Bracconaggio, non fermate l’Operazione Pettirosso

Per fermare il bracconaggio e la pratica dell’uccellagione, che ogni anno miete pettirossi e uccelli nelle valli del Bresciano, l’autunno parte l’Operazione Pettirosso del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale di Stato. L’operazione, che spesso coinvolge i volontari della LIPU e delle altre associazioni ambientaliste, ha una durata di 5 settimane ma quest’anno si vuole chiudere il 23 ottobre. Per questo le associazioni animaliste hanno scritto una lettera al ministro delle Politiche Agricole e Forestali Luca Zaia e al comandante del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone

Siamo sconcertati, terminare ora l’attività di contrasto al bracconaggio nei boschi del Bresciano significa consegnare decine di migliaia di uccelli nelle mani dei bracconieri. Che prosegua fino alla fine del periodo migratorio per garantire un efficace contrasto alla caccia illegale.

Auto elettriche: Milano e Brescia si convertono alla mobilità sostenibile

I progetti che vi avevamo annunciato tempo fa, con le città di Milano e Brescia che volevano essere le capofila d’Italia in quanto ad auto elettriche, sono ormai diventati realtà. Nel capoluogo lombardo attualmente sono presenti 48 punti di ricarica pubblici e 51 privati, ma l’obiettivo è di farli diventare 200, a cui si affiancheranno i 70 di Brescia in breve tempo.

Ma non finisce qui. Una collaborazione tra la utility A2A e Renault, oltre a potenziare le colonnine di ricarica, permetterà anche ai due Comuni di integrare, nel loro parco mezzi, anche alcuni veicoli elettrici.

Rifiuti radioattivi di Brescia in Sardegna, protesta contro l’Alfa Acciai

Da Brescia a Cagliari via mare, un carico radioattivo giunge allo stabilimento della Portovesme srl, nel Sulcis, dall’Alfa Acciai di San Polo ma il tentativo di passare la patata bollente alla Sardegna non riesce. Ieri è montata una rumorosa protesta con pentole e coperchi fuori dai cancelli dell’azienda bresciana: il carico di veleni sta tornando indietro, rispedito al mittente, con un avanti e indietro di materiale tossico in giro per l’Italia che ha del vergognoso. I rappresentanti del Comitato Spontaneo contro le Nocività di Brescia chiedono un più stretto monitoraggio sulla ditta.

Com’è possibile? Rifiuti speciali in viaggio fino alle coste sarde in due banalissimi (invisibili?) container, come se niente fosse. Protesta Legambiente Sardegna che definisce, nelle parole del suo presidente Vincenzo Tiano, davvero incredibile che del materiale così pericoloso per la salute pubblica e ambientale abbia viaggiato indisturbato sino all’isola italiana.

Brescia è la città più sostenibile d’Italia

brescia

Trasporti, efficienza energetica, rinnovabili, rifiuti e aree verdi. Grazie a questi 5 parametri, analizzati per un anno da Legambiente e Ambienteitalia, nel rapporto presentato a Milano pochi giorni fa è risultato che la città di Brescia è la più sostenibile d’Italia. Il capoluogo lombardo, segnalatosi qualche giorno fa per aver cominciato, insieme a Milano, la diffusione delle aree di servizio per le auto elettriche, stavolta balza agli onori della cronaca per le sue iniziative verdi.

Come mai Brescia? La spiegazione è chiara sulla motivazione ufficiale delle due associazioni ambientaliste:

con i suoi 189 mila abitanti si stacca di misura rispetto alla media delle altre città italiane e questo grazie ai buoni risultati sul fronte delle energie rinnovabili, sul trasporto pubblico e sullo sviluppo del teleriscaldamento.

A dir la verità molti progetti, come quello riguardante il trasporto pubblico ed il teleriscaldamento, risalgono a parecchi anni fa, alcuni anche tre decenni fa, ma allo stato attuale la città bresciana risulta aver fatto meglio di tutte le altre.

Milano e Brescia lanciano i primi distributori per auto elettriche in Europa

stazione ricarica auto elettrica

Dobbiamo aspettare ancora poco più di due mesi, ma poi a giugno l’Italia potrà vantare la prima rete di distributori per veicoli elettrici. L’iniziativa è stata lanciata dalla multiutility A2A, dal gruppo Renault-Nissan e dai sindaci dei due capoluoghi, i quali sperano che con questa novità finalmente il mercato dell’auto elettrica potrà spiccare il volo.

In previsione ci sono 270 stazioni di rifornimento, 200 a Milano e 70 a Brescia, distribuite in tutta l’area urbana, in modo tale da favorire i possessori di auto elettriche in un processo non semplice. Le prime stazioni infatti garantiscono un “pieno” (che dura 160 km) in 6-8 ore, anche se Letizia Moratti, sindaco di Milano, ha già promesso che entro il 2011 la città sarà fornita anche di prese da 400 volt che riusciranno a ricaricare un’auto in solo mezz’ora.

Vendesi inceneritore bresciano a Napoli: prezzo scontato, interessi più di uno

La città di Brescia ha deciso di vendere il suo inceneritore a Napoli.
La motivazione è fin troppo evidente: in Lombardia questo impianto inquina troppo.
Le immagini dal satellite, a tal proposito, non lasciano adito a dubbi sull’alto tasso di emissioni provocato dal termovalorizzatore bresciano.

L’idea di spostare l’inceneritore in Campania trapela dalle informazioni ottenute da Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma.
La cifra richiesta alla città di Napoli per la cessione è di circa 25 milioni di euro, somma inferiore all’ammontare della spesa necessaria per terminare la costruzione dell’inceneritore di Acerra.

Il Teleriscaldamento si diffonde anche in Italia

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Finora abbiamo trattato in questo blog di energia fotovoltaica, di eolico e di nucleare pulito. Ora facciamo la conoscenza di un nuovo sistema di produzione energetica alternativa. E’ un sistema di cui se ne parla ancora poco, ma alcuni comuni italiani se ne sono già attrezzati. Stiamo parlando del “Teleriscaldamento“.

Questo nuovo metodo di produzione energetica prevede che, al livello comunale, venga costruito un impianto centralizzato il quale, attraverso tubature speciali, faccia passare acqua calda o energia elettrica direttamente nel sottosuolo, fino a farla arrivare nelle case. In senso pratico questo significherebbe un grosso risparmio energetico a livello individuale, in quanto arrivando già l’acqua calda, si risparmierebbe sulle caldaie, che producono una quantità molto elevata di CO2. Ma anche energia elettrica per i frigoriferi o gas che va ad alimentare i termosifoni.