Caccia illegale, in Campania un gran numero di denunce e sequestri sono stati registrati di recente: 111 le denunce, 318 i sequestri in merito a esemplari di fauna selvatica grazie a operazioni sul territorio e contro il maltrattamento degli animali. Tutto questo, purtroppo, non è una novità. Ma a debellare i colpevoli sono stati non solo Carabinieri e Guardia di Finanza, ma anche volontari del WWF.
Campania
Rifiuti, 32 arresti in Campania per traffico illecito
32 persone sono finite in manette in Campania con l’accusa di associazione per delinquere per il traffico illecito di rifiuti. In sintesi, come si legge nel comunicato stampa diramato dalla procura di Napoli, imprese e associazion Onlus sono accusate di aver esportato in Paesi extraeuropei rifiuti tessili non riciclati secondo le norme igienico- ambientali, raccolti con attività caritatevoli o acquistati in modo illecito dalla Germania.
Rifiuti: Italia condannata per l’emergenza in Campania
L’Italia non può far vivere nei rifiuti i suoi cittadini, e per questo è stata condannata ad una pena simbolica da parte della Corte per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Il giudice, si legge nella motivazione, ha condannato l’Italia a causa di una emergenza infinita. Dal 1994 al 2009 infatti in Campania l’emergenza rifiuti è rimasta tale e quale, costringendo i cittadini a vivere un mezzo all’immondizia come in una bidonville del terzo mondo.
I rifiuti campani fruttano alla Svezia 40 euro a tonnellata
Quaranta euro a tonnellata, a tanto ammonta il prezzo da pagare alla Svezia per lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti made in Campania. Riporta La Stampa che la Hem, società energetica svedese, con la spazzatura degli altri ci fa i miliardi e nello stesso tempo riduce i costi delle bollette a carico dei cittadini, pensate un po’, parliamo di tagli sugli oneri in una percentuale del 20%. Energia e ricchezza importate dalla Campania facendosi pagare, cosa vuoi di più dalla vita, un termovalorizzatore! Eppure sappiamo quanto i termovalorizzatori siano invisi agli stessi ambientalisti. Non ad Halmstad, evidentemente, questo il nome della cittadina svedese situata nel Sud del Paese, che ospita la Hem e che accoglierà i rifiuti di casa nostra a tasche aperte e na ha ben donde visti gli introiti ottenuti dallo smaltimento.
Abusivismo edilizio, stop alle demolizioni in Campania: condono edilizio subdolo per FAI e WWF
Stop temporaneo alle demolizioni in Campania: Berlusconi gioca una carta a dir poco sporca, come se la città non lo fosse già abbastanza per via dell’emergenza fattasi regola dei rifiuti, in occasione della sua visita a Napoli prevista per oggi. Ancor prima che il suo pié mortale calpestasse il territorio campano, si è lanciato in proclami, a rullo di tamburi:
Nel mio incontro con i cittadini farò vedere che ho pronto il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case fino alla fine dell’anno.
Centrale nucleare di Garigliano, nani sulle spalle di nani nel ritorno all’atomo all’italiana
La Campania è una delle poche Regioni che ha dimostrato una certa apertura al nucleare in Italia e noi, cari amici, volevamo vedere cosa aveva da insegnare da proporsi con tanta veemenza. E vediamolo questo know-how campano sul nucleare. L’amministrazione regionale è pronta ad ospitare sul suo territorio nuove centrali quando non ha ancora finito di fare i conti con della semplice immondizia. Senza menzionare la pesante eredità del passato atomico italiano. A questo proposito parliamo oggi della centrale nucleare di Garigliano, partendo dalla breve ma efficace cronistoria che ne fa il WWF Aversa.
Il reattore ad acqua bollente (BWR) di 160 MegaWatt, scrive l’associazione, era un modello obsoleto già ai tempi della sua realizzazione, iniziata nel 1959 e terminata nel 1964. Gli incidenti, e non vi stupite, iniziarono prima della fine dei lavori, nel 1963. Diciotto gli incidenti di rilievo fino al 1982. Nel novembre del 1980 una fuga radioattiva di Cesio 137, Cesio 134 e cobalto 60 provocò la morte di 25 bufale ed una moria di pesci.
Rifiuti, tolti dalle strade di Napoli
Dopo l’emergenza rifiuti in Campania e dopo l’intervento dell’Unione europea per nuovi fondi in sostegno alle amministrazioni comunali della regione, arriva una buona notizia. A darla è l’assessore all’Ambiente della
Abusivismo edilizio, Milleproroghe blocca le ruspe in Campania per il 2011
Il Milleproroghe ha ricevuto il via libera dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Un emendamento al decreto, proposto ieri dal Pdl, primo firmatario il senatore Carlo Sarro, blocca le ruspe in Campania fino al 31 dicembre 2011, sospendendo la demolizione delle costruzioni abusive e riaprendo i termini del condono edilizio.
La misura si riferisce agli immobili destinati a prima abitazione per i quali era stata disposta la demolizione su sentenza penale e mira, nelle intenzioni del Governo, a risolvere l’annoso problema dell’emergenza abitativa nella Regione e a permettere ai cittadini campani di usufruire del condono statale del 2003 che non entrò in vigore per via di un emendamento della giunta Bassolino, reputato in seguito illegittimo dalla Corte Costituzionale con le sentenze 199 del 2004 e e 49 del 2006.
I comuni ricicloni della Campania
Rifiuti e Campania, una questione spinosa, non c’è alcun dubbio, soprattutto a Napoli che in queste ultime settimane è stata ed è tuttora protagonista di un presepe vivente fatto di spazzatura, lo stesso teatrino in putrefazione che ha fatto da sfondo al funerale del turismo celebrato dagli operatori del settore ed ha ispirato ad alcuni studenti degli abiti da sposa realizzati con buste dell’immondizia.
Stavolta però parliamo della Campania a cui è permesso di riciclare i rifiuti, quella dei comuni ricicloni e virtuosi premiati da Legambiente per i risultati raggiunti con la raccolta differenziata. Sono in tutto 160 i comuni campani che hanno superato quota 50% nella differenziata.
Rifiuti, apertura alle modifiche Udc
Ad un giorno dalla fiducia il governo torna a parlare della situazione rifiuti in Campania. Ieri il ministro Prestigiacomo aveva garantito la disponibilità del governo ad accogliere le modifiche presentate
Frane, 3 mila vittime e 52 miliardi di danni negli ultimi 60 anni
La geologa Tiziana Guida, segretaria tecnica per la tutela del Territorio del ministero dell’Ambiente, nell’ambito del forum Le Frane in Casa svoltosi di recente a Roma, ha esposto i dati relativi al dissesto idrogeologico italiano, in termini di costi economici e perdite umane. Il bollettino di guerra degli ultimi 60 anni di frane ed alluvioni in Italia parla di 3mila vittime, 3362 per l’esattezza, e 52 miliardi di danni.
Una battaglia contro il territorio e contro i cittadini, quella ingaggiata dalle istituzioni, rifiutandosi di intervenire con piani di prevenzione mirati a contenere il rischio idrogeologico e ad evitare tragedie come quelle che stanno interessando l’Italia da Nord a Sud in questi giorni di forti piogge.
Dopo la frana di Massa causa della morte di tre persone, il crollo di un edificio a Pompei che è costato all’Italia la reputazione, le alluvioni in Veneto, ora a preoccupare sono le esondazioni di alcuni torrenti in Campania.
Ecomafie, rifiuti campani scaricati nelle campagne lombarde
Roberto Saviano in Gomorra ha spiegato benissimo il traffico di rifiuti che dalle aziende del Nord Italia venivano trasportati per pochi euro al Sud, ed in particolare in Campania, dove venivano scaricati nelle discariche abusive. Questo ha comportato lo scandalo dei rifiuti per le strade che tanto bene conosciamo, ma anche la conseguenza delle indagini aperte dalla magistratura, che hanno bloccato la maggior parte dei traffici illeciti, strappando il giocattolo dalle mani della criminalità organizzata.
Ma qual è stata la diretta conseguenza di questa mossa? Le ecomafie non si fanno di certo intimorire da questi provvedimenti, e così hanno deciso di cambiare la loro tattica, invertendo le rotte dei loro traffici. Secondo una denuncia di Legambiente, i rifiuti tossici del Sud Italia ora vengono trasportati in Lombardia e scaricati in cave abbandonate dove, con la complicità di alcuni amministratori corrotti, inquinano falde acquifere, aria e tutto ciò che possono contribuire a distruggere.
Emergenza rifiuti: la Ue condanna l’Italia
Abbiamo risolto il problema rifiuti in Campania.
Quante volte abbiamo sentito e risentito questo proclama provenire dai rappresentanti di Governo, da pochi giorni dopo l’insediamento fino ad oggi, come se con un colpo di bacchetta magica tonnellate di rifiuti fossero immediatamente sparite. La realtà è un’altra, come documentato più volte anche su questo blog, e cioè che l’unica cosa che è effettivamente sparita sono le telecamere.
L’immondizia è tutta lì, e a conferma di questa denuncia che rimane (almeno in Italia) ancora sotto silenzio c’è la voce più autoritaria possibile, quella dell’Unione Europea. La Corte di giustizia di Lussemburgo ha accolto il ricorso presentato dalla Commissione europea, e ha deciso di condannare l’Italia perché non ha fatto abbastanza per risolvere il problema rifiuti in Campania, ma soprattutto mette in pericolo la salute umana e l’ambiente.
Anche la Campania dice no al nucleare
In principio fu la Puglia. Per prima la giunta di Nichi Vendola emise un’ordinanza per precludere la costruzione di centrali nucleari sul territorio regionale. Dopodiché alla Puglia si è aggiunta la Calabria, poi la Liguria, e via via quasi tutte le altre. Questa settimana è la volta della Campania, la tredicesima Regione su 20 a dire di no al ritorno al nucleare, ma con un passo ulteriore rispetto alle altre.
Se finora infatti gli altri Consigli regionali avevano stabilito di chiudere le frontiere a questa forma di energia costosa e pericolosa tramite delibera della giunta o tramite ordine del giorno, per la prima volta è stata emessa una vera e propria legge regionale, la quale è destinata a far discutere. La competenza, a livello teorico, spetterebbe alla Regione, ma in pratica, per volontà diretta del Governo, la collocazione delle centali nucleari e delle strutture ad esse affini, saranno dichiarate di importanza strategica nazionale, dunque verranno meno le competenze regionali, e passerà tutto nelle mani dell’attuale maggioranza.