Prospettive della biomassa come approvvigionamento energetico del futuro

Una strategia globale di approvvigionamento energetico basata sulla biomassa su larga scala, tesa a generare anche energia elettrica oltre che utilizzabile nella produzione di carburante è una possibilità reale. Secondo il Prof Jürgen O. Metzger del Carl von Ossietzky University di Oldenburg e il Prof Aloys Huettermann dell’Università di Goettingen in Germania, si tratta di uno scenario sostenibile, al contrario di quanto pensano molte attuali correnti scientifiche ed economiche, che spesso vedono nella biomassa come energia del futuro una prospettiva poco realistica.

I combustibili fossili tra cui petrolio, gas naturale e carbone – che provvedono la quasi totalità del nostro fabbisogno energetico globale – saranno completamente esauriti nei prossimi 75 anni, almeno stando a quelle che sono le stime sui nostri attuali livelli di consumo o, molto probabilmente, l’esaurimento delle risorse energetiche arriverà molto prima di allora, tenendo presente la crescente domanda di energia in tutto il mondo. Quali scenari si apriranno a questo punto? È opinione comune nel mondo scientifico che la quantità di biomassa che può essere coltivata sui terreni disponibili in concorrenza ai prodotti alimentari è talmente limitata che uno scenario basato sulla biomassa come la principale fonte di energia non è realistico.

Riscaldamento globale, antico metodo indiano per stoccaggio di CO2

Antiche tecniche per lo stoccaggio di CO2 nel suolo sperimentate dagli indiani dell’Amazzonia precolombiana potrebbero risultare utili per invertire la rotta del riscaldamento globale, il cambiamento climatico attualmente più preoccupante.
Le sperimentazioni del nuovo antico metodo inizieranno in Sussex e Belize già nei primi mesi del nuovo anno, finanziate dai capitali di rischio della Silicon Valley.

L’idea, peraltro già battuta e sostenuta da tempo nel mondo scientifico come soluzione possibile all’inquinamento, è quella di prendere carbonio dall’atmosfera e seppellirlo nel suolo, dove tra l’altro può agire da potente fertilizzante, contribuendo ad arricchire i terreni stanchi e sfruttati.
Se il progetto dovesse avere successo, si potrebbe estenderlo rapidamente a tutto il mondo, nell’impresa ardua ma non impossibile di invertire l’accumulo di anidride carbonica, la causa principale del riscaldamento globale, liberando l’atmosfera dalle emissioni nocive e riportando la quantità di CO2 ai livelli pre-rivoluzione industriale.

Bioetanolo, possibile impiego di noccioli di olive

Per evitare i rincari dei beni di prima necessità come zucchero, pasta e pane dovuti alla destinazione di molte aree agricole alla coltura di materie prime per bioetanolo, gli scienziati si stanno sforzando di trovare nuove fonti energetiche che possano fungere da biomassa, senza compromettere gli equilibri dell’agricoltura mondiale e senza aumentare il fenomeno della deforestazione per far posto alle biocolture.

A questo proposito si stanno rivalutando ad esempio vegetali come le alghe, materiali di scarto di processi industriali, rifiuti organici provenienti dai residui dei consumi domestici. Tra le altre possibilità, sembra prendere campo quella di utilizzare i noccioli di oliva, che solitamente finiscono nella pattumeria, per produrre biocarburante.

La Fao frena sui biocarburanti

Un aumento dei prezzi dello zucchero pari al 26%, del mais pari all’11% e degli oli vegetali pari al 6%. Queste le gravissime conseguenze che si otterrebbero nel 2010, secondo le stime della Fao, se la produzione di biocarburante dovesse far registrare un incremento del 30% (rispetto ai dati del 2007) nella richiesta di materie prime per biofuel.

Proprio per queste ragioni l’organizzazione che vigila sulla stato di salute dell’agricoltura globale non approva le politiche europee e americane volte ad un potenziamento nella produzione di questo tipo di carburante. L’incremento dei prezzi di questi beni alimentari fondamentali per la nutrizione umana avrebbe infatti un peso enorme nell’accrescere il problema della fame nel mondo e della povertà.

Dal Giappone arrivano i giocattoli ecologici

Continuano ad arrivare nuove invenzioni dal Giappone. Stavolta il pensiero è rivolto alle future generazioni, e cioè a sensibilizzare gli uomini del domani sul problema ambientale, facendoli giocare con giocattoli ecologici.

E’ più o meno questa l’intenzione di MIC/CP Tom’s, industria di giocattoli orientale, che ha creato gli Earth Block, dai mattoncini simili ai Lego, con l’unica differenza che anzichè essere di plastica, sono creati con le biomasse.

Biocarburanti: il paradosso dell’ecologia

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Ne abbiamo parlato spesso come della forma di energia del futuro, pulita, rinnovabile e alternativa valida all’oro nero. Ma il biocarburante ha i suoi scheletri nell’armadio, un rovescio della medaglia tutt’altro che positivo per l’ambiente.
La Lipu lancia infatti l’allarme sulle profonde alterazioni dell’habitat naturale di molte specie di uccelli, causate dalla destinazione di molte aree verdi alle colture energetiche.

Un dossier della Birdlife International, rete di associazioni rappresentata in Italia dalla Lipu, ha evidenziato i danni per l’habitat degli uccelli provocati dalle biocolture a scopo energetico.

Come ti friggo il clima: disastri ambientali all’olio di palma

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“Come ti friggo il clima” è un rapporto di Greenpeace, dello scorso anno, in cui si denuncia l’abbattimento delle foreste, in special modo in Indonesia, per far posto alle piantagioni di palma.
L’olio del frutto della palma viene ampiamente impiegato nell’industria cosmetica, alimentare e nella produzione di biocarburanti.

Il disboscamento a favore delle coltivazioni di palme è responsabile di ben il 4% delle emissioni totali di gas serra.

Biopower generation: l’integrazione delle biomasse nel mercato energetico internazionale

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Come integrare le biomasse al sistema di generazione di energia attuale? Questo il principale nodo da sciogliere per leader ed esperti delle bioenergie, che si riuniranno nella conferenzaBioPower Generation-Delivering efficient, cost effective power generation from biomass” che si svolgerà a Bruxelles il 9 e il 10 aprile.

L’incontro è volto ad individuare le strategie su larga scala per la diffusione delle energie da biomassa. Prenderanno parte alla conferenza esponenti del mondo politico ed esperti del rinnovabile, a testimonianza del connubio che deve necessariamente persistere fra istituzioni e iniziative verdi. Per l’Italia parteciperà Sauro Pasini, responsabile dello sviluppo tecnologico di Enel. I principali obiettivi di questo meeting, come si legge nel programma dell’evento, saranno:

  • scoprire e far scoprire le potenzialità delle biomasse, grazie all’intervento di più di 20 esperti nel campo dell’ecoenergia
  • individuare i principali ostacoli alla crescita del mercato delle biomasse
  • pianificare le soluzioni per sviluppare al meglio l’approvigionammento e la produzione di energia da biomasse
  • presentare e discutere dei più recenti sviluppi tecnologici relativi agli impianti di gassificazione della biomassa.