore rispetto ad incendi incontrollati delle stesse dimensioni.

Non solo CO2, nei trattati internazionali si sottovalutano gli effetti di altri agenti inquinanti

inquinamento treno

Come se ottenere un trattato globale sul clima non fosse già abbastanza difficile, Stacy Jackson, ricercatore della University of California di Berkeley, dice che dobbiamo cominciare a pianificare il futuro per un vertice che affronti specificamente a breve e medio termine le componenti del riscaldamento globale che fino ad ora sono state un po’ “tralasciate” come la fuliggine, l’ozono, e il metano.

Dal momento che queste sostanze provocano fino a metà del riscaldamento osservato nel periodo di tempo in cui permangono nell’atmosfera (dalle poche settimane della fuliggine, a qualche decennio per il metano), sarebbe prudente effettuare un’azione forte per mitigare i loro effetti, e non solo quelli della CO2 e di poche altre sostanze inquinanti prese in esame.

Il limite all’inquinamento è 350 ppm. Al di sopra di esso sarà una catastrofe

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350 è il numero più importante del pianeta. Il che è strano, perché fino a circa 22 mesi fa non si sapeva neppure a che importasse. Ma quando, nel dicembre del 2007, l’ingegnere NASA Jim Hansen lo ha presentato presso l’American Geophysical Union Meeting di San Francisco, tutti hanno pensato a quello che voleva dire è che avevamo appena attraversato un estate in cui il ghiaccio si stava sciogliendo in modo molto rapido nell’Artico, e che i ricercatori stanno segnalando “in anticipo” variazioni di decine di altri grandi ghiacciai della terra, i quali porteranno all’acidificazione degli oceani e altre conseguenze.

In combinazione con le risme di paleo-dati climatici, la sua squadra credeva di avere informazioni sufficienti per elaborare finalmente una linea rossa per il pianeta: quando le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica fossero diventate superiori a 350 ppm, hanno detto, il riscaldamento globale sarebbe diventato pericolosamente fuori controllo. In realtà, oltre i 350 ppm non si potrebbe avere un pianeta

simile a quello in cui la civiltà si è sviluppata e nel quale la vita sulla Terra si è adattata.

Scioglimento del permafrost, l’ultima bomba per il riscaldamento climatico rischia di scoppiare

permafrost

Il terreno del Nord Slope dell’Alaska non è calpestabile, e così Andrew Jacobson ha ancora difficoltà ad effettuare escursioni lungo la tundra spugnosa, che è piena di rocce e maschera le moltitudini di zanzare. Jacobson, un professore di scienze della terra e planetarie della Northwestern University, ha estratto campioni del suolo e delle acque in cerca di indizi di uno dei più grandi rischi per il riscaldamento globale: lo scioglimento del permafrost.

Il permafrost, o terreno congelato, copre circa il 20-25% della superficie terrestre nell’emisfero settentrionale, ed è stimato che contenga fino a 1600 gigatonnellate di carbonio, principalmente sotto forma di materia organica (un gigatone è equivalente ad un miliardo di tonnellate). In confronto, l’atmosfera contiene oggi circa 825 gigatonnellate di biossido di carbonio, circa la metà.

Inventato l’albero sintetico che cattura la CO2

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Gli scienziati negli Stati Uniti stanno sviluppando un “albero sintetico” in grado di raccogliere circa 1.000 volte più velocemente il carbonio dall’aria rispetto a quelli reali. Quando il vento soffia sulle foglie di plastica, il carbonio rimane intrappolato in una camera, compresso e stoccato in un liquido di biossido di carbonio.

La tecnologia è simile a quella utilizzata per la cattura del carbonio nelle centrali termoelettriche a carbone, ma la differenza è che l’albero sintetico cattura carbonio in qualsiasi momento, ovunque. Spiega il professor Klaus Lackner, professore presso il Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e la Terra alla Columbia University:

La metà delle tue emissioni provengono da piccole e ben distribuite fonti, dove il recupero è impossibile o impraticabile. Il nostro obiettivo è recuperarle specialmente per la benzina delle auto o degli aerei.

Erbacce tra le principali cause del riscaldamento globale

Lewis Ziska, un ecologista del Servizio di ricerca del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, è convinto che la causa del riscaldamento globale siano le erbacce, o erbe infestanti, che dalle simulazioni del campus di Beltsville, aumenterebbero la quantità di carbonio con l’aumentare della loro presenza.

In pratica la ricerca dell’Università americana ha compreso come la frequenza di crescita delle erbacce negli ultimi 30-40 anni, abbia comportato un aumento della presenza del carbonio nella loro zona. E l’aumento del carbonio significa anche maggior riscaldamento globale. Lo scienziato ha ipotizzato che l’umanità, se non porrà rimedio a questo grave problema, si ritroverà come il suo giardino, in cui ha in un certo senso “allevato” le erbacce, rendendolo inutilizzabile, perchè esse non permettono la vita di nessun altra specie lì intorno.

Czeers Mk1: la prima speedboat di lusso ad energia solare

La sostenibilità ambientale e il risparmio energetico entrano nel mondo del lusso. Il caro-petrolio si ripercuote, infatti, anche sul mercato delle imbarcazioni e spinge l’industria del settore a trovare nuove soluzioni. Nasce, così, la prima speedboat ad energia solare: il Czeers Mk1.

Il motoscafo da corsa, il cui prototipo è stato presentato all’ultimo salone Millionaire ad Amsterdam, è stato realizzato dall’olandese Ceerz in base ad un progetto ideato da alcuni studenti della Delft Technical University Solarboat in Olanda.

La Cina in testa alla classifica dei Paesi con più emissioni di biossido di carbonio

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Visione notturna della Terra: i Paesi illuminati sono quelli industrializzati e maggiormente inquinanti

Per qualche tempo lo scomodo primato di Paese con più emissioni è stato “conteso” tra Stati Uniti e Cina, ma ora è ufficiale che ad occupare il primo posto è lo Stato orientale.
I dati sulla quantità di biossido di carbonio emanato dai vari Paesi sono stati raccolti da un’analisi promossa dal governo olandese.

Nel rapporto si legge che la Cina ha evidentemente superato gli USA, aumentando le emissioni di anidride carbonica dell’8% nel solo 2007.
Questo incremento ci sembra inaccettabile: è così che in Cina si lavora alla riduzione del riscaldamento globale?
Se diminuire le emissioni costa troppo in termini economici e di impegno ecologico, sarebbe sufficiente e sensato se almeno non si peggiorasse l’attuale situazione.

Sconvolgimenti globali a causa delle emissioni di CO2

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Una ricerca finanziata dall’UE ha rivelato che con l’aumento delle emissioni di CO2 il suolo delle foreste tropicali potrebbe rilasciare nell’atmosfera una quantità maggiore del carbonio da esso immagazzinato.

Tali sconvolgimenti nell’equilibrio del carbonio potrebbero rivelarsi particolarmente importanti ai tropici, poiché le foreste tropicali custodiscono quasi il 30% del carbonio globale del suolo, il che le rende una componente essenziale del ciclo globale del carbonio

aggiungono i ricercatori.

Come si spiega questo paradosso? La causa principale si trova nella lettiera.

Poiché la caduta di lettiera rappresenta un importante flusso di carbonio dalla vegetazione verso il suolo, le variazioni nell’apporto di lettiera avranno probabilmente conseguenze di vasta portata per la dinamica del carbonio del terreno. Esistono importanti legami fra i processi che avvengono sopra e sotto la superficie del suolo e occorre comprendere tali legami per poter valutare l’impatto del cambiamento globale e dei turbamenti provocati dall’uomo sugli ecosistemi naturali

spiegano i ricercatori dell’Università di Cambridge del Regno Unito e dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama nel loro articolo pubblicato sulla rivista PLoS One.

La fuliggine responsabile di danni alla salute e dei mutamenti climatici

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Mentre tutti parlano di anidride carbonica, o CO2, come responsabile del cambiamento climatico globale in corso, ci potrebbe essere un altro importante responsabile di questo fenomeno che, fino ad ora, è stato fortemente sottovalutato. Si tratta della fuliggine, le cui particelle di carbonio incombuste in realtà danneggiano l’ambiente più di quanto pensato.Uno studio climatico svolto dalla NASA ha mostrato come grandi quantità di fuliggine e di altri inquinanti potrebbero la causa delle variazioni di precipitazioni e temperatura della Cina ed essere responsabili dell’aumento delle inondazioni e delle siccità avvenuto negli ultimi decenni. Finora si sapeva con certezza che la fuliggine fa molto male alla salute, nella sola Asia 400.000 donne e bambini muoiono ogni anno per aver respirato questi fumi in casa e l’Asia è responsabile del trenta percento della fuliggine emessa nel mondo, mentre quelli industrializzati, Europa in testa, soprattutto attraverso i motori diesel , sono responsabili di un altro quarto delle emissioni.

Uno specifico studio condotto da scienziati tedeschi e italiani ha suscitato il timore che le particelle prodotte dai motori diesel a basse emissioni possano essere addirittura più dannose per la salute umana di quelle dei motori più vecchi. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati on line dalla rivista «Environmental Science & Technology» dell’American Chemical Society (ACS).

E’ in arrivo la nuova generazione degli inceneritori: quelli con la Torcia al Plasma

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Una nuova idea proposta dalla “Celtica Ambiente” e subito rilanciata dal WWF per lo smaltimento dei rifiuti sarà sperimentata nei prossimi mesi in alcuni paesi del Veneto. Si chiama “smaltimento ecologico dei rifiuti con recupero energetico mediante gassificazione al plasma“.

Scoperto durante uno studio dell’Azienda Aerospaziale Americana durante l’esperimento di verifica della resistenza ad altissime temperature delle navicelle spaziali, si è sperimentata la cosiddetta “Torcia al Plasma” anche a fini industriali, con l’intento di modellare i metalli, per la saldatura, il taglio, ecc. Ma il miglior utilizzo possibile è quello per lo smaltimento dei rifiuti industriali tossici/nocivi (uno su tutti, l’amianto), anche se per ora nessuna di queste tecnologie è stata utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Deforestazione zero: il nuovo monito di Greenpeace

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Se dico effetto serra cosa vi viene in mente? Probabilmente in molti, se non tutti, penseranno subito ai gas di scarico delle auto. A qualcuno può venire in mente il camino di un’industria.
Ma in pochi sanno che la maggior parte di responsabilità dell’effetto serra ce l’ha la deforestazione.

E’ un effetto al contrario, cioè le piante stanno lì, tra le varie funzioni, anche per diminuire i gas serra perchè esse sono capaci di assorbirli, metabolizzarli, e trasformarli in ossigeno. Ogni albero che viene abbattuto contribuisce a tonnellate di CO2 non assorbito, e quindi all’accumularsi di questi gas nell’atmosfera, fino ad arrivare all’effetto serra. L’effetto viene ancora ingigantito quando, abbattendo gli alberi, si libera il carbonio che loro trattengono nel suolo, sprigionando ulteriori gas tossici.