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Bioenergia, risultati e prospettive a BioEnergy

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La politica energetica italiana ha abbracciato ormai da diversi anni un modello di diversificazione delle fonti che ha notevolmente modificato sistemi produttivi e fonti impiegate. Se ancora oggi la maggior parte dell’energia prodotta deriva da fonti non rinnovabili, una aliquota sempre maggiore è ormai prodotta da fonti rinnovabili e contribuisce a soddisfare una buona fetta del fabbisogno nazionale. Tra le rinnovabili un rapido sviluppo ha caratterizzato il settore della bioenergia che negli ultimi anni ha visto una crescita notevole sia per un numero di impianti che per produzione di energia.

Ambiente, bioenergie per contrastare le emissioni di CO2

Il bisogno energetico mondiale andrà sempre più aumentando e causerà una crescita delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030. A lanciare l’allarme è l’Agenzia Internazionale dell’Energia che ha stimato un aumento di oltre il 50% del fabbisogno energetico nel prossimi vent’anni. L’impiego più massiccio dell’energia, prodotta per l’80% dai combustibili fossili, farà registrate un aumento esponenziale delle emissioni inquinanti contro ogni previsione. Inutili gli attuali tentativi di riduzione di CO2 e il raggiungimento degli obiettivi assunti dal G20 di Cannes se non cambieranno i piani energetici e non si punterà sulle bioenergie.

Fotovoltaico: Coldiretti Lombardia sulla giungla delle bioenergie

Nella Regione Lombardia la proliferazione selvaggia degli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile sta divorando sia i campi, sia il cibo. A denunciarlo è stata la Coldiretti Lombardia che al riguardo ha messo in risalto quello che è stato sinora il silenzio assordante della Regione Lombardia che, a detta dell’Organizzazione degli agricoltori, tace a fronte di regole che sono state solo promesse mentre le speculazioni danneggiano sia il suolo, sia le produzioni agricole.

Energia dai pomodori, la nuova fonte rinnovabile arriva da Lodi

Fonti energetiche pulite ne esistono tante, alcune più efficienti, altre meno, ma fa sempre piacere quando queste risolvono anche un altro problema, quello dei rifiuti. Lo sanno bene le industrie alimentari che, dopo aver lavorato i prodotti della terra, si ritrovano con quintali di prodotti di scarto da smaltire. Un’azienda di Maccastorna, provincia di Lodi, potrebbe aver risolto il problema degli scarti della lavorazione dei pomodori: li utilizzerà per produrre energia.

L’azienda si chiama Solana S.p.A., e lavora circa duecentomila tonnellate di pomodori all’anno. Non solo, perché insieme a questi prodotti ci sono da smaltire anche i liquami provenienti dagli allevamenti e gli scarti della lavorazione del mais. E allora ecco l’idea, venuta all’amministratore delegato Antonio Biancardi: anziché smaltirli pagando altre aziende che li buttano in discarica, farà installare un impianto a combustione in cui sversare tutti questi scarti per produrre energia.

Biocarburanti vs. bioelettricità, quale dei due è più efficiente?

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L’impronta sull’acqua della bioenergia, cioè la quantità di acqua necessaria per coltivare le colture per la biomassa, è di gran lunga maggiore rispetto alle altre forme di energia. La generazione di bioelettricità è molto più efficiente, in termini di consumo di acqua, rispetto alla produzione di biocarburanti. Stabilendo l’utilizzo dell’acqua su tredici colture, i ricercatori dell’Università di Twente, Olanda, sono stati in grado di scegliere quale coltura fosse migliore in una determinata regione e quale no. Il loro lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Nel loro articolo, i ricercatori mostrano l’utilizzo dell’acqua in tredici colture, considerando il volume d’acqua (piovana e di irrigazione) richiesto per la produzione di energia. Per quanto riguarda le varie applicazioni della biomassa, i ricercatori hanno tenuto presente l’impatto che la coltivazione delle colture ha sul consumo di acqua. Lo hanno poi collegato alla posizione e al clima per vedere se è possibile selezionare la regione di produzione ottimale per ogni raccolto. Questo serve per impedire la coltivazione di biomassa dove potrebbe compromettere la produzione alimentare nelle regioni dove l’acqua è già scarsa.

Arrivano gli aiuti statali per chi investe nelle energie pulite

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Finalmente qualcosa si sta muovendo anche in Italia nell’ambito della produzione di energia pulita.
Siccome siamo un paese in cui l’iniziativa personale nelle nuove tecnologie va sempre a rilento, ci ha pensato lo Stato a dare quella spintarella in più che ci farà smuovere.
A fine aprile il Mistero dello Sviluppo Economico pubblicherà un bando per incentivare le piccole e medie imprese a produrre energia alternativa in proprio.

Il meccanismo è molto semplice, già sperimentato in altre nazioni come la Germania o il Giappone, che ultimamente stanno investendo in Italia in queste fonti alternative, anche perchè soprattutto per quanto riguarda il sole noi non siamo secondi a nessuno.
Il bando sarà mirato principalmente alla produzione propria di energia elettrica, tramite pannelli fotovoltaici, ma non solo. Andiamo ad analizzarlo.

Decolla il biocarburante: primo volo ecologico per la Virgin Atlantic

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La Virgin Atlantic, con il volo Heathrow-Amsterdam del 24 febbraio, ha dato ufficialmente il via all’impiego di biocarburante nell’aviazione civile.
Il Boeing 747 della compagnia aerea fondata da sir Richard Branson, ha impiegato per uno dei suoi 4 motori un propellente ricavato dalle noci di cocco e da altre noci, mescolato con il kerosene. Il volo, che è durato circa un’ora e mezzo, ha inaugurato una meritevole iniziativa della Virgin per eliminare la dipendenza dagli idrocarburi.

Sir Branson ha dichiarato che il volo ha segnato una svolta fondamentale per l’intera industria del trasporto aereo:”Questo debutto della bioenergia nell’aviazione consentirà a chi è davvero interessato a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, di imboccare il percorso verso i combustibili del futuro.”