Google Car Sharing, in Israele il debutto del servizio di carpooling

Debutterà in Israele, grazie alla società Waze inglobata da Google, il servizio di Big G per il car sharing: RideWith, il servizio pronto al lancio, dovrebbe essere molto più vicino al meccanismo di BlaBlaCar che a quello di Uber. Come sempre per il car sharing i vantaggi principali si misurano in termini di risparmio economico e di abbattimento delle emissioni di CO2 legate ai veicoli.

Mobilità sostenibile, il 2011 segna uno stop per le auto gpl

Euromobility pubblica il suo rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città” con rilevazioni riferite al 2011. Mentre si nota la crescita del bike e del car sharing ci si accorge che i dati relativi alle auto gpl non sono affatto entusiasmanti: a conti fatti il 2011 ha segnato un netto stop per le auto con alimentazione a metano/gpl.

Car sharing, risparmio fino a 40 miliardi di tonnellate di CO2 per anno

Con il car sharing si potrebbe arrivare a risparmiare fino a 40 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, secondo i calcoli effettuati da Blablacar, il sito europeo dedicato alla condivisione dei posti auto. La media di passeggeri nel nostro paese è di solo 1,2 persone per auto: una maggiore diffusione della pratica del car sharing a livello familiare, lavorativo e ricreativo potrebbe portare grandi benefici all’ambiente e rappresentare inoltre un’ottima soluzione per risparmiare denaro.

Car sharing, biciclette e mezzi pubblici contro la crisi

Il caro benzina e i costi della crisi stanno favorendo la mobilità sostenibile: sempre più italiani rinunciano all’automobile per risparmiare e il beneficio, oltre che economico, è tutto ambientale. Come si legge nel XIX Rapporto Aci-Censis nonostante gli italiani per l’83,9% preferiscono spostarsi in macchina, aumenta il numero delle persone che ricorrono alla bicicletta, al car-sharing e ai mezzi pubblici per andare a lavoro, per fare shopping e per spostarsi

I lavoratori precari prediligono il car pooling ed il trasporto pubblico, gli studenti le due ruote o i mezzi pubblici

ma anche tra gli over 45 la bicicletta e il trasporto pubblico vanno per la maggiore.

Vivere ecologico: come essere “green” a bordo di un’auto

In un mondo ideale tutti abbandonano l’auto e si spostano a piedi, in metropolitana, autobus e treni. Tuttavia, poiché non viviamo in un mondo ideale, e ci rendiamo conto che non tutti i sistemi di trasporto pubblico sono uguali, può essere difficile rinunciare completamente al veicolo. Così come si può fare a mantenere uno stile di vita ecologico anche se siamo costretti a spostarci in auto per andare al lavoro, all’Università o per vedere gli amici?

Circa un quarto delle emissioni di anidride carbonica provengono dal settore dei trasporti. Pertanto, il modo più diretto per alleviare l’impatto della nostra auto sull’ambiente è quello di ridurre il più possibile il chilometraggio effettuato. La soluzione migliore è quella di acquistare un’auto elettrica, ma siccome ci rendiamo conto che non sempre è possibile, ci sono alcuni principi che possono rendere meno inquinante la nostra auto.

Auto elettriche: Parigi progetta il car-sharing pulito

Dopo Milano, anche Parigi ha adottato l’idea di un car sharing con auto elettriche. Prima i parigini si sono dimostrati entusiasti dal nuovo sistema di bike sharing, e tra poco potranno addirittura scegliere tra il sistema di noleggio biciclette (Vélib) e quello per auto elettriche ecocompatibili, denominato con molta fantasia Autolib.

Il progetto dovrebbe essere introdotto il prossimo autunno e vedrà 3.000 auto cittadine alimentate a batteria nei 1.000 punti di noleggio self-service in tutta la città e nei suoi sobborghi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, ha annunciato che le autorità cittadine hanno scelto un veicolo a quattro posti prodotto dalla società francese Bolloré. Probabilmente la scelta dei 4 posti anziché 2 serve anche per incentivare il car pooling.

Car sharing Milano: spazio all’ecosostenibilità

A partire dal prossimo mese di dicembre a Milano le auto che sono adibite al servizio di car sharing, nell’ambito di una maggiore eco-sostenibilità, accompagnata da una conseguente riduzione del traffico di auto private, potranno circolare anche nelle corsie che sono riservate ai taxi ed al trasporto pubblico, ma anche nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL).

A darne notizia è stato l’assessore alla Mobilità e ed ai Trasporti, nonché Vicesindaco del Comune di Milano, Riccardo De Corato, ponendo l’accento sul fatto che in questo modo si contribuirà sia ad un’incentivazione all’utilizzo del servizio, sia alla riduzione dell’inquinamento per effetto di minori auto private circolanti in città.

Comune di Savona: bike e car sharing per combattere lo smog

E’ partito nello scorso mese di giugno, a Savona, il servizio di bike sharing presso ben sette ciclostazioni sparse per la Città al fine di offrire, con un parco composto da 40 biciclette, un servizio che, tra l’altro, assieme al car sharing permette di combattere lo smog.

Al riguardo, in accordo con quanto riporta l’Amministrazione comunale, nel rapporto Legambiente Ecosistema Urbano Savona si posiziona al sesto posto e, quindi, tra i Comuni più virtuosi su scala nazionale. La fruizione del servizio di bike sharing è tra l’altro molto semplice, grazie ad una tessera prepagata che costa 15 euro il primo anno, e solo 5 euro all’anno per gli anni successivi.

Le 6 città che puntano ad abolire l’automobile

Carfree-Paris

Lo sviluppo della città tedesca di Friburgo è il più noto esempio di un quartiere, il Vauban, che con successo è riuscito a fare a meno delle auto. E’ un grande passo avanti che può essere irto di difficoltà e anche con una ricompensa enorme: la gente è più “amichevole”, le strade più vivibili. Sorprendentemente, ci sono decine di zone franche per le auto in tutto il mondo, ma solo poche città (stiamo parlando di comuni con più di 50.000 abitanti) che seriamente e costantemente perseguono le necessarie misure di pianificazione per abbandonare le auto, o almeno ridurne l’uso. Qui di seguito troviamo le migliori 5, ed un “bonus” finale.

1. Ginevra, Svizzera. Nei primi giorni del gennaio 2010, i membri del Consiglio della città di Ginevra hanno votato per chiudere 200 delle strade della città al traffico automobilistico. Questo è un passo enorme supportato da quasi tutti gli schieramenti politici.

2. Davis, California, USA: la città delle mountain bike. Davis è una grande città universitaria in stile Urbino, giusto per intenderci, e così il principale vantaggio riguarda la questione delle auto: sono quasi inesistenti. Le infrastrutture favoriscono le due ruote, e la città si appresta a costruire una strada principale da 1,7 milioni di biciclette, tanto da far soprannominare questa città “Bike City“. Ma non si circola solo in bicicletta. C’è anche un sistema discreto di autobus che garantisce il servizio anche a chi preferisce stare un po’ più comodo. Inoltre a Davis vige un blocco per le auto durante il periodo delle iscrizioni all’Università a causa della grande massa di persone che affluisce verso il campus.

Poche piccole azioni per salvare il mondo

riciclo

E’ vero che tutti gli abitanti del pianeta sono in trepidante attesa della conferenza sul clima che si terrà a Copenaghen nel prossimo dicembre. La politica mondiale dovrà dare una grossa mano al pianeta per evitare il disastro ecologico, ma è anche vero che forse questo potrebbe non bastare.

Secondo quanto affermano gli esperti americani sulla rivista PNAS, le decisioni che potrebbero prendere i grandi della Terra in Danimarca potrebbero risolvere solo parte del problema. Si parlerà infatti di ridurre le emissioni industriali, porre un limite alle emissioni dei veicoli e di Cap and Trade, ma basta un solo dato a far capire che questa è solo la punta dell’iceberg. Pare infatti che, ad oggi, l’8% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera provenga direttamente dalle nostre case. Noi utilizziamo troppi elettrodomestici, e di conseguenza emettiamo troppi gas ad effetto serra. Nell’articolo su PNAS ci sono alcuni semplici gesti quotidiani che potrebbero evitarci guai peggiori.

Settimana della mobilità sostenibile: le iniziative in giro per l’Europa

settimana della mobilità sostenibile

Da Almada, Portogallo, dove i residenti potranno scambiare materiali riciclabili, alle corse gratuite sui trasporti pubblici di Budapest, in Ungheria, dove un viale principale è stato chiuso al traffico motorizzato, fatta eccezione per i veicoli di trasporto pubblico e le auto ibride. Qui troveremo anche una strada “vivente” con un prato verde che ospita eventi sportivi e teatrali per tre giorni. Questi sono solo degli esempi di cosa accade in questi giorni nelle città e paesi di tutta Europa durante la Settimana europea della mobilità sostenibile.

L’evento di quest’anno è stato organizzato per l’ottava edizione dal 16 al 22 settembre intorno al tema “Migliorare il clima cittadino” per sottolineare l’importanza di andare piedi, in bicicletta, e con i mezzi pubblici nella lotta contro il riscaldamento globale. I trasporti incidono per il 40% del totale delle emissioni di CO2 in Europa. L’idea alla base della settimana è stata sollevata nel 1998, dall’iniziativa francese “In città senza la mia auto!” che incoraggiava le città a chiudere una o più strade ai veicoli a motore per l’intera giornata del 22 settembre.

Londra premia le sue aziende ecologiche

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I vincitori dei 500 premi ecologici sono stati annunciati tra le organizzazioni che hanno partecipato ad una vasta campagna che si è tenuta nella città di Londra per ridurre le emissioni di carbonio. La squadra di calcio più ecologica è risultata essere il Chelsea Football Club. Nonostante il suo capitano guidi una Ferrari, il team ha una seria politica ambientale.

Esso infatti incoraggia i sostenitori ad utilizzare mezzi di trasporto pubblici per raggiungere lo stadio; hanno anche un sistema di car-sharing per i tifosi e l’85% dei rifiuti prodotti durante le partite viene riciclato. Al campo di allenamento viene utilizzata acqua riciclata per irrigare i campi ed al personale sono stati erogati dei prestiti per l’acquisto di biciclette con cui recarsi al lavoro.