Marea nera: anche il siringone è un flop

fuoriuscita petrolio

Nel giorno in cui Barack Obama annuncia che le nuove trivellazioni petrolifere verranno permesse solo con la piena certezza che non ci saranno nuovi disastri (e a questo punto non dovrebbe permetterle mai), la BP annuncia di ridimensionare le stime sul recupero delle perdite del petrolio, aggravando ancor di più la situazione.

La società inglese ha drasticamente ridotto le sue stime di quanto petrolio è stato recuperato ogni giorno dalla piattaforma nel Golfo del Messico attraverso il tubo a sifone di oltre 1.500 metri di lunghezza, il quale sembrava potesse risolvere il problema. Il petrolio recuperato è stato 2.010 barili (319.500 litri) al giorno durante i sei giorni precedenti al 23 maggio, meno della metà rispetto ai 5.000 barili (795.000 litri) al giorno che la società stimava di poter recuperare. A volte il recupero è stato ancora minore, intorno ai 1.360 barili al giorno (216.200 litri).

Marea nera, Obama propone autotassazione

animali nel petrolio

A 3 settimane dalla tragedia del Golfo del Messico, con l’esplosione della piattaforma petrolifera della BP e la morte di 11 persone, è arrivata la prima mossa politica. Siccome negli Stati Uniti le regole sulla sicurezza di tali impianti sono molto meno rigide che altrove, Barack Obama ha deciso di cambiare rotta e porre delle regole più ferree.

Il presidente statunitense ha proposto di tassare le compagnie petrolifere che agiscono nell’area degli Stati Uniti con un centesimo a barile estratto. In questo modo la tassa non peserà tanto sulle aziende, visto che ogni barile è poi rivenduto a 70-80 dollari, ma in questo modo si otterrano circa 118 milioni di dollari l’anno da investire nella sicurezza delle piattaforme.

Anche le compagnie petrolifere possono essere ecologiche. Ecco le migliori 10

La maggior parte degli ambientalisti probabilmente non crederanno che le parole “ecologico” e “società petrolifera” possano essere messe una accanto all’altra. Non hanno tutti i torti, ma ci sono variazioni da attuare tra le varie società petrolifere rispetto ai loro livelli di investimento nel settore delle energie rinnovabili, le operazioni di produzione, e la loro posizione sui cambiamenti climatici. Molte compagnie infatti, stanno facendo forti investimenti sul rinnovabile, anche se sono in pochi a saperlo. Utilizzando un’analisi del ciclo di vita, Greenopia ha stilato una sorta di classifica delle 10 compagnie petrolifere più importanti al mondo, per capire chi si comporta in maniera ecologica e chi no.

La compagnia migliore è la BP, compagnia petrolifera britannica, che ha ricevuto il punteggio massimo per gli investimenti nelle energie rinnovabili, il reporting ambientale, la posizione ufficiale presa sul cambiamento climatico e sulle emissioni di gas serra. Punto forte della BP è che, dopo alcuni anni in cui i rifiuti industriali inquinanti stavano aumentando, ha cominciato a produrne sempre meno, con la speranza che questa tendenza alla diminuzione possa continuare.