Quando pensiamo alla natura, spesso siamo portati ad immaginare territori inesplorati e selvaggi in cui la presenza umana si limita a semplice osservatore dell’ambiente. D’altro canto però è ben chiaro da molti anni che le aree selvatiche sul pianeta sono costantemente sotto pressione per il valore economico che possono generare o anche come semplice spazio di compensazione per la crescita della popolazione mondiale. Storicamente però è piuttosto complesso poter dare una dimensione a questi fenomeni sia per la loro implicita complessità sia per mancanza di dati omogenei e confrontabili. Un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori e pubblicato su Current Biology affronta proprio questi temi con risultati preoccupanti.
La crescita sostenibile comincia dalle scuole
Ecco Biodiversity4young, il progetto ENEL-Legambiente legato all’Agenda ONU 2030 9 Istituti superiori e 250 ragazzi di 7 Regioni italiane: questi i numeri del progetto Biodiversity4young dedicato alla preservazione della diversità