Costruita un’intera casa con bottiglie riciclate (video)

casa bottiglie riciclate

Abbiamo spesso parlato di riciclaggio, e a volte anche di riciclaggio creativo, specie se si tratta di oggetti per la casa. Ma stavolta questo “inventore” le ha battute veramente tutte. Tito Ingenieri, un personaggio argentino, ma di chiare origini italiane, di una città chiamata Quilmes, a circa un’ora a sud di Buenos Aires, ha costruito una casa enorme fatta interamente da bottiglie di birra e rifiuti. Una casa in tutto e per tutto “compattata”.

Per casa compattata si intende che 6 milioni di bottiglie sono state accumulate e impilate al posto dei mattoni per ben 19 anni (almeno questo è ciò che afferma lo stesso Ingenieri). Anche se la casa non ha un aspetto elegante e chic, dobbiamo riconoscere il merito di questo creativo per aver fatto un’immensa opera di riciclaggio. Perché, anche se di solito le bottiglie di birra in Argentina sono restituibili, Ingenieri ha girato in lungo e in largo per le cittadine circostanti per cercare quelle abbandonate e non vuoti a perdere lungo la strada, oltre a riciclare le bottiglie consumate da lui stesso e dalle imprese lì vicino.

I prodotti alla Spina per un contributo all’ambiente

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Ormai non è una novità ma pare essere sempre più diffusa nei super e ipermercati della penisola, il vezzo di vendere alcuni prodotti “alla Spina”, sfusi. Il cliente si reca presso il PdV e fa la spesa con un contenitore (rigorosamente biodegradabile e riutilizzabile), versa al suo interno la quantità desiderata (eventualmente predosata con l’ausilio di appositi dispenser), stampa l’etichetta con il prezzo e va a pagare alla cassa. Si spingono i clienti a “riciclare” i contenitori diminuendo i costi d’acquisto del prodotto e quelli più strettamente ambientali (è stimato che dall’avvio dell’iniziativa è stato evitato l’utilizzo di oltre 38mila bottiglie di plastica (corrispondenti a circa 2,3 tonnellate di plastica). Acquistare i prodotti alla spina ecologici e concentrati significa per l’esercente e il consumatore finale contribuire al processo di riduzione dei spesa rifiuti alla fonte e dunque dare il proprio contributo per un futuro più sostenibile.

La spesa ecologica al supermercato: si puo’ fare

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Una delle possibili alternative per vivere in maniera piu’ consapevole e senza sprechi è quella di acquistare i prodotti, prestando attenzione ad ogni particolare, che possa nuocere a noi e all’ambiente. Infatti anche un gesto comune, come fare la spesa al supermercato puo’ trasformarsi in un modo per evitare il consumo di prodotti e materiali inquinanti, basta saperlo e volerlo. Mentre attraversiamo le corsie del nostro supermercato di fiducia, non riempiamo il carrello velocemente ma soffermiamoci per ogni prodotto, che ci occorre, a leggere la provenienza, la composizione, guardiamone la freschezza, l’imballaggio e la conservazione. Iniziamo dal banco frutta e verdura, guardiamo sempre la provenienza, prediligiamo la frutta e la la verdura di stagione, magari non imballata in involucri di plastica. Le buste preconfezionate, tanto vendute, con insalata, spinaci e altre verdure, gia’ lavate e tagliate, andrebbero evitate, non solo per l’impatto della busta in plastica (derivata dal petrolio), ma perche’ dalle indagini microbiologiche effettuate, contengono un numero di batteri elevatissimo.

Al banco frigorifero, quando scegliamo il latte, prediligiamo quello contenuto in bottiglie di vetro, che preserva meglio la freschezza e l’integrita’ dell’alimento e, inoltre è recuperabile come vuoto. Lo yogurt, che è largamente consumato, nella maggior parte dei casi è contenuto in vasetti di plastica, ricoperti da una chiusura in stagnola, bene, il costo del prodotto tiene conto anche di quello del materiale della confezione, il petrolio da cui deriva la plastica e il carburante per il trasporto dalla fabbrica al distributore. Anche in questo caso sarebbe preferibile acquistare lo yogurt contenuto in vasetti di vetro oppure farlo a casa con una yogurtiera.