Come abbiamo visto nelle ultime settimane, i cambiamenti climatici sono in grado di creare dei veri e propri “mostri” naturali come l’uragano Sandy. Purtroppo non è solo sugli uragani che avvengono dei cambiamenti. Negli ultimi tempi infatti si stanno verificando potenziamenti anche in altri fenomeni come ad esempio i monsoni asiatici. Secondo l’Istituto Potsdam che si occupa essenzialmente di mutamenti climatici, è possibile prevedere come cambieranno i monsoni nei prossimi 100 anni e oltre. E non ci sono buone notizie.
cambiamenti climatici
Mutamenti climatici e malattie, la relazione dell’Oms
Come abbiamo visto di recente in occasione dell’uragano Sandy, si è avverata una previsione gli scienziati fanno da anni, e che noi da anni tentiamo di diffondere in tutto il mondo, purtroppo abbastanza inutilmente: i cambiamenti climatici hanno un effetto direttamente sulla salute umana. La devastazione portata dal più grande uragano della storia della East Coast americana è stata incrementata dalle condizioni estreme del clima. Purtroppo non è l’unica conseguenza a cui assisteremo nei prossimi anni.
Ecologia, dall’Europa fondi per il mondo che ti piace
Per promuovere soluzioni innovative e contrastare i cambiamenti climatici la Commissione europea ha stanziato dei fondi per sostenere imprese, università e gruppi ambientalisti con la campagna “Il mondo che ti piace. Con il clima che ti piace”
I finanziamenti sono destinati alla promozione di soluzioni ecologiche che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini europei.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sull’economia odierna
I politici di quasi tutto il mondo oggi non fanno più gli interessi della gente che li vota, ma quelli dell’economia. Per questo motivo quando si parla di ambiente e di mutamenti climatici, spesso la classe politica pensa che si tratti di sciocchezze legate alla salute degli alberi e di qualche animaletto. Nemmeno le stime sulle morti di esseri umani collegate a questo fenomeno, circa 400 mila all’anno in tutto il mondo, fanno paura. E allora cosa può farlo? Forse i dati economici.
Cambiamenti climatici non sono colpa del sole
Ci sono novità nel dibattito tra chi afferma che i cambiamenti climatici siano colpa dell’uomo e chi invece che siano naturali. Negli ultimi tempi il primo schieramento sta mettendo a segno diversi colpi, e per usare una metafora calcistica, oggi segna un altro gol. Il “marcatore” è il Consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr) che ha stabilito con pochi ma chiari dati come se l’attività del sole fino agli anni ’50 può aver influenzato in qualche modo il riscaldamento globale, l’impennata che c’è stata negli ultimi 60 anni non si può attribuire solo a lui.
Le 6 civiltà scomparse a causa dei cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici sono sempre esistiti, su questo non ci sono dubbi. Anche i più radicali negazionisti non possono affermare che la temperatura media della Terra sia sempre rimasta la stessa, e proprio questa affermazione conferma la loro tesi secondo cui i cambiamenti in atto non dipendono dagli esseri umani. Su questo dibattito ci concentreremo in altri articoli. Quello che oggi vogliamo dimostrarvi è cosa accade quando cambia il clima. Tra le varie ipotesi sull’estinzione dei dinosauri, per esempio, c’è anche quella del cambiamento del clima. Ma se sui dinosauri non si sa quasi nulla, il sospetto che questo fenomeno c’entri con la scomparsa di alcune delle più grandi civiltà della storia è molto forte.
Temporali più forti per il riscaldamento globale
Da anni gli scienziati di tutto il mondo dibattono sull’effetto del riscaldamento globale sulla nostra vita quotidiana, ed uno dei pochi punti in cui sembrano tutti più o meno d’accordo è che un effetto concreto è la forza di fenomeni naturali, come temporali, uragani e trombe d’aria. La teoria predominante è che da quando le temperature medie sono aumentate, questi eventi sono stati sempre più forti. Ma di quanto?
Ambiente, in Antartide prima foreste tropicali e palme
Nel polo Nord prima vi erano palme e foreste tropicali, la costa era calda e il clima interno temperato con temperature tra 20 e 27 gradi tutto l’anno. Non vi era traccia di ghiaccio e di neve. A dare la sensazionale notizia è un team di scienziati dell’Istituto governativo di Scienze Geologiche e Nucleari della Nuova Zelanda in un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature. E’ stato ipotizzato che le alte temperature dell’Antartide, in quella che è stata definita l’epoca serra, erano dovute alle correnti oceaniche e all’anidride carbonica. Ci potrebbe essere un ritorno al passato con il surriscaldamento terrestre dovuto, in questo caso, all’inquinamento da combustibili fossili?
Ambiente, tartarughe minacciate dalla sabbia troppo calda
Non solo la plastica in mare, le reti da pesca e le collusioni con i natanti. Le tartarughe marine vedono minacciata la loro sopravvivenza anche a causa dei cambiamenti climatici che rendono la sabbia sempre più calda e inospitale per le loro uova. L’allarme viene lanciato dai ricercatori dell’Università di Princeton che, dopo analisi ed esami compiuti nelle calde e assolate spiagge del Costa Rica, hanno dimostrato che il surriscaldamento globale sta facendo diminuire il numero delle nascite tra le tartarughe del 7% negli ultimi anni.
Sovrappopolazione, Terra vicina al punto di non ritorno
La Terra andrà verso una catastrofe di dimensioni planetarie se tutti i Governi del mondo non riusciranno a trovare un accordo per la cooperazione in fatto di crescita della popolazione. Lo sostengono gli scienziati dell’Università della California di Berkeley in un recente articolo pubblicato su Nature, secondo cui senza delle contromisure serie l’attività umana potrebbe comportare dei cambiamenti imprevedibili nell’ecosistema terrestre della stessa forza del ritiro dei ghiacci avvenuto 12 mila anni fa. Tutto questo potrebbe portare la razza umana vicina all’estinzione.
Greenpeace invia 100mila vere bollette Enel per emissioni di CO2
Greenpeace da diverso tempo si batte nel sostenere le fonti rinnovabili contro il carbone e il nucleare. Secondo i dati raccolti dall’associazione ambientalista, chiaramente contestati dall’Enel, il carbone “uccide un italiano al giorno“. Una morte prematura e circa 1 miliardo e 800 milioni di euro di danni all’anno. Come si legge nel rapporto Greenpeace “Enel, il carbone costa un morto al giorno” questi sarebbero i costi reali dell’energia elettrica in Italia. Costi che non si trovano di certo sulla bolletta dei consumi. Per questo l’associazione ha inviato 100mila bollette a 100mila italiani con i veri costi nell’energia per emissioni di CO2.
Miti da sfatare sui cambiamenti climatici (seconda parte)
Come abbiamo visto ieri, sono molte le dicerie sui cambiamenti climatici, o sarebbe meglio dire “contro” i cambiamenti climatici, che non vanno bene. Le persone che affermano che questi non esistono, o altre sciocchezze del genere, portano come prove a sostegno di ciò che dicono delle teorie che sono facilmente confutabili. Dopo aver visto cinque miti ieri, vediamone altri 5 oggi dopo il salto.
Miti da sfatare sui cambiamenti climatici (prima parte)
Navigando in rete e parlando con le persone, per non parlare dei dibattiti televisivi, è risultato evidente che c’è molta confusione sul fenomeno dei cambiamenti climatici. C’è chi è convinto che esistano e chi afferma il contrario, ed anche chi ha qualche dubbio sui singoli fenomeni che si sono susseguiti o potrebbero avvenire a causa del riscaldamento della Terra. Abbiamo provato così per gioco ad elencare 10 miti che vanno contro la teoria del riscaldamento globale, per poterli sfatare una volta per tutte. In questo articolo troviamo i primi cinque, domani ne verranno pubblicati altri 5.
Unicredit finanzia il carbone? Digli di smettere
Nonostante in tutto il mondo ormai sia risaputo che le centrali a carbone siano tra le principali cause dei cambiamenti climatici, c’è ancora chi continua ad investire in questa fonte di energia sporca. Sono le banche, senza le quali nessuna impresa può sopravvivere. Ma avendo il coltello dalla parte del manico, proprio le banche potrebbero indirizzare gli investimenti in modo più sostenibile. Peccato che non lo facciano. Per questo la Coal Financing Campaign ha realizzato un video animato molto divertente ma che ci fa anche riflettere su questo aspetto.